Se ami qualcuno dillo. Il romanzo di Marco Bonini
In un libro un viaggio tra fragilità e celate debolezze
di Maria Neve Arcuti
“Se ami qualcuno dillo”, basterebbe fermarsi al titolo di questo romanzo e mettere in atto questa esortazione per dire quanto possa risultare interessante la lettura del libro. Ma il titolo altro non è se non un buon presupposto per abbandonarsi al viaggio. Siamo a Roma, negli anni Ottanta. E lì parte un percorso che ci conduce a passi ora lenti ora veloci ora frugando nei ricordi ora tornando nella realtà, mescolando bene ironia e riflessione, fino all’estate del 2000 quando Sergio, protagonista insieme a Marco del romanzo, in seguito ad un infarto, si trova in rianimazione dove, a dirla con le parole dell’autore, “perde l’anima per ricostituirla”.
Se il tema potrebbe indurvi ad uno scoramento, provate a leggerlo: lo troverete leggero e ilare, prima, per poi scoprire passaggi di una profondità disarmante che vi indurranno a pensare a tutte quelle volte che nella vostra vita avete fatto esattamente le stesse identiche riflessioni.
Un viaggio tra fragilità e celate debolezze, difficili ammissioni e improvvise scoperte, nel tentativo di infrangere quel “patto maschilista perpetrato da millenni”. Farsi delle domande, riflettere, divincolarsi, disubbidire: tutti atteggiamenti, questi, che parlano già di un concetto preciso, quello di voler cambiare le cose. Ed è proprio questo che si propone di fare il nostro Marco, protagonista del romanzo d’esordio di Marco Bonini, che vorrebbe a tutti i costi non reiterare un destino, quello di maschio alfa, che sembrerebbe inevitabile. O, almeno, questo gli raccontano i fatti: un nonno, prima, un padre dopo che per incarnare il maschio “vero”, quello che “non deve chiedere mai” non hanno fatto altro che denigrare i sentimenti, generando quella tremenda frustrazione che le donne per generazioni hanno dovuto subire. E, dunque, ora toccherebbe a lui, Marco, e, chissà, forse dopo a suo figlio. Ma il nostro protagonista ha tutte le intenzione di rompere questa catena fatta di maschi che vedono il mondo da maschi: le donne, quelle, lasciale “so’ solo ‘na perdita de tempo” …aiutare la mamma a fare le pulizie, non si fa, è a rischio la propria virilità…e poi un maschio che fa danza, che follia! Che vergogna! E se poi diventi…?
Il romanzo di Marco Bonini è da leggere assolutamente perché racconta la storia di una famiglia ordinaria, di una famiglia come tante, che ha accettato tutto questo pensando che fosse giusto, evitando lo scontro, scegliendo di subire atteggiamenti e parole in religioso silenzio.
Un romanzo come questo sarebbe stato necessario sempre, ieri, come oggi. Lo è ancor più oggi, in un mondo in cui ancora certi uomini pensano la donna come proprietà privata. Questo è uno di quei libri che ti apre il cuore, che ti fa sentire bene perché ti racconta, con un’abilità degna di un Marco Bonini attore, prima ancora che scrittore, come siamo davvero parte di un disegno che ci vede correre tutti insieme e nella stessa direzione. Ed è consolante sapere che qualcuno ha il coraggio di dare voce a tutti quei pensieri e sentimenti che più volte ci sono rimasti bloccati in gola, per impotenza o, peggio ancora, perché tanto non ne valeva la pena. “Se ami qualcuno dillo” fa bene al cuore, perché parla d’amore e racconta di una rinascita. Di come, a volte, la vita conceda una seconda possibilità. Sergio ha avuto la possibilità di resettare il sistema operativo. Marco ha finalmente di fronte a sé un padre che abbraccia, bacia, danza. Un padre che ama. Che guarda la sua donna, finalmente, come si dovrebbe sempre. Che la ama senza nascondersi, che scopre la sua vitale importanza.
Dopo aver letto il romanzo di Marco Bonini ci rimane addosso la felice sensazione che un mondo migliore sia davvero possibile se solo lo vogliamo veramente.