Il Sancta Sanctorum di Ettore Aldo Del Vigo

Un viaggio tra i luoghi e nonluoghi fisici ed emozionali dell’arte
contemporanea
«Alcuni luoghi sono un enigma. Altri una spiegazione»
Fabrizio Caramagna

di Dario Ferreri

È nell’immaginario collettivo della tradizione cristiana l’episodio dei Vangeli che narra la breve e splendente apparizione di Gesù Cristo, con Mosè ed Elia, ai discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte Tabor … “si trasfigurò davanti a loro, e la sua faccia splendette come il sole e le sue vesti diventarono bianche come la neve” …. l’impatto emotivo ed emozionale di tale immagine, traslata nella dimensione del surrealismo visionario ed abbracciata dagli oscuri abissi del subconscio ed inconscio, si ritrova, potente, nelle recenti opere della serie Sancta Sanctorum di Ettore Aldo del Vigo, “uno gnostico perfettamente conscio di non essere ancora a conoscenza di esserlo”.


Nato nel 1952 a Basilea in Svizzera, Ettore Aldo Del Vigo sin dall’infanzia si dedica al disegno, attirato in particolar modo dal Surrealismo che definisce “Pura essenza della verità interiore”. All’età di soli 12 anni esegue il suo primo dipinto monocromo “Autoritratto Anziano” sulla base di scritti personali relativi alla scrittura automatica. Consegue nel 1969 il diploma in grafica editoriale presso una tipografia locale ove ha modo di conoscere Max Ernst in occasione della pubblicazione del catalogo di una sua personale a Basilea. Nel 1976 si trasferisce in Sardegna a Sassari ed entra in contatto con vari artisti locali; dopo aver partecipato a numerosi concorsi e collettive d’arte, allestisce con successo nel 1979 la sua prima personale. Nel 1990 gli viene commissionata la decorazione della sede dell’INA, nel 2000 esegue una serie di dipinti per la Chiesa di San Paolo Apostolo a Sassari tra cui la Pala dell’Altare e sempre nel 2000 entra a far parte del movimento “Visionary Artmovement” di Otto Rapp, in seguito di “International Surrealism Now” di Santiago Ribeiro da cui scaturiscono una serie di mostre itineranti in Portogallo. Nel 2004 esegue una serie di dipinti per la Sala Ricevimenti dell’Ambasciata di Londra. Del 2015 la nomina a direttore artistico della “TianXing international Art Association” in Cina. Nel 2016 fonda il “Movimento Surrealista Contemporaneo” ed entra a far parte della ArtBank con sede in Cina. Numerose sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche sia in Italia che all’estero. Attualmente vive e lavora a Sassari.
La raffinata escatologia di Ettore Aldo del Vigo trascende il mondo fisico, dando forma attraverso le sue opere ad una visione più ampia della conoscenza.
In una recente intervista su Cagliariartmagazine l’artista ha ribadito che “dobbiamo innanzitutto capire che il Surrealismo non è una scuola artistica, né un movimento estetico, ma una filosofia di vita che si esprime attraverso l’ arte, la poesia, la cinematografia. Il Surrealismo racchiude tematiche quali amore, sogno, follia e liberazione, concetti fondamentali correlati tra loro, che hanno come solo scopo arrivare alla “ Conoscenza “. Nell’uomo è insita una distinzione tra l’amore e la conoscenza, mentre nella ricerca sur-realista questa polarità superata è unificata, affermando non che la conoscenza trovi la sua esaltazione nell’amore, ma al contrario che l’ Amore ( cosa individuale ), trova la sua sublimazione nella conoscenza pura dell’ essere, ed è attraverso il sogno e la follia descritta così magistralmente da Jung come la nostra parte in “Ombra” che il Surrealismo si avvale di questi mezzi per individuare e combattere la “ razionalità “ insita in ognuno di noi, ma oppressa dal Sistema che attraverso determinate trappole tende ad annullare la non razionalità dell’ individuo a proprio favore. E’ solo attraverso la “ Propria Conoscenza “ che si arriverà alla Liberazione dell’ essere da tutte le convenzioni sociali.”
Epigoni di ispirazione dell’artista, sin dalla giovane età, sono Caravaggio, Bocklin, Max Ernest, Hans Ruedi Giger, ecc.
Per quanto attiene alla poetica dei suoi ultimi lavori appare utile ricordare quanto dallo stesso artista riportato nell’intervista citata prima: “nel 2010 dipinsi il mio terzo autoritratto “ Lo strano caso del dottor Jekyll e mister Hyde “ in cui viene spiegato il dualismo tra Ettore Aldo Del Vigo uomo ed Ettore Aldo Del Vigo artista, il Buio e la Luce. L’uno Materia, l’altro Spirito, in contrasto tra loro, ma due principi complementari ed inscindibili. E’ il principio dell’integrazione degli opposti. Solo attraverso il Buio, la Luce prende forma. Solo attraverso il Male, il Bene viene esaltato così come maschile e femminile. Solo attraverso l’esperienza del Buio e della Paura si arriva a partorire. L’uno ha bisogno dell’altro per arrivare alla Conoscenza e alla Luce e ciò si percepisce attraverso la mia ultima ricerca artistica denominata “ Sancta Sanctorum.”


Sancta sanctorum è una nota locuzione latina il cui significato è “il santo dei santi”, l’espressione è presente varie volte nell’Antico Testamento nel quale indica la parte più interna del tempio di Gerusalemme ove, in origine, veniva custodita la preziosissima arca dell’alleanza; successivamente la locuzione ha assunto vari altri significati; sempre restando nell’ambito religioso, indicando sia la parte delle chiese cristiane prossima all’altare maggiore oppure al tabernacolo sia la cappella privata del papa; tuttavia l’accezione più nota di sancta sanctorum è quella di “luogo esclusivo, particolarmente riservato, al quale soltanto una persona o pochissimi altri possono accedere” in quanto vi si trovano cose di notevolissimo valore o importanza.
Fortunatamente, da un lato le recenti mostre in cui queste opere dell’artista sono state in parte esibite (“Sancta sanctorum” presso la Pinacoteca Contini di Oristano, “Il sogno di Circe” presso l’Arca degli Esposti di Palermo, ” Venezia contemporanea. Luci e colori dell’arte” presso Palazzo Albrizzi Capello di Venezia, “Biennale internazionale Torino-Roma” presso il Museo Miit a Torino, “Tra sogno e realtà” presso la Cancelleria del Vaticano, ecc), dall’altro, le grandi vetrine dei social media, permettono oggi a tutti di accedere in questo moderno Sancta Sanctorum senza tempo che ha dato modo all’artista di intraprende un viaggio interiore alla ricerca ed al recupero dei pezzi mancanti del suo puzzle interiore.
Il tema della trasfigurazione delle opere di Del Vigo ci mette di fronte alle paure più recondite, ma anche alle credenze più ancestrali, ricordandoci la caducità della vita e, per chi crede, il potere consolatorio della fede. La tecnica del disegno con carboncino grafite e polvere di grafite e poi della pittura ad acrilico e dell’aerografo sono padroneggiate con eccellente maestria sulle tele, per l’artista semplice materia che lascia però impresso il suo pensiero individuale, scaturito, come i soggetti che popolano il suo mondo, da una sorta di delirio, melius estasi totale, direttamente dal subconscio.
L’impatto visivo ed emozionale dinanzi a questi suoi recenti lavori è grande e merita di essere vissuto: è un viaggio oltre la carne alla ricerca di verità profonde e passaggi spirituali, una rigenerante e catartica deflagrazione di corpi dove la morte, però, non esiste.
Per saperne di più e seguire l’artista : https://www.facebook.com/ettorealdo.delvigo.5; https://www.instagram.com/ettorealdodelvigo/

Arte e Luoghi | febbraio 2020