L’Arte pervasiva di Gary Baseman
CuriosAr(t)e. Un viaggio tra i luoghi e nonluoghi fisici ed emozionali dell’arte contemporanea
“Spero soltanto che non ci si dimentichi di una cosa. Che tutto è cominciato da un topo” Walt Disney
Dario Ferreri
Gary Baseman, classe 1960, è un artista americano del firmamento pop surrealista, noto a livello internazionale, che ha fatto dell’ ”arte pervasiva” il proprio life motive: la sua multiforme produzione creativa spazia dal disegno alla pittura, dalla fotografia ai video ed alle installazioni artistiche, dalla performance alla moda, dal design di giocattoli ai social media: una produzione interdisciplinare che indaga la storia, il patrimonio e la condizione umana (in particolare l’amore, il desiderio e la perdita) attraverso un’iconografia “da cartoon” unica e fantastiche narrazioni visive che celebrano “la bellezza dell’agrodolce della vita”; il suo lavoro, come da consolidata tradizione pop surreal, riunisce i mondi della cultura popolare e dell’arte.
Baseman è il primo dei quattro figli di Ben e Naomi Baseman, entrambi sopravvissuti all’Olocausto ed originari della Polonia orientale (ora Ucraina): i suoi genitori credevano fortemente nel sogno americano e instillarono nel proprio figlio ideali democratici, incoraggiandolo a mostrare empatia e compassione per gli altri, oltre a restare sempre fedele a sé stesso. Baseman si è laureato con lode alla UCLA in Comunicazione. Cresciuto a Los Angeles, dal 1986 al 1996, Baseman ha vissuto e lavorato a New York, producendo enormi quantità di annunci e campagne editoriali per pubblicazioni internazionali ed aziende (The New Yorker, TIME e Rolling Stone; Nike, Gatorade, Levi’s e Mercedes-Benz, ecc). Sul finire degli anni ‘90 Baseman ha ampliato la sua carriera artistica, progettando l’identità visiva per uno dei più venduti giochi da tavolo, CRANIUM, e creando la serie di animazione ABC/Disney “Teacher’s Pet” che ha ottenuto diversi premi Emmy e BAFTA.
L’ampia gamma di personaggi creati nel tempo da Gary Baseman rappresenta lo spettro della condizione umana: le complessità dell’amore e del desiderio, della meraviglia e della gioia e non manca anche un tocco di oscurità. In forma pelosa, animale o umana, i suoi personaggi, come già accennato, celebrano la bellezza dell’agrodolce della vita.
«Creo personaggi basati su un tema che sto esplorando o su cosa sta succedendo nella mia vita», dice Gary Baseman in una recente intervista «rendo la mia visione del mondo e poi sviluppo una narrazione, con personaggi che esistono per l’arte e per la memoria. Dicevo che “non creo personaggi, li disegno e basta”. Sento ancora che è così. I personaggi si manifestano in molteplici modi, rivelando chi sono attraverso il lungo processo di disegnarli o dipingerli».
Lo sviluppo del personaggio è divenuto un tratto importante del lavoro dell’artista ed include soggetti quali Toby (il migliore amico e custode di segreti, leale e audace, felice di accompagnare in tutte le avventure), Dumb Luck (che porta il suo piede di coniglio fortunato), ChouChou (che porta via l’energia negativa e l’odio), il simpatico e spaventoso Ahwroo (che brama amore e affetto e sfoggia il suo sorriso sdentato per esprimere la sua ricerca di attenzione, e, se non la ottiene, potrebbe solo graffiare e prelevare un po’ di sangue) e Blackie the Cat (che fa delle fusa meditative e curative), altri gatti (come Itch, Fishtail e Scratch, maliziosi ma leali e pronti alle fusa , amici che si guarderanno per sempre le spalle l’un l’altro… da coccolare) e Marilyn (dagli occhi spalancati, che rappresenta l’intelligenza, l’innocenza e la bellezza; nata come fidanzata di Toby, Marilyn rappresenta le donne amate che sono forti e solidali e si sacrificano in nome dell’amore). Ed è proprio attraverso questi personaggi ingannevolmente carini, che spesso vivono in ambientazioni ultraterrene, che la poetica e l’iconografia di Baseman sfidano gli spettatori a riflettere e a dare un significato alle sfide ed ai trionfi della vita.
Pur se ascritto da molti al filone pop surrealista, Baseman preferisce parlare della sua produzione artistica come “Arte pervasiva” e rifiuta le etichette spesso imposte da critici o storici dell’arte.
Come artista, spera di essere definito semplicemente con suoi termini: «l’arte pervasiva abbatte i muri di tutti i diversi media; è la mia definizione. Finché rimani fedele alla tua estetica e hai un messaggio forte, puoi mettere la tua arte su qualsiasi cosa. Quindi puoi mescolare la moda, o mettere la tua arte su skateboard, o TV, o video, o in un’installazione o in una galleria. La forza dell’opera si basa sul concetto, l’idea e l’estetica, e non necessariamente dove viene collocata o come viene utilizzata. Ho usato quel termine perché lo trovo come la definizione più appropriata del mio lavoro. Quando le persone hanno cercato di chiamare il mio lavoro lowbrow, o pop surrealismo, per me, è stato un imbastardimento di un termine, di persone che cercavano di creare un movimento artistico basato sul contenuto. Per me, il contenuto non era così interessante. Voglio dire, sì, la mia arte sembra un po’ cartoonesca ma devi guardare più in profondità, oltre la superficie. Molti dei miei riferimenti sono riferimenti alla cultura pop. Vengo dall’essere un bambino cresciuto in TV: i vecchi cartoni della Warner Bros., i fratelli Fleischer, la vecchia Disney erano quello che pensavo fosse il modo perfetto di disegnare, piuttosto che il tradizionale disegno dal vero. All’inizio sembra molto giocoso, sembra innocente e dolce, e i colori sono rosa e viola brillanti, e ha un buon sapore. Poi guardi più in profondità ed è anche molto nutriente».
Da tempo motivato a impegnarsi in un dialogo sull’arte e la cultura visiva, Baseman è spesso relatore a conferenze internazionali sull’arte multi/interdisciplinare e la comunicazione visiva. Baseman ha ricevuto le borse di studio Fulbright e Sundance New Frontier Lab. I progetti recenti includono collaborazioni con COACH, Dr. Martens e Lladro; e un film documentario Mythical Creatures sulla sua eredità familiare. La retrospettiva sulla sua carriera artistica “The Door is Always Open” è stata presentata a Los Angeles, Taipei e Shanghai. L’arte di Baseman è stata e viene tuttora esposta in musei e gallerie negli Stati Uniti, così come in Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Hong Kong, Israele, Italia, Messico, Nuova Zelanda, Filippine, Russia, Spagna, Taiwan, Thailandia e Regno Unito.
La straordinaria capacità di Baseman di attingere a diversi mezzi gli ha permesso di comunicare con un pubblico nuovo e giovane che segue i registri quasi diaristici della sua pratica artistica.
Per una full immersion nell’universo creativo di Gary Baseman, i riferimenti sono i seguenti: https://www.garybaseman.com/; https://www.facebook.com/BasemanArt (160.000 followers); https://www.instagram.com/garybaseman/ (200.000 followers)