Meravigliosa Catania e i grandi registi italiani

Per i Luoghi del cinema un viaggio tra i set di tante pellicole di successo

Stefano Cambò

La Sicilia è una regione che affascina e incanta per cultura, sapori e tradizioni.
L’isola è stata un vero e proprio porto per le tante popolazioni che qui vi hanno soggiornato e governato nei secoli trascorsi fino ai giorni nostri.
Greci, Romani, Arabi, Normanni e tanti altri hanno lasciato un’impronta indelebile su un territorio che vanta tantissimi beni tutelati dall’Unesco come Patrimoni dell’Umanità.
E tutte le città, da quelle che si affacciano sul mare a quelle dell’entroterra, nascondono e custodiscono gioielli dell’architettura che tutto il mondo ci invidia.
Tra le tante, una delle più famose e conosciute è sicuramente Catania.
Fondata nel 729 a.C. dai Calcidesi della vicina Naxos, questa località ha visto passare sul suo suolo svariate culture che ne hanno impreziosito il patrimonio artistico e culturale.
È stata capitale del Regno di Sicilia sotto la dinastia Aragonese e ancora oggi detiene il primato per aver dato vita alla prima Università dell’isola, grazie al volere del re Alfonso V.
Nel corso della sua storia, il suo nome viene spesso associato alle eruzioni vulcaniche dell’Etna (la più imponente rimane quella del 1669) e ai diversi terremoti anche distruttivi come quelli del 1169 e del 1693.
Il suo suggestivo barocco, dal 2002, è tutelato dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, assieme a quello di sette comuni della Val di Noto.
Ma prima di addentrarci tra le tante bellezze, è giusto dire che questa città è divenuta dal dopoguerra a oggi, un vero e proprio palcoscenico a cielo aperto per i grandi registi italiani che qui vi hanno girato alcuni dei film più famosi della nostra storia.
Tante sono le pellicole, così come i generi che si sono succeduti in un mix che ha strizzato l’occhio sia alla commedia più frivola che al dramma d’ambientazione storica.
Il primo della nostra lista è sicuramente L’arte di arrangiarsi del 1954.
Girato da Luigi Zampa vede tra i protagonisti il grande Alberto Sordi.
La pellicola, in realtà, fa parte di una trilogia e narra le vicende di Rosario Scimoni, nipote del sindaco sempre pronto a far sua l’occasione per provare il salto di carriera, che non avverrà mai.
Durante le sequenze girate in città si possono riconoscere facilmente Piazza Duomo, Piazza Dante, via Crociferi e Porta Garibaldi.
Nel 1960 è la volta del film Il bell’Antonio di Mauro Bolognini, ispirato al libro di Vitaliano Brancati.
Nei panni del giovane protagonista donnaiolo c’è Marcello Mastroianni che ritorna nella sua Catania dopo aver vissuto e studiato a Roma.
Come per la pellicola precedente a farla da padrone in molte scene ci sono Piazza Duomo, con la Basilica Cattedrale di Sant’Agata e l’immancabile fontana dell’elefante (‘u Liotru). Una delle parti più conosciute è stata invece girata in via Crociferi all’ingresso della Chiesa di San Giuliano.
Passa un anno e nel 1961 Catania ritorna protagonista al cinema con Divorzio all’italiana di Pietro Germi (ne abbiamo parlato in un articolo dedicato interamente al film e alla Val di Noto).

Val di Noto, foto di Dario Bottaro


Tra le tante sequenze famose, rimane iconica quella girata nel porticciolo di Ognina.
Nel 1972 è la volta di una grandissima come Lina Wertmuller.
Infatti, a Catania vennero ambientate molte scene di Mimì metallurgico ferito nell’onore con Giancarlo Giannini e Mariangela Melato.
La storia, tutta incentrata sugli equivoci come nella migliore tradizione della regista, ci mostra in sottofondo tanti scorci legati sempre a Piazza Duomo, La pescheria e lo splendido chiostro di Levante del Monastero dei Benedettini.
Negli anni Novanta tocca a un altro pezzo grosso del cinema italiano.
Il nome è di quelli che fanno tremare le gambe perché Roberto Benigni decide di girare proprio in città alcune scene dell’ormai mitico Johnny Stecchino.
Nella fattispecie quelle legate alla serata a teatro, quando il sosia del protagonista si fa vedere in platea accompagnato dalla moglie, incurante di ciò che pensa la gente.
Ebbene, tutta la sequenza è stata ricostruita dentro il bellissimo Teatro Massimo Vincenzo Bellini, anche se nella pellicola sarebbe il Teatro Massimo di Palermo.
Nel 2007 arriva il film I Viceré di Roberto Faenza tratto dall’omonimo romanzo di Federico de Roberto.
La storia racconta le vicende della nobile famiglia degli Uzeda di Francalanza, discendenti dei regnanti di Spagna. Il film oltre che mostrare i lati oscuri e gli intrighi di palazzo è uno spaccato sugli ultimi anni del regno dei Borbone con la loro caduta e la serie di cambiamenti epocali che ne scaturirono.
Un luogo della città scelto con cura, oltre alla ormai celeberrima Via Crociferi, è stato l’interno di Palazzo Biscari.
Dulcis in fundo, chiudiamo il nostro tour cinematografico con una coppia di registi/attori molto in voga e conosciutissima.
Era il 2009 quando Ficarra e Picone decidono di girare proprio a Catania alcune scene del film La matassa.
Dietro le spassose trovate comiche dei protagonisti, si nasconde la storia dei due cugini che cercano di riallacciare i rapporti dopo anni di scontri e incomprensioni.
Anche in questa pellicola, la città la fa da padrone con Via Etnea, Piazza Dante e la splendida Villa Cerami, ben visibile durante la scena dell’inseguimento in una delle ultime sequenze.
E con questo film dei giorni nostri, lasciamo la bellissima Catania con il suo suggestivo barocco, le sue chiese, i tanti vicoli e i profumi del mercato che ricordano un tempo lontano e una città che non aspetta altro che di essere prima visitata, poi vissuta e infine coccolata dai nostri occhi.