Come si affrontava il fuoco doloso ai tempi di Maria D’Enghien

Passeggiando nel cuore antico tra vicoli e pagine di storia

Mario Cazzato

Questo è un passo del suo “Codice”, datato a circa il 1445.In quel periodo, visti pure i danni provocati dagli incendi gli anni precedenti, era tassativamente proibito accendere fuochi in campagna fino al 15 agosto e dopo si doveva procurarsi apposita autorizzazione. Pene severe a chi trasgredire e chi non poteva pagare la multa veniva frustrato per la città.


Questo valeva non solo per Lecce ma pure per il suo contado, ossia i centri che quasi a raggiera la circondano. Non c’è che dire, i controlli c’erano e probabilmente l’insieme di deterrente funzionò.
Un pensiero a chi è stato danneggiato a San Cataldo per il fuoco. Io abito a poche centinaia di metri dal poligono di tiro e mi sono reso conto della terribilità del fuoco quando è incontrollabile.