Lecce sconosciuta. Il Palazzo dei patrioti e di un venerabile

Rileggendo i libri antichi… e passeggiando
tra le vie della città antica

Mario Cazzato

È palazzo Massa-Palmieri, poi Massa-Ghezzi, quello che potete osservare nelle foto. Si tratta di una struttura tardosettecentesca, da notare lo straordinario controsoffitto del salone realizzato da Serafino Elmo. Fu voluta forse da Girolamo Massa barone di Galugnano, padre dei “patrioti” Michele e Oronzo, l’ultimo dei quali fu giustiziato a Napoli nel 1799 nel corso della reazione antigiacobina.

I due nacquero in questo palazzo che nel 1832, come prova la pianta dell’architetto Raffaele Mazzei, fu diviso in due quote tra i Massa e i Ghezzi, baroni di Carpignano. Qui il 19 agosto 1872, da una famiglia nobile, nacque il “venerabile” Michele Giuseppe Ghezzi le cui spoglie mortali riposano nella chiesa di Fulgenzio. Il giovane cadetto fu colpito a sedici anni da una malattia gravissima la cui guarigione si attribuì all’intercessione della Madonna di Pompei. Nacque in lui il desiderio di vivere la carità verso i più poveri e divenne noto come il “Conte con la bisaccia” per le sue instancabili questue, affrontate tra prove fisiche (gli fu amputato il mignolo di un piede) e consolazioni. Dal Natale 1954 si aggravò: la gente iniziò a visitarlo, per ricambiare l’amore che aveva avuto per loro. Fra Giuseppe morì il 9 febbraio 1955, nella sua cella del convento di Sant’Antonio a Lecce. È stato dichiarato Venerabile col decreto promulgato il 18 novembre 2000.
Il palazzo si trova in via Francescantonio D’Amelio, poeta leccese il primo ad aver dato vita ad una raccolta di liriche in vernacolo. Nessuna memoria, come quasi dappertutto a Lecce, ricorda questi illustri personaggi. Lecce sembra una città senza memoria, muta eppure…