Addio al professor Giovanni Invitto
Ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università del Salento era stato preside di Scienze della Formazione e vicesindaco di Lecce
Antonietta Fulvio
Con la morte del professore Giovanni Invitto oggi Lecce e la Puglia perdono un figlio illustre che ha dato tanto alla Cultura, al mondo universitario e non solo.
Difficile tracciare in breve il profilo di Giovanni Invitto, docente ordinario di Filosofia Teoretica all’Università del Salento, dal 2006 al 2012 aveva ricoperto il ruolo di preside della facoltà di Scienze della Formazione. Componente di diversi comitati scientifici di riviste nazionali e internazionali, fondatore e direttore di “Segni e Comprensione”, autore di numerose pubblicazioni nonché direttore di varie collane editoriali.
Intellettuale a tutto tondo, studioso del pensiero del Novecento europeo e in particolare l’esistenzialismo di Jean Paul Sartre e della fenomenologia francese di Maurice Merleau-Ponty, ricordiamo Giovanni Invitto come il filosofo gentile sempre in prima linea a dare il suo apporto alla crescita della sua amata Lecce, ricoprendo ruoli politici di altissimo profilo: vicesindaco nella giunta di Stefano Salvemini e poi nella squadra di Governo del presidente della Provincia Lorenzo Ria fu protagonista in una stagione cruciale per la crescita di Lecce e del Salento – ha ricordato oggi il sindaco di Lecce Carlo Salvemini: «la città tutta perde un intellettuale brillante, un filosofo profondamente appassionato, un docente capace e scrupoloso, una persona sensibile dall’approccio gentile.»
Quando prima ancora di essere una casa editrice eravamo un’associazione culturale, il professore Giovanni Invitto non ha mai fatto mancare il suo apporto, la sua straordinaria competenza e sensibilità intervenendo puntuale agli eventi culturali più disparati, dalle presentazioni di libri e mostre d’arte, a progetti alternativi come una serata dedicata alla poesia di Totò di cui era grande estimatore perché, tra l’atro, appassionato di dialetti.
Più tardi, fu grazie a lui che con Il Raggio Verde edizioni vide la luce una bellissima pubblicazione, “Totò. Tocchi e ritocchi”, dedicata ad Antonio De Curtis in occasione del cinquantesimo anniversario della morte che raccoglieva alcune tra le relazioni più significative presentate nel 2007 al convegno promosso dal Centro Internazionale di Studi italiani dell’Università di Genova.
Ecco ci piace immaginare che da oggi starai discutendo con i tuoi amati filosofi e magari avrai incontrato anche il Principe e te ne starai con lui a disquisire di quella sua “filosofia” che tanto apprezzavi e di cui avevi parlato nel tuo saggio perché era un modo di concepire la vita e la morte, i valori correnti e le società, la cosiddetta civiltà e il gusto delle cose non artefatte... Grazie Professore, fa buon viaggio…