Nel silenzio, la mostra di Paolo Gubinelli alla BNN
Fino al prossimo 23 luglio le opere dell’artista toscano saranno esposte alla Biblioteca Nazionale di Napoli. Dal 22 giugno visite gratuite senza prenotazione
Esposte a Napoli, alla nazionale , una serie di opere su carta di Paolo Gubinelli che disegna su alcuni dei più celebri manoscritti leopardiani, conservati nella biblioteca napoletana. Lampi di colore illuminano versi famosi dell’ Infinito, di A Silvia, del Tramonto della Luna e di altri canti del grande poeta, delicate macchie acquarellate riempiono le pagine vergate dalla scrittura minuta ed ordinata di Leopardi creando nuove suggestioni.
«Ho provato una grande emozione – commenta Paolo Gubinelli – incidendo e colorando queste carte con i manoscritti di Giacomo, sento la parola dei canti che entrano nel mio silenzio.»
La mostra, che stupisce ed emoziona, è la storia della lunga meditazione di Gubinelli sui versi di Giacomo iniziata nel 2016. L’ artista maceratese si accosta alla poesia come fonte e finalità di creazione artistica ed approda ad esiti di più ampia libertà rompendo gli schemi astratti geometrizzanti dei maestri di riferimento Fontana, Castellani, Manzoni, D’Orazio. Inaugurata con il saluto della direttrice Silvia Scipioni , «la mostra trasforma l’idea poetica in segni e graffi su carta, in un dialogo silenzioso tra segno e immagine» come sottolinea Fabiana Cacciapuoti, del Centro Nazionale Studi Leopardiani, curatrice, con l’artista, dell’esposizione «Nell’ incontro con i maggiori poeti italiani – commenta la giornalista Lydia Tarsitano, esperta di comunicazione culturale – la ricerca di Paolo Gubinelli sulla luce, sullo spazio e sulla struttura si traduce in forme dense di lirismo e negli ultimi anni riceve nuovi stimoli dal dialogo constante con Giacomo Leopardi che arricchisce la sperimentazione e lo spinge verso nuovi percorsi. La scelta della carta bianca diviene essenziale, ma supera lo spazio, è materia poetica tracciata dai pastelli colorati che scorrono inseguendo la scrittura, che assume a volte forma di movimenti geometrici, altre di echi che fanno sentire la loro voce fuori delle linee; gesti acquerellati, dalle luminose trasparenze , sfumano il segno geometrico in incisioni appena accennate …»
Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca. Ha suscitato l’interesse di importanti critici come Giulio Carlo Argan, , Massimo Bignardi, Enrico Crispolti, Michele Sovente, Antonio Paolucci, e di poeti tra cui Mario Luzi, Maria Luisa Spaziani, Alberto Bevilacqua, Elio Pecora e molti altri.
Dal 22 giugno visite gratuite senza prenotazione alle ore 12.00 e alle ore 17.00 (dal lunedì al venerdì venerdì unico turno alle ore 12.00).
(fonte: comunicato stampa)