Napoli in scena alla Biblioteca Nazionale
Si apre il 17 maggio uno straordinario evento espositivo dedicato alla cultura teatro e per la prima in mostra autografi di D’Annunzio, Patroni Griffi, Viviani, Scarpetta. Le foto inedite di Titina De Filippo e foto dal set e dalle scene di Totò e Nino Taranto
“NAPOLI IN SCENA”. Documenti e immagini dalle raccolte della Biblioteca Nazionale di Napoli è il titolo della mostra che si apre il 17 maggio 2022 nelle sale della Biblioteca Nazionale di Napoli.
Vernissage alle 16, con un parterre d’eccezione: Maria Iannotti, direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli, Andrea Mazzucchi, direttore del dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II, Rosanna Romano, Direttore Generale Politiche culturali della Regione Campania, i curatori della mostra Francesco Cotticelli e Gennaro Alifuoco, il direttore artistico Stefano Gargiulo. Recital di di Lalla Esposito su testi e musiche di Vittorio Viviani.
“Napoli in scena” è un viaggio suggestivo nella storia dello spettacolo della città partenopea, fenomeno che si lega alla sua cultura e alla sua identità. In mostra i capisaldi sei-settecenteschi e dell’ottocento, dal Pulcinella di Francesco Antonio Nigrone alle testimonianze Salvatore De Muto, agli esponenti della nuova drammaturgia, alle suggestioni novecentesche. Copioni usurati, pieni di note, correzioni, cancellature passati di mano in mano da capocomici, suggeritori e ancora bozzetti, scenografie , costumi le testimonianze di interpreti famosi del mondo della scena ma anche contratti, mandati di pagamento appalti che documentano come l’attività teatrale fosse radicata nel tessuto economico e sociale del territorio. L’immaginario evocato dai documenti e dalle carte della Biblioteca sarà offerto al visitatore attraverso le suggestioni di voci e suoni una vera immersione nella città-teatro generata dal progetto scenico e multimediale a cura di Kaos Produzioni con la direzione artistica di Stefano Gargiulo.
Dalle immagini di Petito in scena, agli scritti di Gabriele D’Annunzio nel tentativo di impedire ad Eduardo Scarpetta di mettere scena la parodia della “Figlia Di Iorio”, dalle inconsuete foto di Titina attrice di rivista, Vincenzo Scarpetta e la sua versatile attività, alle foto dal set e dalle scene di Totò e Nino Taranto, infine le tracce del Viviani riletto da Patroni Griffi e i bozzetti di Fiorito prodotti per il primo Martone. L’evento espositivo intende cogliere il dinamismo di una tradizione che ha saputo rinnovarsi pur mantenendo alcune caratteristiche e peculiarità: il prevalere del comico, la genialità delle proposte e il coesistere fra colto e popolare. Una tradizione che ha trovato continuità attraverso grandi interpreti e compagnie e grandissimi attori-autori come Altavilla, Petito, Scarpetta, Viviani, de Filippo fino agli interpreti del tardo Novecento e di questo primo scorcio di millennio. E conservare la memoria della cultura teatro è un’operazione possibile grazie all’impegno costante della Biblioteca Nazionale di Napoli nel raccogliere le testimonianze di autori e protagonisti della scena, in particolare napoletani, fidando nella generosità degli eredi, per conservarle e trasmetterle, impedendo che vengano disperse.
«La mostra, realizzata con il contributo della Regione Campania, – spiega la direttrice della Biblioteca Nazionale, Maria Iannotti – è la prima complessiva ricognizione del patrimonio di interesse teatrale della Biblioteca Nazionale, un giacimento immenso di cui per la prima volta si espongono insieme le opere più preziose e rare, oltre a fonti indispensabili a chi tenti l’arduo compito di descrivere la storia del teatro partenopeo. L’Arte dello Spettacolo a Napoli affonda le sue radici in testi antichi, come ad esempio il manoscritto seicentesco di Francesco Antonio Nigrone, presente in mostra, dove si può individuare una delle prime rappresentazioni iconografiche della maschera di Pulcinella. Ancora oggi lo Spettacolo a Napoli mantiene una sua individualità anche nelle più recenti declinazioni, e fra tavole del palcoscenico, spazi musicali, set cinematografici e televisivi, continua a far parlare di sé e a imporsi nel panorama europeo e di tutto il mondo. »
Il racconto della mostra, curata da Francesco Cotticelli e Gennaro Alifuoco, prende spunto dalle collezioni custodite alla Lucchesi Palli. Dagli scaffali della specialissima sezione della Biblioteca Nazionale, immersa nella continuità del Palazzo Reale e del Teatro San Carlo viene fuori una storia del teatro tridimensionale, che documenta le narrazioni dei grandi autori, ma anche l’evento stesso che si fa teatro e va in scena. Copioni usurati, pieni di note, correzioni, cancellature, passati di mano in mano da capocomici, attori, suggeritori; di bozzetti, scenografie, costumi, le testimonianze di interpreti famosi del mondo della scena. L’immaginario evocato dai documenti e dalle carte della Biblioteca si porge al visitatore attraverso le suggestioni di voci, suoni e immagini e l’immersione in una città-teatro generata dal progetto scenico e multimediale a cura di Kaos Produzioni con la direzione artistica di Stefano Gargiulo .
Il visitatore è proiettato dunque nell’epoca d’oro del Teatro Fiorentini e nell’opera dell’impresario Adamo Alberti; nei Fasti del teatro San Carlino dove nasce la parodia, partecipa alla causa di Gabriele D’Annunzio contro Eduardo Scarpetta, la prima causa per il diritto d’autore in Italia, si accompagna agli attori della tradizione e assiste agli spettacoli dell’avanguardia.
Un cameo, all’interno del percorso espositivo, la possibilità di provare l’emozione di entrare nello studio di Nino Taranto, le testimonianze della straordinaria carriera di Nino Taranto sono le ultime acquisizioni in ordine di tempo pervenute alla Biblioteca Nazionale che ha allestito una sala dedicata all’artista con la scrivania gli arredi ed i libri provenienti dal suo studio. Foto di scena e sul set, copioni manoscritti, bozzetti, locandine, programmi di sala sono i materiali di gran pregio del fondo.
NAPOLI IN SCENA consente anche per la prima volta di accostarsi all’importante patrimonio di opere e memorie del grande drammaturgo, regista e scrittore napoletano , Giuseppe Patroni Griffi, donato recentemente alla biblioteca, non ancora mostrato al pubblico a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. La Biblioteca Napoletana è depositaria dell’archivio personale di uno dei grandi protagonisti della cultura italiana del Novecento: racconti, romanzi, copioni, sceneggiature cinematografiche, lettere, manifesti cinematografici e teatrali, e l’ingente raccolta di foto di scena e scatti privati, di grande interesse, una straordinaria galleria di immagini popolata dai tanti interpreti che hanno calcato i palcoscenici e i set cinematografici nell’arco di quarant’anni.
red. Arte e Luoghi