Tanti auguri Luciano!
Il mitico Luciano De Crescenzo compie 85 anni
di Antonietta Fulvio
Il 20 agosto di ottantacinque anni fa nasceva a Napoli, nel quartiere Santa Lucia, Luciano De Crescenzo scrittore, attore e regista napoletano. Un biglietto d’auguri speciale, a nome della Città di Napoli che metaforicamente lo abbraccia, gli è stato inviato dal Primo cittadino Luigi De Magistris e dall’assessore alla Cultura Gaetano Daniele.
“La Sua instancabile e poliedrica attività di scrittore, di regista, di sceneggiatore, di attore ha messo in evidenza vizi e virtù della nostra Città e dei napoletani; la Sua intensa narrazione è stata sempre improntata al racconto della realtà senza nascondere i problemi e le difficoltà che affliggono il nostro territorio. Ma ciò è stato espresso con la Sua unica ed impareggiabile ironia, con il gusto di dissacrare antichi luoghi comuni, ma anche di difendere le sane ed autentiche tradizioni della nostra Città, esaltando ed arricchendone l’enorme patrimonio culturale ed umano, conosciuto in tutto il mondo”.
Già la sua Napoli, la città d’amore del suo romanzo d’esordio “Così parlò Bellavista”(Arnoldo Mondadori editore), un vero e proprio caso letterario con le sue 600.000 copie vendute e tradotto anche in giapponese. A cambiargli la vita l’incontro con il giornalista Maurizio Costanzo. Nonostante il discreto successo editoriale, (12.000 copie vendute in un anno) lo scrittore napoletano non aveva ancora deciso di lasciare il suo “posto di ingegnere” all’IBM – ha raccontato più volte lui stesso. Ma fu lo stesso Costanzo a sciogliere i suoi dubbi: “Proprio in questi giorni ho iniziato un programma intitolato ‘Bontà Loro’. Venga in trasmissione e chieda lei stesso agli italiani se deve fare lo scrittore o se è meglio che continui a fare l’ingegnere”. Altro che gli odierni reality e trasmissioni interattive. Quando fu mostrata la copertina del libro (anche questo è un primato) le vendite raggiunsero in poco tempo le seicentomila copie. Fu così che l’Ibm perse un dirigente e il mondo letterario guadagnò uno scrittore. Una penna ironica e colta capace di far appassionare milioni di lettori dai miti e la storia dell’antica Grecia alla città di Napoli raccontata nelle sue tante sfumature in quella filosofia decrescenziana che fa di Socrate un napoletano.
Una vita intensa come si può leggere nella sua autobiografia “Vita di Luciano De Crescenzo scritta da lui medesimo” e venticinque libri, 18 milioni di copie vendute, di cui sette in Italia, molti dei quali tradotti in 19 lingue e diffusi in 25 paesi. Tra i tanti titoli come non ricordare i saggi “I grandi miti greci”, “la Storia della filosofia moderna”, “Le donne sono diverse”, “Òi dialogòi”, “La Napoli di Bellavista”, “Panta rei” fino al suo ultimo libro Fosse ‘a Madonna del 2012.
Nel 1998, con l’opera “Il tempo e la felicità” (Mondadori) vince il Premio Cimitile. Non solo scrittore però. Al fianco dell’amico Roberto Benigni e diretto da Renzo Arbore Luciano De Crescenzo esordì come attore ne Il pap’occhio (1980). E il suo famosissimo “Così parlò Bellavista” divenne anche una pellicola cinematografica di successo cui seguirono “Il mistero di Bellavista” e la commedia a episodi “32 Dicembre”. Nel 1990 recitò accanto a Sophia Loren ed Alessandra Mussolini in Sabato, domenica e lunedì di Lina Wertmüller mentre nel 1995 scrisse, diresse ed interpretò insieme a Teo Teocoli ed Isabella Rossellini Croce e delizia ispirato ad un altro suo titolo di successo.
Dalla scrittura alla recitazione, alla divulgazione filosofica: nel 1994 la città di Atene gli ha conferito la cittadinanza onoraria e indimenticabili sono le sue lezioni nell’ambito di Zeus – Le Gesta degli Dei e degli Eroi la trasmissione televisiva Rai in cui raccontava i miti e le leggende degli antichi greci.
“Ho vissuto due vite, quella dell’ingegnere e quella dello scrittore, come dire che mi sono reincarnato alla bella età di 47 anni” ha spiegato più volte l’attore che continua a regalare perle di ironica saggezza. Basta andare a sfogliare le pagine dei suoi libri. Magari l’ultimo, quei Pensieri di Bellavista, edito nel 2005 dove tra i 365 pensieri a mo di aforisma ha condensato la sua filosofia…
“Siamo angeli con un’ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati.
La gioventù, la maturità e la vecchiaia sono tre periodi della vita che potremmo ribattezzare “rivoluzione, riflessione e televisione”. Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali.
Ho sostituito il verbo ‘credere’ con il verbo ‘sperare‘”.
Molti studiano come allungare la vita quando invece bisognerebbe allargarla. D’accordo ma come si fa? A volte non basta un viaggio alle Bahamas per allargare la vita. Un libro, invece, offre qualche possibilità in più ti fa vivere almeno due vite: la tua è quella dell’autore del libro”.
Grazie Luciano per i libri che ci hai donato e… buon compleanno!