I COLORI DELLA FELICITA’ AL SANTA GIULIA. SI INIZIA CON MATISSE

MATISSE E MICHELANGELO

INAUGURANO

I COLORI DELLA FELICITÀ

4 ANNI DI GRANDI MOSTRE

Al Museo di Santa Giulia, dall’11 febbraio al 12 giugno 2011, l’esposizione analizzerà la relazione fra scultura e pittura nell’arte di Matisse a partire dallo studio intenso e continuativo che egli compie, dal 1906 fino alla fine degli anni ’30, dell’opera di Michelangelo.

Il programma espositivo continuerà nel 2012 con PIERRE-AUGUSTE RENOIR e la PITTURA LOMBARDA TRA OTTOCENTO E NOVECENTO, nel 2013 con gli ETRUSCHI e i LONGOBARDI, nel 2014 con MIRÒ E PICASSO.

 

 

Anche per i prossimi 4 anni Brescia sarà protagonista di un’offerta culturale internazionale grazie a un progetto dal titolo I colori della felicità, promosso dal Comune di Brescia e organizzato da Fondazione Brescia Musei e da Artematica.

Si comincia l’11 febbraio 2011 con MATISSE e MICHELANGELO.

Fino al 12 giugno 2011, la relazione fra scultura e pittura nell’arte di Matisse a partire dallo studio intenso dell’opera di Michelangelo, compiuto tra il 1906 e gli anni Trenta, aprirà il programma che vedrà gli spazi del Museo di Santa Giulia ospitare le iniziative dedicate, nel 2012, a Pierre-Auguste Renoir e alla Pittura lombarda tra Ottocento e Novecento, nel 2013, agli Etruschi e i Longobardi e, nel 2014, a Mirò e Picasso.

 

“In un momento di crisi internazionale – afferma Adriano Paroli, sindaco di Brescia – sono felice di essere il primo cittadino di una città capace di lanciare un messaggio positivo con un ciclo quadriennale di mostre dal titolo “I colori della felicità”. Brescia si pone come punto di riferimento internazionale all’interno del panorama culturale, presentando rassegne importanti con i protagonisti indiscussi dell’arte di tutti i tempi. Quattro anni per raccogliere i frutti di una sinergia pubblico-privato che ha dimostrato di funzionare con successo”.

 

“Sono particolarmente felice che questo ciclo di mostre si inauguri proprio con un importantissimo confronto tra un grande Maestro della pittura francese e uno degli artisti più noti della nostra Penisola – chiosa l’assessore Andrea Arcai. Partire dal divino Michelangelo per arrivare a Matisse sarà un percorso appassionante per tutti i visitatori del Museo di Santa Giulia”.

Matisse. La seduzione di Michelangelo, curata da Claudia Beltramo Ceppi, coadiuvata da un comitato scientifico composto dai maggiori esperti di Matisse, presenterà circa 120 opere del maestro francese, dai primi anni del secolo fino agli anni ’50, cui si affiancheranno diversi calchi di alcune delle più importanti sculture di Michelangelo tra cui quelle della Cappella Medici, oltre a un importante disegno originale raffigurante due Veneri.

L’esposizione proporrà un inedito percorso nella lunga ricerca, durata più di mezzo secolo, che Henri Matisse (1869-1954) compì per giungere a un’arte che fosse una semplificazione assoluta della pittura, alla luce del suo studio giovanile e poi maturo, della scultura di Michelangelo.

Come ebbe modo di affermare lo stesso artista francese, “Disegno l’Aurora e la modello, studio il Lorenzo de’ Medici di Michelangelo: cerco di impadronirmi della concezione chiara e complessa che è alla base della costruzione di Michelangelo”.

L’arte di Michelangelo costituì per Matisse un riferimento e una fonte di riflessione che gli permise di lavorare sul perpetuo rapporto tra linea e volume, disegnando e dipingendo in maniera sculturale.

 

È proprio il rapporto tra scultura e pittura a esprimere al massimo l’urgenza di Matisse di superare continuamente i propri limiti, ed è la scultura il momento in cui egli si riallaccia più apertamente alla tradizione che lo ha preceduto.

Michelangelo è in questo il suo maestro supremo: “Si potrebbe far rotolare una statua di Michelangelo – affermava – dall’alto di una collina fino a far scomparire la maggior parte degli elementi di superficie: la forma rimarrebbe comunque intatta”, e ancora: “Sono ritornato studente… Disegno la Notte, studio il Lorenzo de’ Medici: cerco di impadronirmi della concezione chiara e complessa che è alla base della costruzione di Michelangelo.”

Del genio italiano condivise la passione sempre insoddisfatta per l’opera, mentre ne ammirò la capacità di sperimentare, fino all’equilibrio estremo, la forza e la tensione che distorcono i corpi.

Al capolavoro michelangiolesco L’Aurora – conservata nella chiesa di San Lorenzo a Firenze – Matisse si rifà esplicitamente nel realizzare quella statuetta del Nudo disteso che ricomparirà in tanti dipinti contemporanei. A Michelangelo tornerà per trovare nuove soluzioni spaziali nei tormentati anni Venti.

E non a caso, la sua più sofferta scultura sarà proprio quel meraviglioso Grande nudo seduto che esplicitamente a Michelangelo si riferisce e che Matisse trascorrerà ben sei anni a modellare e rimodellare, fino a considerarla la sua opera più importante.

E l’eco di questa ricerca spasmodica tra tensione ed equilibrio riaffiorerà nella serie delle odalische di questo periodo, nei disegni, e nelle sculture che le accompagneranno.

Successivamente, altri saranno i problemi che lo coinvolgeranno, ma ancora, nella serie di dipinti dal 1921 al 1940, la figura centrale, a volte dipinta, a volte solo abbozzata, assumerà una profondità spaziale e monumentale di michelangiolesca memoria.

La conseguenza del suo intenso interrogarsi sulla plasticità dei corpi in rapporto con il loro sfondo decorativo, troverà infine una soluzione inattesa nella geniale invenzione delle gouaches découpées, che riconcilieranno finalmente l’elemento pittorico e quello scultoreo dell’opera in un procedimento di fusione di cui Matisse stesso dirà: “Ritagliare a vivo nel colore mi ricorda il procedimento diretto della scultura”.

Egli giunse così al definitivo superamento dell’aspetto bidimensionale e di quello tridimensionale dell’opera fino a creare un nuovo universo di forme colorate che di entrambe hanno mantenuto la capacità di sintesi e la tensione.

L’opera di Matisse si è fatta spazio.

 

 

2011 – 2014

BRESCIA, MUSEO DI SANTA GIULIA

I COLORI DELLA FELICITÀ

LE MOSTRE

MATISSE. LA SEDUZIONE DI MICHELANGELO

11 febbraio – 12 giugno 2011

IL SORRISO INCANTATO DI RENOIR

LA PITTURA BRESCIANA E LOMBARDA TRA OTTOCENTO E NOVECENTO

Inverno 2012

ETRUSCHI E LONGOBARDI

Inverno – primavera 2013

MIRÓ E PICASSO. I colori della felicità

Inverno 2014