Prosa e poesia. Incontri d’autore

Giancarlo Micheli e Francesco Maccò

Incontri d’autore al l’Antico Caffè San Marco di Trieste

Due libri e due autori per una serata dedicata alla letteratura, al fascino della prosa e della poesia.

L’incontro programmato per sabato 25 Febbraio (ore 18) si terrà presso l’Antico Caffè San Marco – via Cesare Battisti, 18 Trieste.
Si tratta dei volumi: La grazia sufficiente (Campanotto, 2010) di Giancarlo Micheli
e L’abitare l’attesa (La Vita Felice, 2012) di Francesco Macciò.
Alla manifestazione, patrocinata da Associazione Poesia e Solidarietà
Casa della Letteratura – Trieste, interverranno Gabriella Valera Gruber e gli Autori

Un viaggio narrativo per risalire al tempo dei primi contatti tra le culture occidentale e orientale, alla ricerca di una vita umana e sensibile, equanime e felice nei limiti della necessità. Il romanzo di Giancarlo Micheli è una fuga dall’Europa del cinquecento, devastata dai conflitti religiosi, e dal potere monocratico del medioevo giapponese. Una navigazione lungo le contraddizioni della storia, orientata,sotto le costellazioni delle differenze, verso il congiungimento dell’azione alla memoria, del desiderio alla realtà.

“La poesia di Macciò  – si legge dalla prefazione di Gabriela Fantato – è particolarmente interessante e originale nel panorama letterario italiano, non ravvicinabile facilmente ad alcuna corrente letteraria diffusa, ma capace di stagliarsi al suo interno, sia per acutezza di visione, sia per precisione linguistica, e finire così per chiedere a noi lettori un vero ascolto, in quanto questa poesia sa svelare il degrado, ma senza alcun gusto dell’orrido, né alcuna resa al minimalismo, e sa anche dirci che dietro e dentro le cose c’è “qualcosa” che pare perduto tra le pieghe della vita quotidiana, ma che pure… perduto non è e va evocato, nominato, ricordato in poesia.”

 

 

Giancarlo Micheli è nato a Viareggio il 3 febbraio 1967. Si dedica alla scrittura, in versi e in prosa, da circa vent’anni. Ha pubblicato il suo primo racconto (Fucking fist, 2004) nella collana Jazz Mediterranea per l’editore Baroni di Viareggio. Per lo stesso editore alcune sue poesie sono presenti nella silloge di poeti versiliesi L ’ora d’aria dei cani (2003), nella quale si raccoglie parzialmente il frutto del lavoro del gruppo omonimo (letture pubbliche di testi poetici, con accompagnamento musicale e videoproiezioni). Ha collaborato alla realizzazione della mostra-evento La vita agra – l’arte del resistere dal 1943 al 2003 (Viareggio 2003, Massa 2004). Dal 2003 partecipa alle iniziative dell’associazione culturale BAU, che promuove la produzione e la distribuzione dell’omonimo contenitore di arte e cultura contemporanea. Nell’autunno del 2004 è stata edita la sua prima raccolta di versi (Canto senza preghiera, Baroni editore). Ha partecipato a varie edizioni della rassegna nazionale di poesia Altramarea, ideata e diretta dal poeta e filologo Angelo Tonelli. Alcuni suoi versi figurano nell’antologia della rassegna, pubblicata dall’editore Campanotto, e sulle riviste Poesia di Crocetti, Isla negra, The waters of Hermes, NLE. Nel febbraio del 2007 è stato pubblicato il suo primo romanzo, Elegia provinciale, per i tipi della collana Mediterranea di Mauro Baroni editore. Sempre nello stesso anno ha curato, per l ’Associazione BAU, la pubblicazione del libro Percy B. Shelley – il cuore e l’ombra viva (Pezzini editore, 2007), raccolta collettanea di testi e riflessioni sulla poetica del grande romantico inglese. Nel marzo 2008 è stata pubblicata la sua seconda raccolta di versi, Nell’ombra della terra (Gabrieli editore). Nel settembre 2008 è stato pubblicato il suo secondo romanzo, Indie occidentali (Campanotto editore), cui è stato conferito il Premio Internazionale di Poesia e Letteratura “Nuove Lettere” ((XXII edizione, 2008).
Ha compiuto vari lavori di traduzione di testi letterari, tra i quali una versione (ad oggi inedita) della raccolta Le grand jeu (Gallimard, 1928) del poeta francese Benjamin Péret.
Ha pure realizzato alcuni video operando ibridazioni dei formati e delle fonti luminose in direzione di una ricerca di realismo lirico (La realtà è quello che è?, 1996; L’amour fou, 1997; La terra desolata, 1997; Rendering, 1998; Res accendent lumina rebus, 2001; Impressioni n.16 (all’interno del Laboratorio Cinema del Comune di Viareggio, 2002); La colpa della troia è che i porci la pagano, 2002; Il sangue sulle spighe, 2003; Memoria e resistenza, 2004).
Coltiva passioni non inessenziali nel teatro e nel cinema. Nel 2004 ha lavorato, assieme a Paola Lazzari e a Pierfrancesco Biasetti, alla messa in scena dell’atto unico Parti di guerra (testi di Giancarlo Micheli, musiche di Antonio Agostini) e del monologo La confessione
(interprete Paola Lazzari, testi di Sandro Luporini e Giancarlo Micheli).

 

 

Francesco Macciò è nato a Torriglia e vive a Genova dove insegna in un liceo. Ha pubblicato i libri di poesie L’ombra che intorno riunisce le cose (Manni, 2008) e Sotto notti altissime di stelle, con un saggio introduttivo di Luigi Surdich (Agorà, 2003). Ha curato il volume di studi su Giorgio Caproni «Queste nostre zone montane», con introduzione di Giovanni Giudici (La Quercia Edizioni, 1995). Suo il romanzo d’ambiente triestino Come dentro la notte (Manni, 2006), firmato con l’eteronimo di Giacomo di Witzell.


Hanno scritto a proposito de La grazia sufficiente:

Il valore della prosa del Micheli risiede esattamente nella capacità, dispiegata in ogni frase e in ogni periodo, di portare alla luce nuove realtà, dapprima linguistiche ma che si trasformano, poi, in nuove realtà prettamente percettive.
Stefano Busellato
(Erba d’Arno, n.123, inverno 2011)

Romanzo tenace e appassionato, La grazia sufficiente coniuga erudizione e poesia, grazie al suo linguaggio distillato e ben forbito che cerca di supplire alle difficoltà della teologia indimostrabile con la ben più robusta forza espressiva di una liricità intensa e asciutta […].
Giuseppe Panella
(Zeta – rivista internazionale di poesia e ricerche, anno XXXII, n.3, 2010)

La potenza evocativa di un linguaggio colto ed essenziale, dà luogo ad ambientazioni e personaggi dai cromatismi puri al limite del sovrasensibile, che affiorano da una dimensione spazio-temporale immaginifica […].
Roberta Raggioli
(La Mosca di Milano, n.23, dicembre 2010)

Tra i passi migliori del romanzo è senz’altro la descrizione della vita familiare di Baruch in Giappone. […] Questo episodio è narrato con toccante lirismo.
Marinella Lazzarini
(Literary, n.3, 2010)

La grazia sufficiente, sotto la veste di romanzo, nasconde in realtà un consistente midollo filosofico e spirituale. […] Questa lingua senza tempo è fatta per raccontare una storia senza tempo: quella dell’anima.
Anna Lisa Somma
(Bibliotecagiapponese.it, dicembre 2011)

L’incontro e la eventuale compenetrazione di due culture così diverse — quella europea e quella orientale — non è mai stata facile impresa per le implicazioni e il pensiero dei rispettivi soggetti. Nel romanzo di Micheli si scopre tuttavia, più che un’adesione formale, una comprensione […].
Luciano Nanni
(Literary, n.4, 2010)

Passato e presente si mescolano e si amalgamano con sapienza. Micheli si rivela una voce interessante e non banale del nostro panorama culturale.
Serena Adesso
(Mangialibri.it, settembre 2011)

(fomte: red. Arte e Luoghi)