Festival del Cinema Europeo. Pioggia di Premi

Pioggia di premi al Multisala Massimo per il XIII FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

Foti:” Possibile a Lecce una succursale del Centro Sperimentale di Cinematografia

L’Ulivo d’oro al film norvegese Oslo, August 31 St di Joachim Trier

il Premio Mario Verdone ad Andrea Segre per Io sono lì

di Antonietta Fulvio

Solo la Cenerentola rossiniana, prodotta da Andermann, a giugno in diretta dalla Reggia di Venaria per la Rai e in onda su Rai Uno il prossimo 3 e 4 giugno, poteva tenere Carlo Verdone lontano da Lecce.

“Purtroppo il lavoro lirico assai complesso che sto provando a Torino mi impone di lavorare con i cantanti anche il sabato e mi impedisce così di tornare a Lecce al Festival del Cinema Europeo che continua a crescere di anno in anno. Sono però degnamente rappresentato dai miei fratelli Luca e Silvia” – ha scritto l’attore e regista romano in una lettera letta dalla stessa Silvia durante l’incontro di questo pomeriggio con la stampa.

“Il prossimo anno sarò di nuovo tra voi con immenso piacere non solo per applaudire questo Festival che acquisisce qualità di anno in anno ma anche per salutare con affetto la città di Lecce che è legata a me e alla mia famiglia in virtù di questo Premio”. E Luca Verdone ha  ricordato il legame affettivo che lo lega a Lecce, soggetto di un corto, Il miracolo di Sant’Oronzo, girato insieme a a Franco Citti, quasi si fosse trattato di un segno premonitore che quella città che tanto lo aveva affascinato per la sua bellezza dovesse poi diventare anche un luogo di memoria con l’istituzione del Premio Mario Verdone. La targa, disegnata dall’orafo designer Gianni De Benedittis, è stata assegnata all’opera prima di Andrea Segre, Io sono lì (Italia, Francia), con la seguente motivazione: “Perché valorizza i temi dell’amore e della comprensione tra individui provenienti da culture diverse e lontane e che propone con delicata sensibilità umana il ritratto di due figure unite nel condividere la solitudine delle loro esistenze”.

 

Di ottima qualità anche gli altri due lavori , Corpo Celeste di Alice Rohrwacher e Sette opere di misericordia di Gianluca e Massimiliano De Serio, opere notevoli per valore e qualità –  ha rimarcato Marcello Foti, direttore generale del Centro Sperimentale di Cinematografia, sottolineando il  lavoro analitico svolto per individuare la terna in gara. E prima della proiezione dei saggi degli allievi della Scuola Nazionale di Cinema, lo stesso Foti ha dichiarato che si sta valutando di concerto con l’Università del Salento la possibilità di aprire una succursale a Lecce con una proposta formativa di elevata specializzazione nell’ambito del progetto di regionalizzazione del CSC. “Uno dei cardini su cui si fonda questa ipotesi – ha proseguito Foti – è proprio il Festival del cinema europeo di Lecce perché, pur essendo il CSC presente in tante manifestazioni, qui abbiamo consolidato una collaborazione molto stretta: da anni viene presentata  al festival un vetrina dei lavori dei nostri allievi, da tre anni anche  il premio Mario Verdone che del CSC fu direttore; inoltre questo festival dà molta attenzione al giovane cinema. Non sono poi estranei alla scelta della localizzazione l’elevata vocazione culturale della città di Lecce, il sostegno allo sviluppo del cinema  dato da sempre in questa Regione, l’attività importante dell’Apulia Film Commission, il dato che gli allievi del CSC che non provengono da Roma arrivano per la maggior parte dalla Puglia. Nelle prossime settimane avremo altri incontri  anche con Enti Territoriali per poi formalizzare una vera proposta, ma già da ora l’Università di Lecce ha aderito con molto entusiasmo alla nostra ipotesi di collaborazione”. Una notizia che prima ancora dell’attribuzione dei premi, conferma, se mai ce ne fosse bisogno,  la crescita e l’importanza che il Festival del cinema europeo rappresenta per il territorio.

Con l’omaggio  ai due protagonisti, Sergio Castellitto ed Emir Kusturica, anche quest’edizione del Festival si è archiviata con l’assegnazione dei numerosi premi tra gli applausi scroscianti del pubblico accorso al Multisala Massimo. La giuria internazionale, composta da Luciana Castellina, Dimitri Eipides, Nerina T. Kocjančič, Labina Mitevska e Susanna Nicchiarelli, ha assegnato l’Ulivo d’oro al film norvegese Oslo, August 31 St di Joachim Trier “per il modo magistrale in cui il regista ha colto, raccontando con semplicità estrema la sua ultima giornata di vita, la lucidità, l’ineluttabilità della scelta cui la disperazione ha indotto il protagonista”.

“Per aver portato all’estremo le potenzialità del mezzo sia negli interni sia per il modo in cui ha trattato le differenze temporali, i flashback” motiva l’attribuzione del premio  per la Migliore Fotografia al film polacco Fear of falling di Bartek Konopka.

Al film spagnolo Don’t be afraid di Montxo Armendáriz è stato attribuito il Premio per la Miglior Sceneggiatura “Per aver trattato un argomento così scabroso senza morbosità sin da far risultare la violenza sessuale familiare come in effetti è, molto più generalizzata di quanto
normalmente si creda”.

Triplo riconoscimento al film italiano Vacuum di Giorgio Cugno che ha incassato il Premio Speciale della Giuria “Per aver fatto capire, con un linguaggio cinematografico rischioso e innovativo, come la normalità quotidiana possa nascondere l’angoscia di una depressione femminile, fino alla sospensione della coscienza” ma anche il Premio FIPRESCI. La giuria composta da Jon Asp, Bruno Torri e Eva Zaoralová, lo ha scelto perché: “Il film, nonostante le limitate disponibilità finanziarie, è riuscito in questa sua opera prima, a trattare un tema difficile e delicato quale quello della depressione femminile dopo il parto, evidenziando misura e rigore espressivo, sicurezza narrativa, e valorizzando le alte capacità attoriali di Simonetta Ainardi nella parte della protagonista ” . Infine “perché al valore dell’opera si aggiunge il fatto di essere la sua prima prova di lungometraggio” è la motivazione con la quale è stato decretato all’esordiente  Giorgio Cugno anche il Premio Cineuropa.
Ma non finisce qui.
Il Premio SNGCI (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici) al migliore attrice/attore europeo è stato assegnato a Olga Simonova per il film Bedouin (Russia) di Igor Voloshin “Per l’intensità di un’interpretazione che rende ancora più emozionante la storia di un’avventura umana”. Il Premio Officine LAB al Miglior attrice/attore non protagonista è stato
assegnato a Rubén Ochandiano per il film Don’t be afraid (Spagna) di
Montxo Armendáriz.

Infine per la sezione Puglia Show, consistenti nel Premio Nazionale del Cortometraggio e
nel Premio Augustus Color, la giuria composta da Andrea Piersanti, Ingrid Hammond e Lorenzo Procacci Leone li ha attribuiti entrambi a Il bando di Gianluca Sportelli (prodotto e interamente finanziato da Apulia Film Commission per “Progetto Memoria”) “Per lo sguardo rivolto completamente verso la passione per il cinema come
mestiere. Per la sua ironia, l’originalità con la quale mantiene viva la memoria dei grandi personaggi del passato. Espresso attraverso una extraordinaria e divertente sintonia fra gli attori protagonisti”.

Menzione  speciale invece per Altri giorni di Giovanna Delvino con la seguente motivazione: “Per come ha espresso un’idea originale e complessa attraverso la semplicità del racconto. Per la freschezza dei ritmi narrativi, e per il giusto equilibrio fra passato e presente attraverso lo sguardo di due generazioni. Nella speranza che questo corto maturerà in un lungometraggio”.