Ladies for Human Rights. i ritratti di Reboani

Ladies for Human Rights. La rassegna si potrà visitare fino al prossimo 26 novembre 2013

Sguardi d’autore al Must

di Antonietta Fulvio

Ladies for Human Rights. Le donne ritratte di Marcello Reboani trovano posto all’interno del Must di Lecce sul filo invisibile che lega il bene, il bello e il giusto secondo la filosofia platonica in una mostra che è anche riscoperta di quanto la bellezza non sia solo un fatto esteriore. Al di là dei lineamenti del volto, un ritratto deve saper cogliere l’anima, l’espressione dello spirito che alberga nel cuore e passa attraverso gli occhi come un fluido magnetico che ipnotizza. E come in un gioco, fatto appunto di sguardi, Reboani è riuscito a ritrarre diciotto donne straordinarie accomunate dalla lotta per la liberta per i diritti e la dignità umana: Annie Lennox, Isabel Allende, Aung San Suu Kyi, Norma Cruz, Audrey Hepburn, Rānia di Giordania, Joan Baez, Lady Diana Spencer, Leimah Gbowee, Giulia Tamaho Leon, Madre Teresa di Calcutta, Elisabeth Taylor, Anna Eleanor Roosvelt, Ellen Johnson Sirleaf, Caddy Adzuba Furaha, Anna Frank, Maria Montessori e Rita Levi Montalcini.

 

A queste per l’esposizione leccese si è aggiunta il ritratto di Malala Yousafzai la studentessa pakistana, premiata da Amnesty International come “Ambasciatrice di pace” e la più giovane candidata al Premio Nobel per la pace. Una scelta non facile – spiega Melissa Proietti curatrice del progetto artistico poiché il XXI secolo ha visto l’avvicendarsi di molte donne incredibili caratterizzate da una grande generosità d’animo e un grande coraggio nelle lotte quotidiane. Una mostra che per l’affinità tematica si inquadra negli eventi del TedxLecce, patrocinata dall’amministrazione comunale e fortemente voluta da Vestas Hotel & Resort un brand aperto all’arte e che nello specifico di questa mostra “riesce a portare all’attenzione di tutti messaggi scomodi come la violazione dei diritti fondamentali, diventando messaggio dell’Umanità per l’Umanità”.

Artefice dell’intrigante progetto espositivo è l’artista e scenografo romano  Marcello Reboani, allievo di Toti Scialoja e tra gli artisti dell’Electronic Art Cafè seguiti da Achille Bonito Oliva. Da sempre affascinato dal rapporto con la materia, Reboani predilige gli assemblaggi con materiali di recupero legando l’espressione artistica all’impegno sociale. Dopo Firenze la personale Ladies for Human Rights che sigla la collaborazione con l’RFK Center/Europe è giunta a Lecce dove sarà visitabile fino al prossimo 26 novembre 2013.

Addentrandosi nelle stanze al primo piano del Must, un tempo convento delle Clarisse, ci si trova davanti ad un percorso per immagini che diventa anche racconto della grande umanità, dell’impegno e della dedizione per l’Altro.

Quasi fossero dei poster giganteschi l’artista ha utilizzato colori ma anche materiali di recupero per connotare le sue Ladies. Smalti per tracciare profili e volti, dai lineamenti quasi austeri come quello della scienziata premio Nobel Rita Levi Montalcini o di Anna Eleanor Roosevelt, la first lady of the world, a quelli spigolosi dell’attivista Norma Cruz fondatrice Survivors’ Foundation della Città del Guatemala o di Ellen Sirleaf attualmente primo Ministro della Liberia. O ancora il viso minuto della piccola Anna Frank con quel suo sguardo triste che guarda già oltre. Oggetti e stoffe (forniti da prestigiose aziende italiane di moda e design) completano i ritratti che sembrano animarsi tra le pieghe dei tessuti e i segni incisivi che delineano con precisione i lineamenti di volti straordinariamente familiari come le storie che rappresentano. Come non commuoversi davanti a Madre Teresa di Calcutta mentre prega a mani giunte, mani che hanno allievato le sofferenze di corpi martoriati dalla lebbra e sfamato i più poveri tra i poveri ai quali la Santa ha dedicato la sua esistenza. Sensuale e raffinato il ritratto della bellissima star di Hollywood, Liz Taylor, famosa anche per le importanti cause umanitarie, da quella sionista alla lotta contro l’Aids, che le valse nel 2001 l’ambita Presidenzial Citizen Medal per l’impegno filantropico. Una battaglia condivisa anche da Lady Diana che volle essere anche la principessa dei diseredati, dei poveri del mondo e mise la sua popolarità al servizio di missioni umanitarie tra le quali la messa a bando delle mine antiuomo sia in Inghilterra che negli Usa. E catturano i grandi occhi dell’intramontabile Audrey, simbolo della femminilità e icona del cinema, impegnata fino alla fine dei suoi giorni come ambasciatrice dell’Unicef per portare aiuto e conforto ai bambini affetti dalla malnutrizione che lei stessa, in tempi di guerra, aveva conosciuto. Miti di ieri e di oggi si presentano, quasi pagine da sfogliare di un unico libro che intreccia storie personali a quelle di epoche più o meno lontane. Non è lontano il mito di Joan Beaz ritratta con la sua indivisibile chitarra sullo sfondo fatto di dischi di vinile, ritrovati nella casa di campagna dell’artista. E dischi dismessi e rovinati diventano il fondale per un altro intenso ritratto, quello della rock-star britannica Annie Lennox il cui impegno è dar voce a chi non ha avuto le sue stesse possibilità. In fondo, non è anche questo il segreto dell’Arte?

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