Le altre novità del Bargello

La sala Michelangelo e la sala dell’Armeria. I nuovi allestimenti del Bargello

Geniale. Irrequieto. Visionario. Riconosciuto già dai suoi contemporanei come il miglior artista del suo tempo Michelangelo Buonarroti, o semplicemente Michelangelo, nacque a Caprese nei pressi di Arezzo il 6 marzo 1475 e morì a Roma il 18 febbraio 1564. Straordinario protagonista del Rinascimento fu scultore, pittore, architetto e poeta.  Un talento straordinario: il David, la Pietà, il Mosè, il Giudizio Universale, la Cappella Sistina, il Crocifisso di Santo Spirito, il Tondo Taddei, il Tondo per Agnolo Toddi e tanti altri capolavori  portano la sua firma.  Michelangelo influenzò intere generazioni di artisti, e lo studio delle sue opere diede vita, con altri modelli, a una scuola che fece arte “alla maniera” sua ovvero il manierismo.

E di questi giorni, il riallestimento della sala a lui dedicata nel Museo Nazionale del Bargello. “Non poteva esservi, per ricordare Michelangelo, miglior omaggio che ripensare e ripresentare la Sala a lui dedicata – dice il Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini -, dove i suoi capolavori sono attorniati dalle opere di scultori fiorentini profondamente modellati dalla sua titanica presenza”.

Dalla sua inaugurazione nel 1975, la sala ha subito molte modifiche che avevano compromesso la coerenza e anche la fruibilità delle opere rispetto all’allestimento realizzato allora sotto la direzione di Luciano Berti, su un progetto originale di Carlo Cresti: sia per l’inserimento di nuove opere, anche di grandi dimensioni (come il basamento originale del Perseo celliniano, il Bacco bronzeo del Giambologna, o la Fiesole del Tribolo), sia per la “sottrazione” di altre, trasferite altrove in museo (come la grande tavola dell’Allori con allegorie medicee, esposta dal 1982 nella sala Carrand). Negli ultimi tre anni, in seguito alla mostra dedicata a Ammannati, abbiamo cominciato a mettere in atto una nuova sistemazione dell’intera sala, che restituisse coerenza al percorso dei visitatori e garantisse alle opere esposte un’adeguata spazialità. Anche grazie al contributo dell’Associazione “Amici del Bargello”, trova oggi compimento il nuovo progetto complessivo, affidato allo Studio Guicciardini e Magni e a Maria Cristina Valenti, che ne ha diretto tutte le fasi di realizzazione, riuscendo ad evitare la chiusura al pubblico della sala durante i lavori.

Ma i visitatori del Bargello potranno apprezzare anche un’altra novità, il nuovo allestimento della sala dell’Armeria al secondo piano dello storico edificio. Galeotto in questo caso è stato il recente restauro del bellissimo arazzo fiammingo di fine Quattrocento, L’assalto a Gerusalemme, di proprietà del Bargello restaurato lo scorso anno ad opera dell’Opificio delle Pietre Dure e che da oggi sarà possibile ammirare nella sala dell’Armeria, una collocazione che ha suggerito la riorganizzazione degli spazi, il restauro delle vetrine che custodiscono la raccolta di armi e che sono state diversamente disposte e opportunamente illuminate, col rinnovamento di tutti gli apparati didattici. E per sopperire ad una mancanza spesso lamentata dai visitatori, anche il Bargello al pari degli altri musei statali fiorentini, finalmente ha una sua Guida ufficiale, in italiano e in inglese curata da Beatrice Paolozzi Strozzi, direttore del Bargello, edita da Giunti Editore, che illustra scientificamente le opere principali di ogni sala e ne fornisce l’elenco completo (e sono migliaia!), secondo la disposizione attuale. Per iniziativa dell’Associazione “Amici del Bargello”, è da oggi disponibile (edita da SPES) il quinto volumetto dedicato agli Acquisti e Donazioni del Bargello 2003-2013. Vi sono illustrate a colori tutte le 119 nuove opere entrate nelle collezioni del museo nell’ultimo decennio, grazie agli acquisti dello Stato e, soprattutto, grazie alla generosità di molti privati cittadini. Le opere più significative sono ampiamente commentate in schede storico-critiche, a cura di Mercé Valderrey-Sànchez e Benedetta Chiesi. (s.d.)