Salvaguardare la Marina di Torre Chianca

Degrado a Torre Chianca. Se ne discuterà domani 3 luglio 2014 presso la sede dell’associazione onlus

di Marcella Barone

Da qualche giorno a questa parte, con il sopraggiungere della stagione estiva, la stampa locale ha cominciato ad evidenziare con sempre più frequenza la situazione di degrado e inciviltà che versa a Torre Chianca, marina leccese nei confronti della quale l’Assessorato all’Ambiente, capitanato da Andrea Guido, ha rivolto le sue attenzioni più e più volte con interventi mirati di pulizia e recupero del verde pubblico.

La situazione, peggiorata nel corso degli anni, resta grave, pertanto l’associazione onlus “Marina di Torre Chianca” ha indetto per domani, giovedì 3 luglio, un’assemblea aperta, volta a stabilire un confronto tra cittadini e istituzioni, per stilare insieme a quanti hanno a cuore la marina, un documento da presentare in Procura. L’incontro, al quale è stato invitato anche l’assessore all’ambiente, è alle ore 19 in via Marebello a Torre Chianca, presso la sede dell’associazione.

Il presidente della Onlus, Francesco Mazzo, auspica una grande partecipazione all’assemblea: “La situazione di Torre Chianca sta finalmente ricevendo le giuste attenzioni da parte dell’opinione pubblica, e sono molti i cittadini che stanno manifestando non solo interesse ma anche l’intenzione di sposare la causa nell’interesse della comunità. Speriamo di vedere lo stesso riscontro di partecipanti anche durante la riunione di domani, affinché per la tutela dell’ambiente e la salute dei residenti si riesca finalmente a sbloccare uno stallo che finora è perdurato indisturbato per sin troppo tempo”.

L’Associazione, prima ancora di ricevere la dovuta attenzione da parte dei media, si è spesa per divulgare lo stato di degrado della marina che ha vissuto negli anni diversi disagi: il ristagno di acqua piovana su strade e marciapiedi nei mesi invernali, la segnaletica verticale inesistente e quella orizzontale appena visibile, la scarsa illuminazione, la mancata bonifica dei canali fluviali, l’accumulo di rifiuti, l’assenza di manutenzione del verde pubblico e molto altro ancora.

Il maggiore tramite di queste denunce è stata una pagina che, nata su Facebook, si è presto dimostrata essere un efficace strumento di diffusione delle istanze dei cittadini. Ora, dopo aver “catturato” l’interesse della stampa e dei Social, non resta che affrontare le istituzioni in un confronto pubblico e aperto.