Vecchioni, Mannarino e la pizzica
In attesa del Concertone di sabato 23 agosto a Melpignano, prove a Zollino per Roberto Vecchioni e Alessandro Mannarino
Pizzicati il Professore e lo “stornellatore”
Ultima tappa del festival itinerante a Martano. Sabato il concertone a Melpignano
Con l’ultimo concerto di questa sera, a Martano, sul palco Maria Mazzotta, Redi Hasa e Ovidio Venturoso con Rita Marcotulli, Petrameridie e special guest il cantautore percussionista Toni Esposito, si chiude il festival itinerante de la Notte della Taranta. Poi partirà il countdown. Si conteranno le ore che mancano al Concertone finale, all’evento clou in programma sabato 23 agosto a Melpignano, con inizio alle 19:30, dove sono attesi i 150.000 che da ogni angolo del Paese si ritroveranno sul piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani.
La facciata della Chiesa del Carmine, ristrutturata dal coriglianese Francesco Manuli su progetto dell’architetto leccese Giuseppe Zimbalo, racconta lo splendore di uno dei complessi conventuali più belli della provincia di Lecce. Un luogo simbolo d’identità e memoria che meriterebbe interventi di restauro prima che la pietra, sgretolandosi, cancelli i segni della sua straordinaria architettura. Oltretutto, sin dalla nascita del festival, la facciata della Chiesa è stata la suggestiva scenografia naturale dell’evento, contribuendo con il suo fascino a identificare nel mondo l’immagine della kermesse. Perchè La Notte della Taranta è in primis Melpignano. Il ricordo va a quella prima edizione, nel 1998, quando ancora la formula itinerante non era stata coniata ma si articolava in una serie di concerti a ragnatela, in più piazze della Grecia salentina, fino a convogliare tutti i gruppi musicali in piazza San Giorgio. Lì nel concerto notturno, diretto dal musicista Daniele Sepe, quel piccolo comune salentino, raccogliendo la tradizione, si candidò a diventare un luogo simbolo, crocevia di popoli e culture e “patria” del festival di musica popolare più importante d’Europa, riuscendo a coniugare tradizione e innovazione. Negli anni, e le edizioni sono diciasette, sono davvero tantissimi gli artisti che hanno calcato il palco della Notte della Taranta, i dieci i maestri concertatori – Daniele Sepe (1998), Piero Milesi (1999 e 2001), Joe Zawinul (2000),Vittorio Cosma (2002), Stewart Copeland (2003), Ambrogio Sparagna (2004, 2005, 2006), Mauro Pagani (2007, 2008, 2009), Ludovico Einaudi (2010, 2011), Goran Bregovic (2012), Giovanni Sollima (2013-2014) – che hanno contribuito a rafforzare il successo di un’intuizione, geniale, di Sergio Blasi, all’epoca sindaco di Melpignano, e dagli etnomusicologi Maurizio Agamennone e Gianfranco Salvatore, direttori artistici dell’Istituto Diego Carpitella. Un’idea vincente che ha portato nel 2000 alla nascita del festival itinerante, coinvolgendo quindici comuni (gli aderenti all’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, più i centri di Lecce, Galatina, Alessano e Cursi) e nel 2004 con Ambrogio Sparagna l’Orchestra Popolare “La Notte della Taranta”, “eclettico testimone culturale attivo tutto l’anno nel nostro Paese e nel mondo” grazie anche all’attività della omonima Fondazione che dal 2010 cura il Festival e gli eventi.
_E si preannuncia un grande evento il Concertone di questa diciasettesima edizione che sarà ricordata per l’apertura alla world music con i 18 “progetti speciali”, frutto di straordinarie collaborazioni tra i gruppi storici della musica popolare e artisti provenienti da tutto il pianeta: Hevia e la sua cornamusa asturiana, la musica gnawa di Nour Eddine e Nassouli El Mehdi, Bukhu e Hosoo e le sonorità orientali della Mongolia e Transmongolia, i ritmi turchi di Burhan Ocal, la musica indiana dei Kissmet. E poi Enzo Avitabile, Peppe Servillo, Tony Esposito e gli Accordone, Elena Ledda, Mauro Palmas, Brizio Montinaro, Rita Marcotulli, Ambrogio Sparagna accanto ai gruppi storici salentini da anni impegnati al recupero della tradizione etnomusicale. Perchè la musica è identità, cultura. Un sogno che unisce, almeno con le note, i popoli del mondo.
E a Melpignano si avvererà il sogno di Roberto Vecchioni, secondo cantautore ad essere ascritto nell’albo dei poeti del Premio L’Olio della Poesia che nel lontano 2003 donò dei versi inediti al Salento. Dopo aver tradotto la sua Samarcanda in griko, lingua diffusa nei centri della Grecìa salentina, è alle prese con uno dei brani più popolari della tradizionale “pizzica”: “La tabaccara”.
“È un’occasione unica e particolare stare qui per La Notte della Taranta, quindi non potevo mancare. – ha detto Vecchioni – E’ una cosa che desidero da anni, quest’anno si è avverata. Ci sono delle cose che vanno al di là del semplice cantare. Quando interpreti una gente, un popolo un’anima, è il massimo della vita, e sono proprio felice di essere qui a farlo”.
Le telecamere del festival hanno ripreso alcuni stralci delle prove in corso a Zollino dove insieme a Roberto Vecchioni è giunto anche il cantautore romano Alessandro Mannarino, alle prese con “Santu Paulu”, “onorato, ma anche preoccupato” di partecipare al concertone. “Questo uso della ritmica, dei tamburi – ha detto – va a toccare delle corde viscerali, ataviche dell’uomo. Quando balli la pizzica torni a casa più soddisfatto perché hai fatto qualcosa che ha dentro uno spirito più umano”. Sul canale Youtube de La Notte della Taranta, i video di alcuni stralci delle canzoni che saranno eseguite nella magica notte di Melpignano, trasmessa in diretta a partire dalle 22.30 su Rai5 e Radio2 e in streaming sul sito della Fondazione de La Notte della Taranta. In attesa del Concertone che vedrà nuovamente alla direzione dell’Orchestra popolare il compositore Giovanni Sollima, maestro concertatore, e tra gli ospiti anche Bombino, Antonella Ruggiero, i Fratelli Mancuso, Glen Velez, Lori Cotler e Avi Avital. E per la prima volta, sul palco anche il corpo di ballo de La notte della Taranta ovvero i ballerini Pietro Balsamo, Laura Boccadamo, Moira Cappilli, Andrea Caracuta, Carmine D’Amico, Chiara Dell’Anna, Laura De Ronzo, Andrea De Siena e Giada Pallara diretti dal coreografo Miguel Angel Berna. (an.fu.)