Lecce e Cocumola. Due Premi per Bodini
Sabato 30 agosto nell’Anfiteatro Romano a Lecce e domenica 31 agosto 2014 a Cocumola in piazza San Nicola
Bodini. La parola, il verso, la scrittura
di Antonietta Fulvio
Tutto iniziò a Cocumola. Era una sera di fine estate 2005 e con il Premio “La luna dei Borboni” il poeta Vittorio Bodini “tornava” a casa. Cinque anni dopo, infatti, per desiderio della figlia Valentina le spoglie del poeta leccese venivano traslate da Roma a Lecce dove riposano nel cimitero monumentale. E da quella frazione di Minervino, un paese che si chiama Cocumola, decantata nei versi bodiniani, cominciava quel processo di ri-scoperta di Vittorio Bodini, poeta, scrittore, ispanista ufficiale per Einaudi, con cui pubblicò, tra l’altro, il Teatro di Federico Garcia Lorca e, successivamente, la migliore traduzione del “Don Chisciotte” di Cervantes, capolavoro della letteratura spagnola, e il volume dedicato a I poeti surrealisti spagnoli.
“In quell’occasione, ho conosciuto le persone che mi hanno aiutato in questo percorso, e un ringraziamento particolare va all’ex sindaco di Minervino, Ettore Caroppo, il primo ad aver ideato un riconoscimento intitolato a mio padre, e ai giornalisti salentini per aver tenuto viva, negli anni dell’oblio, la figura di Bodini. Gli eventi legati al Centenario sono un punto di partenza e non d’arrivo: l’obiettivo è fare in modo che Vittorio Bodini trovi il posto che gli spetta nel panorama della letteratura italiana e internazionale ed entri di diritto nelle antologie” ha ricordato Valentina Bodini, figlia del poeta e presidente del Centro Studi che firma anche la realizzazione del Premio Internazionale Vittorio Bodini che celebra la sua prima edizione a Lecce il 30 agosto nel Teatro Romano. Saranno premiati il poeta Valerio Magrelli, scrittore e traduttore di scrittori francesi (Mallarmé, Valéry, Jarry, Char, Ponge), docente di Letteratura francese all’Università di Cassino, per la raccolta intitolata “Il sangue amaro” e il traduttore Matteo Colombo per l’ultima traduzione del “Giovane Holden” di Salinger fresco di stampa per Einaudi.
Si tratta di due personalità di spicco nel panorama culturale e letterario contemporaneo: Valerio Magrelli si è rivelato un enfant prodige della poesia ed è oggi uno dei maggiori poeti contemporanei e, per questo aspetto, molto vicino a Bodini – ha commentato il professor Lucio Giannone che ha aggiunto – Matteo Colombo è, invece, uno dei più giovani ed esperti traduttori del nostro paese; è stato lui a dar voce italiana ad alcuni tra i più grandi scrittori americani contemporanei: Don Delillo, Dave Eggers, David Foster Wallace, Michael Chabon, Chuck Palahniuk, David Sedaris e Jennifer Egan. Riceverà il premio per aver tradotto per i tipi di Einaudi il capolavoro di Salinger, il Giovane Holden, riuscendo a svecchiare il romanzo senza limitarsi al linguaggio giovanile e la sua traduzione, dopo quella autorevole di Adriana Motti, ma datata anni Settanta, è destinata a diventare un classico.
A loro andrà il trofeo realizzato dallo scultore leccese Salvatore Spedicato, già direttore dell’Accademia di Belle Arti, che ha voluto plasmare con la terracotta “un portoncino verde color limone” evocato nella poesia “Cocumola” omaggiando con la sua arte uno dei suoi maestri. Ma prima della consegna dei premi, spazio alla musica di Andrea Padova, Stefano Schiattone, Raffaele Casarano e William Greco, autori di componimenti dedicati al poeta, alle letture delle liriche bodiniane cui daranno voce Dario Oppido, Carla Guido, Antonio Minelli e lo stesso sindaco Paolo Perrone chiamato a leggerne una. La serata presentata dalla storica conduttrice televisiva, radiofonica e attrice italiana, Enrica Bonaccorti si avvale della direzione artistica di Stefano Murciano e Carla Guido che ha anticipato “oltre ad avere un sostanziale apporto scientifico, l’evento sarà un rimando alle atmosfere di casa Bodini così come nei racconti della figlia Valentina. Suo padre amava circondarsi di giovani talenti – artisti, poeti, scrittori – la sua era una casa-cenacolo”.
E sul duplice aspetto della produzione letteraria bodiniana – poesia e traduzione – per regolamento fissato dal Centro studi, il riconoscimento andrà ogni anno al poeta italiano più significativo (che abbia pubblicato un nuovo libro nel biennio 2013-2014), nonché alla migliore nuova traduzione di classici uscita sul mercato, nello stesso biennio. I vincitori sono stati individuati dalla Giuria internazionale, presieduta da Anna Dolfi (ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università di Firenze) e composta da Valentina Bodini (presidente del Centro Studi Vittorio Bodini e figlia del poeta), Francesco Cataluccio (operatore culturale e scrittore), Laura Dolfi (ordinario di Letteratura spagnola presso l’Università di Parma), Camillo Faverzani (maitre de conference d’italien/habilité à diriger les recherches dell’Université de Paris VIII), Luciano Formisano (ordinario di Filologia romanza presso l’Università di Bologna), Antonio Lucio Giannone (ordinario di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università del Salento), Pasquale Guaragnella (ordinario di Letteratura italiana presso l’Università di Bari), Livio Muci (editore), Giancarlo Quiriconi (ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università di Chieti/Pescara), Beatrice Sica (lecturer in Modern and Contemporary Italian Literature – University College London), José Carlos Robira Soler (catedratico de Literatura hispanoamericana – Universidad de Alicante).
Ai giovani scrittori esordienti e al giornalismo culturale sarà invece dedicato l’ottava edizione del Premio La Luna dei Borboni che si terrà domenica 31 agosto a Cocumola (Minervino, Lecce) in piazza San Nicola, ore 21. Premiati il giovane Marco Cardetta che riceverà un’offerta di pubblicazione direttamente dall’editore Livio Muci di Besa e le due testate storiche del Salento, la Gazzetta del Mezzogiorno e Nuovo Quotidiano di Puglia, mentre un riconoscimento particolare sarà attribuito allo storico Fabio Grassi per la sua opera e il suo studio sugli scritti civili di Vittorio Bodini, nonché per l’analisi del Bodini “politico” attraverso i suoi articoli di stampa. Infine, l’artista Fiorella Rizzo, già organizzatrice del Premio e promotrice della figura e dell’opera di Vittorio Bodini attraverso le sue installazioni. La serata, presentata dalla giornalista e scrittrice Luisa Ruggio, ospiterà la prima tappa di “Luoghi bodiniani. L’arte incontra la poesia” con Massimo Pasca, uno dei più attivi live painter italiani, progetto ideato da Il Raggio Verde edizioni e l’associazione e20Cult in collaborazione con lo stesso Centro Studi Vittorio Bodini.
Un live painting, itinerante nel Salento, per rileggere, in occasione del centenario della nascita del grande poeta, l’interesse e l’amore di Bodini per la propria terra. Sarà questo il tema intorno al quale si ispirerà l’artista Massimo Pasca per costruire l’opera realizzata attraverso le incursioni di live painting nei luoghi bodiniani, partendo da Cocumola, dove sarà realizzata la prima tela. Atto conclusivo del progetto sarà incastonare le tele eseguite nelle diverse tappe in un unico supporto tale da costruire una sola grande opera che donerà al Centro Studi.Il progetto è incentrato sullo stretto rapporto tra pittura e musica, discipline che Massimo Pasca sperimenta da anni e che costituiscono il filo rosso che lega i suoi live painting: non semplici irruzioni pittoriche nello spazio ma un dialogo tra la musica e la musicalità della parola che influenza il suo modo di dipingere. Ispirandosi alla scrittura automatica, tanto cara ai surrealisti, seguirà il suo ritmo interiore facendolo dialogare con le liriche di Bodini, la cui lettura sarà affidata agli attori Salvatore Della Villa, Anna Stomeo, Barbara Castrignanò, Carla Guido, Antonio Minelli, e la musica di Giorgia Santoro e Marco Piperno che scandiranno l’evento nella piazza dove c’è un portoncino verde color limone.
In chiusura il cortometraggio “Viviamo in un Incantesimo- visioni poetiche su Vittorio Bodini” del regista Giuliano Capani, introdotto dall’autore e dagli attori Anna Stomeo e Luciano Emiliano. Il film è stato realizzato in occasione del centenario della nascita del poeta che ha cantato, forse più di altri – spiega il regista – “il Sud come luogo dell’animo indagandone con la sua lucida e tagliente opera letteraria i meandri di quegli ingranaggi inservibili dove si nasconde e cresce il seme della vita.”