Se lo stemma araldico racconta

I Luoghi della Parola/Lo stemma di Melendugno

di Gabriele Marullo

Lo stemma di Melendugno raffigura al centro un pino d’aleppo, molto presente nelle pinete del territorio, nel centro del tronco invece abbiamo un alveare e tre api in volo. La toponomia di questo paese si incastra tra storia e leggende tramandate.
Ho cercato, nel mio piccolo e a mio modo di approndire questa ricerca, partendo quindi da una fonte storica che ci rimanda al popolo Messapico e alla fondazione di Sybar.

 

 

Sybar, città del sole, meglio nota oggi come Roca è fra le più importanti marine di Melendugno perché fondata dai Messapi, dal discendente diretto del mitico Re Sale, il nipote Malennio; da qui si ebbe la prima assonanza con il nome Melendugno. D’altra parte una leggenda, invece, narra di un amore non corrisposto fra un signorotto ed una fanciulla, di rara bellezza, che fu accusata poi di essere una strega e condannata a morte. La donna  maledisse il paese pronunciando un incantesimo dove solo un uomo giusto seguendo lo sciame d’api avrebbe fatto ritornare la pace e la prosperità in quel paese, rompendo cosi definitivamente questo sortilegio e ripartendo dal prodotto delle api e il frutto del Cotogno, una nuova prosperità, da qui Mele-Cotugno.
C’è chi collega la nascita del paese all’età del bronzo di fatti nelle campagne di Melendugno vi è la presenza delle dolmen placa, quindi i Melendugnesi sarebbero il popolo delle grandi pietre non è un caso che fra i cognomi più diffusi del posto vi sia quello dei Petrachi.

Una mia personale invece considerazione proviene dagli studi effettuati nella Grotta della Poesia dove nel 1983 dove furono trovate scritte messapiche dalle quali si evinceva che in quella cavità si celebrassero sacrifici in onore degli Dei. Emerge dalle incisioni rimaste che fra i doni offerti vi era il vino tagliato con il miele considerato il nettare degli Dei, da qui il miele che ti dono.

In epoche storiche è probabile che questo paese sia stato interessato da epidemie di malaria a causa della presenza di numerose paludi, da ciò il nome Malandugno o portatore di sventura, ma verosimilmente il paese viene chiamato Melendugno ossia portatore di dolcezza grazie all’ottimo olio che si produce nei periodi di buona raccolta di olive.