Nardò. Fermata provvisoria

TEATRI ABITATI – TEATRO COMUNALE DI NARDO’ –  Lo Spettatore Incantato III Edizione

Al Comunale di Nardò, sabato 14 aprile 2012,  il menestrello che non risparmia niente e nessuno

DAVID RIONDINO

 

Grande attesa per il nuovo appuntamento della stagione teatrale “Lo spettatore incantato” promossa da Comune di Nardò, Teatro Pubblico Pugliese e Terrammare Teatro con il sostegno del progetto teatri Abitati una rete del contemporaneo. Sabato 14 aprile  alle ore 21.00 David Riondino sarà il menestrello con la chitarra in mano per Feramta provvisoria.

Un nuovo recital per David Riondino ancora una volta con una formula essenziale: una chitarra, una sedia, un leggio sotto una luce bianca dove il menestrello di oggi, come quelli del passato, si ispira alla radice popolare di ogni letteratura per raccontare storie che si intrecciano tra loro così come tra luoghi e tempi diversi. Un lavoro comico che trova applausi e l’ilarità sulla base di una ricerca storica e letteraria, in una continua attività di reinvenzione e riscrittura. Lo guardi e ti sembra un comico per caso. Anzi neanche un comico, perché ti appare troppo colto per la sua categoria, perche non si lascia scappare neanche una parolaccia e perché non accenna mai a quelle parti anatomiche che molti suoi colleghi considerano indispensabili allo scatenamento dell’applauso.

 

Lo spettacolo Fermata Provvisoria è uno spettacolo preciso ed impreciso, dato che ci siamo e non ci siamo…… con chitarra sedia e leggio va all’incontro con se stesso, scende al nocciolo popolare di ogni letteratura, lascia scorgere il proprio lavoro di reinvenzione e riscrittura….

 

David Riondino è una forma formalizzata in acido toscano. Ed è qui il suo segreto.

Mattatore, uomo di cultura dalla spiccata ironia e  fine umorista Riondino non risparmia niente e nessuno nel suo spettacolo, imitando, chitarra in mano, Franco Battiato (BattiUto, come lo chiama lui), Francesco De Gregori (“che canta personaggi a metà tra lo sfigato e il filosofico”) e cantando, a modo suo, “Morire per delle idee” di Fabrizio De Andrè.

Ma il recital di Riondino è anche occasione per raccontare i suoi esordi sul palcoscenico dello Zelig, negli anni della Milano da bere prima che il locale diventasse quella mecca per cabarettisti che oggi tutti conosciamo. Occasione anche per recitare le sue poesie, piccole opere a metà tra Dante e Ernesto Ragazzoni (ironico e colto letterato torinese, traduttore di Poe ma conosciuto soprattutto per le sue poesie buffe ): endecasillabi in rima baciata che lo stesso Riondino ama definire “quintessenze di parodie.”

David Riondino

Toscano, ha lavorato per dieci anni come bibliotecario alla Nazionale di Firenze. Nell’ambiente musicale fiorente degli anni settanta, Riondino inizia a sperimentarsi come cantautore. Nel 1979, pubblica con l’etichetta Ultima Spiaggia il primo album, David Riondino. Tra il dicembre 1978 e il gennaio 1979 ha l’occasione unica di aprire i concerti nella tournée di Fabrizio De André con la Premiata Forneria Marconi (Patrick Djivas e Franz Di Cioccio avevano suonato nell’album d’esordio appena uscito). L’anno successivo esce il secondo disco Boulevard.
Accanto alla passione per la musica, emerge un talento notevole per l’improvvisazione di ogni genere di spettacolo (aiutato dalla parlantina) che lo porta al debutto come comico al teatro Zelig di Milano a soli 22 anni.
Ancora poco più che ventenne è tra i fondatori, con la sorella Chiara, del Collettivo Victor Jara, eclettica cooperativa di teatro-musica-animazione.
Come verseggiatore satirico collabora con numerose riviste storiche di satira e controcultura, più o meno goliardiche: “Tango”, “Il Male”, “Cuore”, “Comix”, “Boxer”. Indimenticabili i suoi interventi sul quotidiano “Il manifesto”.
In un’intervista definisce l’intellettuale: “una persona fisica, che comunica, che partecipa, che sa trasformare la sua esperienza in qualcosa che serva anche agli altri, che non trasforma il sapere in potere, che ha un’idea sentimentale del comunicare ed è alla ricerca di un nuovo linguaggio”. Ed è in quest’ottica che Riondino trasforma e fa evolvere la propria attività, senza lasciare intentata nessuna via, né, per quanto possibile, ripeterla.
È negli anni ottanta l’incontro con il cinema, dalla breve apparizione in Maledetti vi amerò, film d’esordio di Marco Tullio Giordana, in cui si esibisce cantando la sua Ci ho un rapporto, all’interpretazione del guru dei fattorini nel secondo film di Gabriele Salvatores Kamikazen ultima notte a Milano. Nel 1975 scrive insieme a Lu Colombo la canzone Maracaibo, che diventerà la colonna sonora dell’estate 1981 e un pezzo di culto della musica italiana di quegli anni.
Debutta poi in televisione nel 1987, collaborando dapprima con Lupo solitario e poi negli anni successivi con Zanzibar, Fuori orario, Aperto per ferie, L’araba fenice, fino ai più recenti Maurizio Costanzo Show (brillanti improvvisazioni di canzoni e storie come João Mesquinho, cantautore brasiliano), Quelli che il calcio e Bulldozer.
Come cantautore gli anni ottanta vedono Riondino autore del rarissimo Tango dei miracoli, disco dalla lunghissima gestazione (scritto nel 1982, registrato nel 1984 e pubblicato nel 1987) uscito solo in edicola, con le illustrazioni di Milo Manara e dei Racconti Picareschi, tra i quali spiccano alcuni tra i pezzi più divertenti e originali della sua produzione.
Proprio Romanzo picaresco è il titolo dell’ opera del suo debutto a teatro, nel 1989, cui seguono a ruota Chiamatemi Kowalski e La commedia da due lire, entrambe realizzate con Paolo Rossi.
L’attività a teatro diventa sempre più centrale nel corso degli anni novanta. Nella stagione teatrale ’93/’94 è in scena con O patria mia, diretto da Giuseppe Bertolucci, accanto a Sabina Guzzanti, Paolo Bessegato e Antonio Catania. Nel 1996 debutta Solo con un piazzato bianco, recital di e con David Riondino.
L’anno seguente fonda con Sabina Guzzanti, Antonio Catania e Lelia Serra la Giano s.r.l., società di produzione. Sempre nel 1997 inizia il sodalizio con Dario Vergassola, con cui porteranno sui teatri di tutta Italia dapprima I cavalieri del Tornio – Recital per due e poi Todos Caballeros, gioco intorno al Don Chisciotte della Mancia di Cervantes che gira dal 2001.
L’attività di cantautore continua parallelamente, raggiungendo un apice nel 1995, quando esce l’album Quando vengono le ballerine? e, con la compagna Sabina Guzzanti, Riondino presenta a Sanremo la canzone Troppo sole, scritta l’anno precedente, durante la stesura della sceneggiatura del film omonimo per la regia di Giuseppe Bertolucci.
Debutta alla regia cinematografica nel 1997 con Cuba libre – Velocipedi ai tropici, di cui è anche sceneggiatore. La sua attività a teatro come al cinema e in televisione continua a integrare e miscelare generi e forme di espressione, dalla poesia alla satira, dalla musica alla letteratura, arti visive e tradizionali, in un linguaggio che chiama “la perfetta commistione tra musica, scrittura e disegno”. Sviluppa così allo stesso tempo la sua attività di direttore e consulente artistico.

(fonte: comunicato stampa)


BIGLIETTERIA E PREVENDITA

 

 

Biglietti

Platea e Palco Centrale:

Euro 15,00 intero – Euro 12,00 ridotto

Palco laterale:

Euro 12,00 intero – Euro 10,00 ridotto

Proscenio:

Euro 8,00 intero – Euro 6,00 ridotto

Loggione: Euro 6,00

 

 

I biglietti ridotti per la stagione di prosa in abbonamento saranno concessi esclusivamente agli studenti fino ai 25 anni, alle persone di oltre 65 anni, ai giornalisti iscritti all’ODG Puglia ed ai possessori di Ikea Family Card, Card Socio Coop Estense, Carta Più La Feltrinelli, Puglia University Card e AgisCard. I documenti attestanti il diritto alla riduzione dovranno essere esibiti all’atto della prenotazione e, a richiesta, al personale di sala.

 

Vendita dei biglietti e degli abbonamenti:

La biglietteria del teatro resterà aperta il giovedì dalle 16 alle 18.30 e il giorno di spettacolo dalle 18.00 ad inizio spettacoli.