L’Abbazia di Cerrate

Sabato 21 e domenica 22 marzo 2015 apre il cantiere dei restauri dell’Abbazia

Un prezioso oggetto liturgico, un’antica macina e un cimitero tra le scoperte venute alla luce

Nell’ampio ventaglio di eventi sul territorio nazionale per le Giornate del Fai una tappa speciale è rappresentata dall’Abbazia di Cerrate, sulla provinciale Squinzano-Casalabate (Lecce), primo bene Fai in Puglia.

La storia dell’Abbazia si intreccia alla leggenda che la vuole fondata dal re Tancredi d’Altavilla al quale era apparso la Madonna dopo aver inseguito una cerbiatta in una grotta. Tra i centri religiosi più importanti dell’Italia meridionale, l’Abbazia nel XVI secolo fu sotto il controllo dell’Ospedale degli Incurabili di Napoli, ma nel 1711 saccheggiata da pirati turchi, fu completamente abbandonata.

Nel 1965, grazie alla Provincia di Lecce e al restauro ad opera dell’architetto Franco Minissi tornò a nuova vita e divenne sede del Museo  delle Arti e delle Tradizioni popolari del Salento.

 

Nel 2012 è passata in concessione trentennale al Fai che in questi anni ha ultimato diversi interventi, come il restauro del pozzo cinquecentesco, reso possibile grazie al generoso contributo di Prada e la pulizia straordinaria dei 4 ettari di terreno che circondano l’Abbazia.

Ma è solo l’inizio di una rinascita. E il prossimo week-end, sabato 21 e domenica 22 marzo sarà possibile visitare il cantiere dei restauri che, dallo scorso giugno 2014, grazie all’importante stanziamento europeo confermato alla Provincia di Lecce si stanno svolgendo sotto la direzione scientifica di Paul Arthur Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “Dinu Adamesteanu” dell’Università del Salento.

I lavori di restauro, che al momento riguardano solo il primo lotto ovvero la “Casa del Massaro” e la “Casa monastica”, hanno fatto emergere importanti evidenze archeologiche –  ha spiegato Daniela Esposito curatrice del progetto di restauro. Appena fuori dal recinto dell’Abbazia gli archeologi hanno scavato fino a raggiungere il banco roccioso; su di esso erano ricavate una serie di fosse, probabilmente usate per piantarvi i pali di legno di un piccolo edificio ad uso agricolo di epoca normanna.

Nella Casa monastica, alla base della torre, sono stati riportati nuovamente alla luce i resti di una macina già scavata nel 2004 e che potrebbe essere l’antico mulino citato nelle fonti, ma la scoperta più importante riguarda il ritrovamento di uno stampo eucaristico, perfettamente integro e risalente al X-XI secolo, graffito con un’immagine sacra e una lunga iscrizione in greco. L’oggetto sacro, utilizzato dai monaci nel rito greco-bizantino per marchiare il pane dell’eucarestia, era posizionato sul fondo di una fossa scavata nella roccia accanto alla casa del Massaro.  Infine, intorno alla chiesa, sono emerse numerose tombe scavate nella roccia, che si attende di poter datare con più precisione ma probabilmente risalgono al periodo compreso tra l’XI e il XVI secolo. Scoperte che saranno raccontate anche al grande pubblico, attraverso il collegamento in diretta da Cerrate, domenica 22 marzo per la trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro” a conclusione del progetto “Ricordiamoci di salvare l’Italia”. Una maratona televisiva per raccontare in sette giorni  la bellezza e l’unicità del nostro patrimonio, una campagna di comunicazione legata alla raccolta fondi, inviando un sms o chiamando il 45507, dedicata dalla Rai ai beni culturali in collaborazione con il Fai.

I visitatori che arriveranno nel Salento potranno invece vedere i reperti scoperti a Cerrate in anteprima proprio in occasione delle Giornate Fai di Primavera che riservano però un ricco programma anche nella città di Lecce che non è solo barocco – ha rimarcato Rossella Arditi Galante, capo delegazione leccese del Fai. Sarà visitabile, ad esempio,  la medioevale Torre di Belloluogo con gli straordinari affreschi della Maddalena, la Chiesa di san Nicocolò dei Greci e quella di Sant’Angelo.

Straordinario oltre che significativo l’impegno dei giovani ciceroni, anche quest’anno numerosissimi – saranno oltre 25.000 gli Apprendisti Ciceroni® sul territorio nazionale, giovani studenti che illustreranno aspetti storico-artistici dei monumenti visitabili. (an. fu)

 


 

PROVINCIA DI LECCE

 

Lecce

Un luogo di potere in età angioina

Torre di Belloluogo

Viale San Nicola

Sabato 21 e Domenica 22, ore 10.00 – 12.30 / 15.30 – 17.30

Visite guidate a cura degli Apprendisti CiceroniÒ: Liceo Classico “Virgilio” di Lecce; Liceo Scientifico “Banzi Bazoli” di Lecce e Liceo Classico “Giovanni Paolo II” di Lecce

Visite anche in lingua inglese

 

Presenze religiose monastiche a Lecce tra Medioevo e Barocco

Chiesa Sant’ Angelo

Piazzetta Sant’Addolorata (Via dei Prioli, alle spalle Caserma Guardia di Finanza)

Sabato 21, ore 10.30 – 12.30; Domenica 22, ore 10.30 – 13.00 / 16.00 – 19.00

Visite guidate a cura degli Apprendisti CiceroniÒ: Liceo Scientifico “Cosimo De Giorgi” di Lecce; I.I.S.S. “Galilei Costa” di Lecce; Liceo Scientifico “Banzi Bazoli” di Lecce

Visite anche in lingua inglese

Iniziative collaterali

Domenica 22, ore 11.00 – 12.00: visita riservata agli Iscritti FAI nelle Sale della Congregazione; nel pomeriggio apertura delle sale per tutti i visitatori

Domenica 22, ore 11.00 – 12.00:momenti musicali a cura degli studenti del corso ad Indirizzo Musicale della Scuola Secondaria di Primo Grado “Ascanio Grandi” di Lecce;

 

Religiosità tra Oriente e Occidente

Chiesa San Niccolò dei Greci

Piazzetta Chiesa Greca, 8

Sabato 21 e Domenica 22, ore 10.00 – 13.00 / 16.00- 18.00

Visite guidate a cura degli Apprendisti CiceroniÒ: Liceo Scientifico “Cosimo De Giorgi” di Lecce;

I.I.S.S. “Galilei Costa” di Lecce; Liceo Classico “Giovanni Paolo II” di Lecce

Visite anche in lingua inglese

 

Otranto (LE)

Un monastero tra Oriente e Occidente

Monastero di San Nicola di Casole (resti delle strutture), Luogo del cuore FAI

SS.16 Lecce-Maglie-Otranto, tangenziale Otranto in direzione Santa Cesarea Terme

Domenica 22, ore 10.30 – 16.00

Ingresso per gruppi non superiori alle 20 unità

Prenotazione obbligatoria:infocasoleotranto@libero.it – tel. 3200205421

Visite guidate a cura degli Apprendisti CiceroniÒ: Istituto Professionale Statale Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera di Otranto (IPSSEOA)

 

Surbo (LE)

Tra Aurio e Cerrate: Surbo e i segni minori del Barocco

Chiesa San Vito

Via V. Emanuele, 1

Sabato 21, ore 9.30 – 12.30; Domenica 22, ore 9.30 – 12.30/ 16.00 – 18.30

Iniziative collaterali

Sabato 21, ore 10.30 – 11.30: eventi musicali a cura degli alunni della Scuola Media Statale “Elisa Springer” di Surbo

Chiesa San Giuseppe

Via Umberto II, 1

Sabato 21, ore 9.30 – 12.30; Domenica 22, ore 9.30 – 12.30 / 16.00 – 18.30

Iniziative collaterali

Domenica 22, ore 10.30 – 11.30: eventi musicali a cura degli alunni della Scuola Media Statale “Elisa Springer” di Surbo

Per questi luoghi visite guidate a cura degli Apprendisti CiceroniÒ della Scuola Media Statale “Elisa Springer” di Surbo

 

 

Lecce

Aperto per restauri

Bene FAI – Abbazia di Santa Maria di Cerrate

S.P. 100 Squinzano – Casalabate

Sabato 21, ore 10.00 – 18.00; Domenica 22, ore 10.00 – 19.00

Visite guidate a cura degli Apprendisti CiceroniÒ: Istituto “Marcelline” di Lecce e I.I.S.S. “De Marco Valzani” di San Pietro Vernotico

Viste guidate anche in lingua inglese, francese, spagnola e tedesca

Iniziative collaterali

Sabato 21 marzo: Visita speciale con le archeologhe agli scavi in corso, partenza prima visita ore 15.00 – partenza seconda visita ore 16.30

I lavori di restauro e gli scavi archeologici sono ancora in corso all’Abbazia di Cerrate, ma non vi è migliore occasione di un cantiere in attività per osservare il lavoro degli archeologi e curiosare tra le nuove scoperte.

I visitatori avranno l’occasione di vedere i resti murari del tutto inediti appartenenti al più antico complesso abbaziale, potranno accedere eccezionalmente ai resti di una grande macina e visionare in assoluta anteprima un preziosissimo reperto proveniente dagli scavi.

 

Con l’inizio dei restauri del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari sono stati spostati e messi in sicurezza i sei affreschi strappati del XVI-XV, originariamente collocati all’interno della chiesa abbaziale. Due di questi saranno restaurati presso l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma, che si occuperà inoltre di eseguire le ricerche e gli studi sulla tecnica artistica, i materiali e gli interventi eseguiti negli anni ’70. Gli altri quattro affreschi sono in custodia presso il Museo Provinciale “S. Castromediano” di Lecce.

Daniela Bruno, archeologa responsabile dell’ufficio valorizzazione Beni Fai di Milano, ha evidenziato come Cerrate sia l’esempio della sinergia possibile tra la fondazione Fai e le istituzioni e lo stesso territorio. Il restauro interesserà con i prossimi lotti la rifunzionalizzazione dell’edificio delle ex-stalle, il restauro e l’allestimento della Chiesa di Santa Maria e del portico e il recupero dei 5 ettari che la Fondazione vuole tornino produttivi, attraverso la messa a dimora di essenze locali.

Ultimato il restauro, l’intero complesso museale rivelerà la duplice anima di questi luoghi, quello religioso legato alla presenza dei monaci italo-greci e di un celebre scriptorium che vede nella mirabile chiesa romanica la sua massima espressione; e quello della civiltà contadina attraverso la storia di una masseria pugliese con i suoi frantoi scavati nella roccia.