Conto alla rovescia per il Festival delle Culture Mediterranee

Ad Andrano dal 4 al 6 settembre 2015

“L’anima attesa. Lo sguardo di don Tonino Bello”. Il regista Edoardo Winspeare tra gli ospiti del Festival

 

Sarà Edoardo Winspeare uno degli ospiti del Festival delle Culture Mediterranee che si svolgerà ad Andrano, nel sud Salento, dal 4 al 6 settembre prossimi.

Ad aprire il festival venerdì 4 settembre sarà Harun Or Rahid Pabel, un immigrato proveniente dal Banglades e ospite nell’Antica Masseria del Monte a Castiglione d’Otranto, frazione del comune di Andrano, con la sua testimonianza da sopravvissuto “al viaggio della speranza” . Un viaggio che tutti i migranti intraprendono per trovare la via della rinascita, del rifugio, della conquista della libertà dalla fame, dalla guerra.

A seguire il dibattito “Le conseguenze del Califfato: cosa cambia nello scacchiere mediorientale e nel Mediterraneo con Roberto Aliboni, esponente dell’Istituto affari Internazionali, Cinzia Nachira, ricercatrice dell’Università del Salento, Bruno Musarò, Nunzio Apostolico in Egitto.  Modera l’incontro Tonio Tondo, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno.

Come annunciato sabato 5, il regista Edoardo Winspeare presenterà  “L’anima attesa. Lo sguardo di don Tonino Bello”, pellicola nata dall’idea condivisa con Carlo Bruni. Il film, voluto da Pax Christi, il movimento pacifista di cui don Tonino Bello è stato presidente dal 1985 al 1993, e da Mosaico di Pace, rivista fondata dallo stesso don Tonino, sarà proiettato nell’atrio del castello Spinola-Caracciolo. Il lavoro di Winspeare intende promuovere il pensiero del sacerdote su temi di stringente attualità: economia e politica. Curiosità, amorevolezza, desiderio di comprendere, questo ed altro mette in evidenza il regista che ha scelto di descrivere gli aspetti più legati all’impegno del vescovo di Molfetta in Pax Christi, ma anche l’impegno di un uomo di fede nella vita di ogni giorno.

Sempre sabato sarà presentato il romanzo “La Grande Madre. L’eresia di Pantaleone” scritto a quattro mani da Roberta Culiersi e Carlo Chiri. Si tratta di un atto d’amore per il Salento in cui i principali luoghi di culto pagani e cristiani, avvolti tra fascino e mistero, fanno da cornice alle vicende dei protagonisti Joffry e Calliope, alter ego dei due autori. Dialogheranno con gli scrittori Andrea Colella, direttore della testata Belpaese, e Gianni Bellisario, storico. La presentazione sarà intervallata da momenti musicali dal cantautore Luca Colella.

Il Festival delle Culture Mediterranee, organizzato dall’Associazione Mediterranea sotto la direzione artistica di Margerita Franja, si apre anche alle diverse espressioni creative.  Oltre alla collettiva “il Mediterraneo dell’anima” il castello ospiterà anche le mostre di Antonio Culiersi e di Luigi Quintili.

Originario di Maglie, Antonio Culiersi, 83 anni, al suo attivo ha numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero: Basilea, New York, Stoccolma, Madrid ecc. Le sue opere si trovano in Francia, in Svizzera, In Inghilterra, in Belgio. Dopo il conseguimento di numerosi premi e riconoscimenti in campo nazionale ed internazionale, Antonio Culiersi, raggiunge l’acme del successo nel 1980 a Firenze, al “Palazzo dei Congressi” dove è stato proclamato “Grafico dell’Anno” nell’ambito del prestigioso incontro internazionale d’Arte e Cultura “Dio Pan ‘80”. L’anno successivo sempre a Firenze per la seconda volta riceve il premio internazionale per la grafica “David d’oro di Michelangelo”. Nel 1983, a Roma a Palazzo Barberini gli viene assegnato il “Premio Campidoglio d’Oro 1983”. La sua attività è inserita nell’Archivio per l’Arte Italiana del Novecento “Kunsthistorisches Instituit in Florenz” e nell’Enciclopedia di Giorgio Mondadori.

La ricerca artistica di Luigi Quintili, legata alla figurazione, lo portò a studiare e visitare le opere di grandi maestri in Italia  ed all’estro. A Parigi frequenta l’Accademia libera di Beaux Arts. Rientrato in Italia dipinge e partecipa a vari films come scenografo. Nel 1970 lavora alla realizzazione della pellicola “Sacco e Vanzetti” e la vicenda di due anarchici lo spinge ad una serie di opere in cui la figura umana è al centro della sua espressione artistica. I suoi dipinti vengono subito apprezzati in diverse gallerie a Roma, a Napoli, da importanti critici. Luigi Quintili è anche il fondatore dell’Alzaia, l’Associazione di Artisti impegnati nel decentramento culturale. Dopo aver insegnato all’Istituto d’Arte per la decorazione e l’arredo della Chiesa come insegnate di arte applicata. Nel1973 partecipa al Festival di Spoleto, al Festival Mondiale di Berlino, espone alla Galleria Arte Risati ad Ascoli Piceno. Con il tempo le sue opere diventano sempre più intimistiche e si appassiona alla grafica. Nel 1976 alla galleria Sirio espone al Pacific Disign e nel corso dei suoi lavori la figura tende quasi a scomparire, la pittura si fa più materica. Quintili è un artista poliedrico,non solo per le tecniche usate, ma anche per le suggestioni espressive che riesce a creare che offrono molti spunti di ricerca.

 red. Arte e Luoghi