Due parole in croce. Semeraro a Guagnano
Venerdì 15 aprile al Circolo Arci di Guagnano
Le visioni poetiche di Giuseppe Semeraro incontrano i suoni di Andrea De Rocco e Leone Marco Bartolo e le immagini di Bardamù
“Cerco di prendere la parola poetica e accompagnarla in una visione, in un quadro scenico, cerco di incarnare le mie parole con la mia vita e con quel poco che è la vita mi metto davanti al pubblico. Voglio che la poesia esca dal suo guscio e incontri il pubblico parlando alla gente in maniera diretta e guardarla negli occhi nel momento in cui la parola diventa il luogo di quell’incontro.” Con queste parole il poeta Giuseppe Semeraro spiega il filo rosso che unisce il libro al reading “Due parole in croce” che venerdì 15 aprile sarà ospite del Circolo Arci Rubik di Guagnano.
“Due parole in croce” è il titolo di un libro (edito da Il Raggio Verde e alla sua seconda ristampa), ma quello che vogliamo proporre – spiega ancora Giuseppe Semeraro – è piuttosto un rito poetico vivo che ha sullo sfondo un libro e le sue parole. Il tentativo è quello di scoprire e attraversare la poesia attraverso il teatro.
Insieme alla musica e al suo potere evocativo vengono costruiti in scena dei veri e propri frammenti teatrali, monologhi poetici e piccole digressioni surreali accompagnati dalle note struggenti dell’organettista Andrea De Rocco, del chitarrista Leone Marco Bartolo con le voci e immagini di Fabio Inglese in arte Bardamù che ha firmato le illustrazioni del libro.
Giuseppe Semeraro, nato a Pezze di Greco (Brindisi) nel 1973, ma leccese d’adozione ha pubblicato Nomi d’angela (Argonauti 1999), Cantica del lupo (Besa 2004), Convalescenza di un poeta (2014). Come attore ha lavorato con il Teatro della Valdoca nello spettacolo Parsifal (1999) e con Danio Manfredini negli spettacoli, Cinema Cielo (2003), Il sacro segno dei mostri (2007), Amleto (2013).
Nel 2007 è tra i fondatori della compagnia Principio Attivo Teatro con la quale realizza diversi spettacoli come regista e attore tra cui, Storia di un uomo e della sua ombra (2009), La bicicletta rossa (2011), Opera Nazionale Combattenti (2015). È attore e ideatore dello spettacolo, Digiunando davanti al mare, ispirato alla figura del poeta Danilo Dolci.
Andrea “Pupillo” De Rocco, classe ’73, casaranese doc. Il suo strumento è l’organetto, nonostante il successo internazionale come musicista sia arrivato al campionatore dei Negramaro.
Leone Marco Bartolo, siciliano dei Nebrodi, poliedrico polistrumentista e compositore, cantore e cantautore, arrangiatore e rumorista; componente del collettivo di “Principio Attivo Teatro” in scena in numerose repliche in Italia e all’estero con “Storia di un uomo e della sua ombra” (2009), “La bicicletta rossa” (2011), “Senza voce” (2013), “Dottor Jekyll” (2014) e Opera Nazionale Combattenti (2015).
Bardamù, alias Fabio Inglese, pittore autodidatta. Ha cominciato a giocare con i colori in qualche punto imprecisato del secolo scorso; via via che il gioco si faceva più serio, tentava a varie riprese di sfuggire dalle maglie troppo strette della rete dell’arte istituzionale.
Ingresso gratuito riservato ai soci Arci
red. Arte e Luoghi