Un libro a quattro mani per non dimenticare

A tu per tu con Donato Maglio e Gabriel Alemanni autori del libro” Il diavolo di Birkenau” edito da Il Raggio Verde

In uscita per i tipi de Il Raggio Verde edizioni il libro “Il diavolo di Birkenau -Il regno di Josef Mengele”.
Un libro documentario, scritto a quattro mani da Donato Maglio e Gabriel Alemanni che hanno studiato ed eseguito richerche su una pagina dolorosissima e crudele della Seconda Guerra Mondiale.


Cosa vi ha spinto a scrivere questo libro? E perché sul personaggio di Mengele?
«Il libro nasce da uno stimolo. Un indagine minuziosa che pone chiaro un obiettivo: fare quanta più chiarezza possibile su un personaggio, il personaggio, il criminale per eccellenza della seconda guerra mondiale. Mengele è un “uomo” crudele, efferato e senza scrupoli che ha messo la sua vita al servizio di una ideologia becera e farneticante, il nazismo, divenendo in assoluto schiavo del male. Si conquista l’appellativo “Angelo della Morte”, uno medico carnefice, capitano (Hauptsturmführer) delle ss. Mengele, nel nostro racconto, prende il nome diavolo, il male estremo, senza tempo. Nessuno, come lui, è riuscito a far soffrire l’essere umano senza distinzione di etnia, sesso, cultura, religione e colore politico. Mengele non soffre di banalità. Si racconta con un male minuzioso, preciso, ideato. È semplicemente il male puro.»
Ci sono dei passaggi molto crudi dove si fa fatica a leggere le atrocità commesse dal medico nazista. Quanto è importante mantenere vivo il ricordo delle vittime e dell’efferatezze compiute dal nazismo?
«La nostra ricerca non è esclusivamente mirata far conoscere la vita di uno dei più grandi criminali del Novecento, quanto trasmettere il più possibile un po’ del nostro “amor di storia” affinché ciò che è accaduto contro uomini, donne e bambini non possa ripetersi nel futuro. Siano tutti, ragazzi e adulti, ad impedire che il male possa ripetersi.
Oggi, l’epoca del “tutto è possibile”, quella in cui siamo capaci di inviare l’uomo sulla luna, sonde spaziali telecomandate su Marte esplorando nuovi mondi, allo stesso modo sfruttando la tecnologia, progettiamo missili balistici intercontinentali capaci di distruggere tutto con uno schiocco di dita.
È ancora l’epoca del terrore, dei dittatori del nuovo millennio, della fame nei campi. Corea del Nord, Russia, Cina, Siria, Arabia Saudita… Crudeltà troppo nascoste dai riflettori del giudizio. Reincarnazioni di un male passato, prive di un perché, prive del ricordo, prive di Memoria.
La Corea del Nord, ad esempio, sottovalutata da molte nazioni, è la principale costruttrice di armi di distruzione di massa e ad oggi la più grande organizzatrice di campi di concentramento all’interno dei quali si rivivono i drammi di quel terrore. Inferno in cui ancora la gente muore per fame, sete, lavoro forzato, torture, esperimenti medici. Il nazismo del ventesimo secolo che cambia nazione e colore politico».

Quando si pensa alla Shoah si pensa alla deportazione e ai forni crematori ma in effetti in quegli anni l’orrore fu totale…
«Josef Mengele ha fatto di Auschwitz-Birkenau, campo di sterminio emblema della deportazione e dello sterminio del popolo ebraico e non solo, il suo harem dove sperimentare le sue ossessioni, dove mettere la scienza medica al servizio di Adolf Hitler e della sua cerchia di criminali. Un medico, una contraddizione. Un sadico che, pur avendo professato solennemente il giuramento di Ippocrate, ha utilizzato le sue conoscenze per uccidere e non per curare. Nel libro raccontiamo la verità, cruda, pesante, da volta stomaco. Una verità figlia del “Diavolo”. Auguriamo una buona lettura e che sia la memoria la cura a ciò che è stato, ciò che non può ripetersi, ciò che non può…»
Apre il libro la prefazione del rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni un rapporto di stima e amicizia
«Il rapporto d’amicizia con Rabbino Capo di Roma nasce da me, Donato, in una situazione in cui è stata la Memoria artefice del nostro incontro. Grazie ad Attilio Lattes, ebreo di Roma sopravvissuto alle deportazioni e presente nel nostro libro con una breve testimonianza, ho avuto la possibilità di incontrarlo e di poter dialogare con lui sui temi nostri… la Storia, l’Attualità. Le parole, i suoi racconti e la sua saggezza hanno scatenato in me la voglia di averlo protagonista nel nostro racconto. Molte volte capita che sia l’impossibile a fermarci. Il Rabbino ha creduto in noi, nel racconto della verità. Siamo grati, onorati per questo regalo che ci ha fatto e contenti che il nostro lavoro sia stato da lui estremamente gradito.»
Avete già definito un programma di presentazioni?
«Il libro inizierà il tour di presentazioni ad Avetrana il 17 settembre, il 3 ottobre a Lecce, Palazzo Adorno e il 4 ottobre a Cutrofiano, Palazzo Filomarini, proseguendo per un po’ tutta la provincia di Lecce».