Le piazze barocche del Salento e la commedia all’italiana
di Stefano Cambò
LECCE. Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento notevole della produzione cinematografica italiana legato alla rinascita di un genere che sta ritrovando finalmente il suo vecchio splendore, dopo anni passati un po’ in sordina.
Il genere in questione è quello della commedia (nel senso letterale del termine).
Quella stessa commedia che cerca di far ridere e allo stesso tempo riflettere il pubblico sulle tematiche sociali e culturali del tempo che viviamo.
Il che non è sempre semplice, visto il periodo storico e politico!
Eppure, nonostante le nuvole all’orizzonte, molti registi e produttori italiani si sono messi in gioco ponendo le loro capacità intellettuali al servizio di questa antica e sempre verde arte del raccontare.
Così in gioco che nell’ultimo decennio sono stati sfornati tantissimi film che si rifanno a questo genere.
E alcuni di questi (divenuti grandi successi al botteghino), devono molto della loro fortuna alle locations scelte. Più che locations, le piazze!
O meglio ancora, le piazze barocche del Salento… La nuova terra promessa del cinema italiano.
Così promessa, da diventare un vero e proprio set a cielo aperto in tutte le stagioni dell’anno.
Infatti, dal duemila ad oggi, si è assistito ad un incremento notevole delle commedie nostrane che hanno scelto il Tacco d’Italia come luogo d’ambientazione naturale per le vicende raccontate durante la pellicola.
Vicende che trovano il loro punto di forza appunto nelle piazze, diventate nei vari film, lo scenario perfetto per le peripezie e le vicissitudini dei vari protagonisti.
Capostipite e portabandiera a tal proposito è sicuramente Piazza Sant’Oronzo a Lecce, centro nevralgico e pulsante della vita sociale della città e diventata celeberrima nel 2010 grazie al film Mine Vaganti del regista turco Ferzan Ozpeteck, che qui girerà una delle scene più divertenti ed esilaranti del suo film (quella della chiacchierata a denti stretti tra il padre e il figlio ai tavolini del bar, con il primo convinto che tutti lo stiano a guardare e giudicare).
In parte occupata dall’Anfiteatro Romano risalente al I e II secolo, questa bellissima piazza (definita il Salotto elegante di Lecce), vede innalzarsi su un lato una colonna, donata a tutta la comunità dalla città di Brindisi, con sopra la statua di Sant’Oronzo.
Di fronte alla statua si trova l’armonioso Palazzetto del Sedile, antica sede del Municipio, dove il sindaco riceveva i cittadini e oggi punto strategico per le informazioni turistiche.
A pochi metri da questo edificio, sorge la Chiesetta di San Marco, importante testimonianza dell’esistenza nel capoluogo di una piccola colonia di mercanti veneti giunti in città per praticare attività legate all’ambito del commercio.
Un’altra testimonianza artistica posta davanti all’anfiteatro romano è la Chiesa di Santa Maria delle Grazie con la facciata in perfetto stile barocco.
Da Lecce ci dobbiamo spostare in provincia, per andare in un altro luogo e di conseguenza in un’altra piazza protagonista di un fortunato film degli ultimi anni.
Stiamo parlando della commedia Sei mai stata sulla Luna? di Paolo Genovese che vede tra i vari interpreti attori del calibro di Raul Bova, Neri Marcorè (perfetto nell’imitare l’accento salentino), Sergio Rubini, Sabrina Impacciatore ed Emilio Solfrizzi.
Ebbene, le riprese di questa brillante pellicola, sono state girate nel 2014 in buona parte nella bellissima Piazza Salandra a Nardò, da sempre considerata il cuore pulsante della città e centro della vita amministrativa, sociale e religiosa sin dalle sue antiche origini.
Qui, infatti erano ubicati i due bar del film (quello un pò vintage di Sergio Rubini e quello new age di Emilio Solfrizzi ) e sempre qui è stata girata la suggestiva scena corale della festa patronale con il lancio dei palloni nel cielo da parte dei protagonisti.
La nascita di questa piazza risale al XIV secolo ed è resa ancora più importante dalla presenza di numerosi monumenti di un certa rilevanza storica e architettonica. Infatti, al centro, si innalza La Guglia dell’Immacolata realizzata per forte volontà della popolazione locale a seguito del terribile terremoto che sconvolse il Salento nel 1743.
In perfetto stile barocco è alta ben 19 metri e la sua base è di forma piramidale a pianta ottagonale. La costruzione in carparo (tipica pietra del territorio dall’inconfondibile colore ), è costituita da cinque differenti blocchi di grandezza crescente dal basso verso l’alto ed impreziositi dalle statue di San Giuseppe, Santa Anna, San Gioacchino e San Domenico.
Una serie di decorazioni e fregi accompagnano tutta la struttura portante fino alla sua estremità dove è posta la Statua di Maria Immacolata.
Altri monumenti d’importanza architettonica, culturale ed artistica, che si affacciano sulla piazza e circondano la Guglia, sono il Sedile, la Chiesa di San Trifone, il Vecchio Palazzo Dell’Università, la Chiesa di San Domenico e la Fontana del Toro (simbolo storico della città).
E con l’immagine ancora negli occhi del centro di Nardò, scendiamo lungo tutto il tacco d’Italia per parlare di una commedia uscita nel 2006, sequel attesissimo di un film che ha fatto sicuramente la fortuna dell’attore che lo ha interpretato negli anni Ottanta.
Stiamo parlando di Diego Abatantuono naturalmente (l’amato Giudice Mastrangelo della fortunata fiction girata in parte nel bellissimo Palazzo del Principe e nell’antistante Piazza Del Popolo di Muro Leccese) e del suo Eccezziunale Veramente… Capitolo Secondo me, diretto da Carlo Vanzina
che ha scelto di filmare uno dei tre episodi proprio nel Salento facendo tappa per le riprese in molte località conosciute della zona.
Infatti per le scene corali (quelle che vedono gli attori passeggiare in mezzo alla folla durante la festa di paese) sono state selezionate come set naturali, le piazze di tre comuni del Basso Salento.
La prima, in ordine di posizione geografica, è Piazza Dante a Vaste, piccolo paese conosciuto per le sue origini messapiche risalenti molto probabilmente al 600 a.C.
Da visitare oltre al centro storico, sono la Cripta dei Santi Stefani, il Palazzo Baronale e uscendo dai confini cittadini il Parco dei Guerrieri, una grande area archeologica che include gli antichi scavi risalenti al periodo messapico.
Ad un paio di chilometri da Vaste, c’è il comune di Poggiardo con la piazza Umberto I e la piazza Giovanni Paolo II, usate entrambe come set durante le riprese (qui infatti era ubicata la casa dove viveva Diego Abatantuono nel film).
Infine, scendendo un po’ più giù, c’è la bellissima Piazza del Popolo di Specchia (uno dei borghi più belli d’Italia) su cui si affacciano la Chiesa Madre, il Palazzo Risolo e il Palazzo Baronale Ripa e usata dal regista soprattutto per girare gli esterni.
Quegli stessi esterni che sono diventati ormai un meta turistica ambita dai tanti avventori che scelgono il Salento, oltre che per lu sule, lu mare e lu ientu… Anche per le sue bellissime piazze impregnate di arte barocca.