Dior, la nuova collezione omaggio alla Puglia creativa
LECCE. La danza della taranta respiro ancestrale della terra salentina palpita e scandisce con il suo ritmo la sfilata Cruise di Dior. L’ingresso delle modelle è accompagnato dall’illuminazione che in crescendo con la musica accende piazza Duomo. Il barocco si veste di luce, dei suoni dell’orchestra della Taranta, risuonano le note e le voci che si fondono con i passi dei danzatori, delle tarantolate che tessono il racconto di tradizioni antiche. È un unicum senza soluzione di continuità di vibrazioni e di emozioni.
I ricami di luce e i ricami del tombolo l’antica arte tramandata e ritrovata grazie alla Fondazione Le Costantine con i loro preziosi tessuti e all’operosità e all’estro di Marilena Sparasci e di Marco Fersino. Gli abiti disegnati dalla direttrice creativa Maria Grazia Chiuri, evocano la Puglia e la sua bellezza facendo incontrare le identità artigianali italiane e francesi. Lo stile Dior incontra la storia di questa terra e sembra voler scuotere dal torpore tutte le donne. Con eleganza e fascino mantenendo il legame con le proprie radici. Emblematico è il fazzoletto che alcune modelle indossano sulla testa, chiaro omaggio alle nonne salentine esempio di forza e dignità come si legge nella scritta “Strenght and dignity” fatta di milioni di led luminosi che ipnotizzano come il canto della pizzica, colonna sonora alla sfilata delle creazioni di Maison Dior. Una collezione sorprendente, legata a doppio filo con l’essenza della Puglia antica e magica che ammalia come il suo paesaggio. Un canto liberatorio come quello della taranta che ritrova le note di “Andramu pai” di Franco Corlianò il canto triste del migrante che parte e della donna condannata ad aspettare.
Sembra far da contralto la citazione di Carla Lonzi che campeggia lungo la facciata del seminario.
La difference pour les femmes est des millenaires d’absence de l’histoire. La differenza per le donne sono millenni di assenza dalla storia.
Una storia di cui riappropriarsi, una storia da scrivere da protagoniste come suggeriscono le scritte motivazionali, inserite nelle luminarie curate dalla ditta Parisi su ideazione di Marinella Senatore autrice anche delle frasi che parlano di emancipazione femminile, di capacità, di esistenza e resilienza. Come suggeriscono gli abiti Dior belli, sofisticati al punto giusto elegantemente sensuali.
Le désir est révolutionnaire car il cherche ce qui ne se voit pas. Il desiderio è rivoluzionario perché cerca quello che non si vede.
Gli occhi seguono il perimetro della piazza , un fazzoletto di terra, di questa di questa amara terra come cantava il grande Domenico Modugno, pugliese doc che ha fatto “volare” l’Italia nel mondo cui un altro pugliese Giuliano Sangiorgi rende omaggio amplificando le emozioni di uno spettacolo a porte chiuse, a causa delle misure anticovid, ma che a luci spente continuerà a viaggiare nell’etere.
On peu souvent creèr des revolutions san les avoir cherchees. Si possono creare delle rivoluzioni senza averle cercate. Chissà perché non ci stupiamo che questa piccola rivoluzione per Lecce, per una notte capitale dell’alta moda, l’abbia portata una donna…
Grazie, Maria Grazia Chiuri. (an.fu.)