Grazie Maestro! aspettando l’ultimo film…
In uscita per dicembre il film “Io sono Babbo Natale”
Antonietta Fulvio
con Gigi Proietti e Marco Giallini diretto da Edoardo Falcone
prodotto dalla Lucky Red e Rai Cinema
Una mandrakata andarsene nel giorno del suo ottantesimo compleanno… La vita è una bottega che si chiude e così sia, cantava in uno dei tanti stornelli romaneschi ed è una verità amara apprendere che per Gigi Proietti il sipario è calato il 2 novembre 2020. Ed è difficile da accettare una notizia del genere.
Così come è complicato riuscire a raccontare la grandezza dell’uomo e dell’artista, che pur non essendo una persona di famiglia, lo era diventato. Al di là delle celebri e inarrivabili performance teatrali, dell’aver formato con il suo Laboratorio di esercitazioni sceniche generazioni di attori, che oggi lo ricordano e piangono la sua scomparsa, Gigi era l’affabulatore e istrionico volto del “Sabato sera dalle nove alle dieci”, di “Fatti e fattacci”, di “Fantastico” e ancora di “Io a modo mio” prima ancora di essere lo chef di “Italian Restaurant” o “il Maresciallo Rocca” o il giornalista investigativo Bruno Palmieri nella fiction “Una pallottola nel cuore”. Per non parlare dei ruoli che lo hanno visto vestire i panni di Filippo Neri in “Preferisco il Paradiso” e quelli del cardinale Romeo Colombo da Priverno in “L’ultimo Papa Re” o di Federico Sinacori ne “Il Signore della truffa” per citare solo alcune produzioni televisive di successo. Geniale e trasversale, è stato un gigante del Teatro come testimonia l’ elenco interminabile delle regie teatrali, la firma di opere liriche, la discografia da solista e con il Trio Melody che lo vide partecipare a Sanremo nel 1985 insieme a Peppino Di Capri e Stefano Palatresi. Il brano si intitolava “Ma che ne sai… (…Se non hai fatto il piano-bar)” ed era il racconto tra ironia e leggerezza delle atmosfere suggestive delle serate di piano bar dal punto di vista dei protagonisti capaci di riconoscere gli sguardi e i comportamenti del pubblico. Quel pubblico che lui domava e ammaliava dal palco, dallo schermo…
La notizia ci ha colto impreparati e ci ha disorientati perché persone, artisti come Gigi, non dovrebbero mai andarsene. Ma in fondo, come i grandi, resta qui grazie all’enorme patrimonio artistico che ci ha lasciato. Un baule dell’attore che si è riempito, strada facendo, intrecciando i linguaggi dell’arte: dal teatro al cinema, da cabaret alla televisione, alla scrittura. Gigi come Edoardo De Filippo, come Vittorio Gasmann, come Massimo Troisi c’è sempre stato e ci sarà sempre grazie alla sua Arte.
E come Massimo si congedò con “Il Postino”, anche Gigi Proietti ci ha lasciato un ultimo dono “Io sono Babbo Natale”, il film diretto da Edoardo Falcone, prodotto da Lucky Red e Rai Cinema con 3 Marys. Interamente girato a Roma, l’uscita nelle sale è prevista per dicembre dal momento che a causa della pandemia, i cinema resteranno chiusi fino al 24 novembre e ancora non è dato di sapere se la proiezione potrà avvenire nelle sale o in streaming. Una commedia per tutta la famiglia, sull’amicizia, il valore degli affetti e la generosità. Un’ultima perla come le tante che ha incastonato nella sua lunga carriera artistica.
“Io sono Babbo Natale” racconta la storia di Ettore, interpretato da Marco Giallini, un ex galeotto che ha scontato cinque anni di prigione per una rapina commessa con dei complici di cui non ha mai rivelato i nomi. Un uomo con una vita sgangherata, una storia d’amore fallimentare con Laura da cui ha avuto una figlia che non ha mai potuto conoscere e che si ritroverà a rubare in casa di Nicola, interpretato da Gigi Proietti, che gli rivela di essere Babbo Natale.
E già lo immaginiamo, non senza provare una stretta al cuore, vestito da Babbo Natale con i suoi capelli color argento e il timbro forte e rassicurante della sua voce capace di dar vita e corpo ai tanti personaggi di drammi e commedie da Shakespeare a Raymund FitzSimons, da Bertolt Brecht a Molière, a Edmond Ronstand…
Raffinato interprete di monologhi anche per il programma “Ulisse” di Alberto Angela, come quello registrato per la puntata dedicata a Cleopatra in cui Gigi pronunciò l’orazione funebre di Marco Antonio per il Giulio Cesare shakespeariano, quando lui recitava andava in scena il Teatro.
E dopo averlo ammirato nelle vesti di Mangiafuoco nel Pinocchio di Matteo Garrone non vediamo l’ora di rincontrarlo ancora una volta sul grande schermo con il suo ultimo film.
«Come tanti fra noi sono sempre stato un fan appassionato di Gigi Proietti e in più ho avuto la fortuna di conoscerlo in questo ultimo anno e mezzo. – ha raccontato il regista Edoardo Falcone in un’intervista all’Ansa- La cosa che mi ha colpito di più è stata la sua straordinaria umanità oltre che la professionalità incredibile. Era gentile, educato, sempre disponibile… Mi mancherà tantissimo».
E mancherà è inevitabile. Come è inevitabile e mai superfluo dirgli Grazie Maestro!