l’arte surreale di Pieter Janssen in arte Parra
Un viaggio tra i luoghi e nonluoghi fisici ed emozionali dell’arte contemporanea .
“Il colore è un potere che influenza direttamente l’anima” (Wassily Kandinsky)
Dario Ferreri
Pieter Janssen, meglio noto come “Parra”, è un artista multimediale olandese noto a livello globale per i suoi inconfondibili personaggi surreali, simili ad uccelli, i colori estremamente saturi delle composizioni e lo stile grafico asciutto e bidimensionale, spesso condito da testi divertenti o ironici.
I suoi primi lavori presentavano vivaci lettere disegnate a mano ed erano umoristici, negli ultimi anni il suo lavoro si è evoluto in interpretazioni astratte meravigliosamente stratificate delle sue figure principali, uomini dalle teste di uccelli, donne carnali e voluttuose dai corpi rotondi e sensuali, combinati a testi e temi tra i più svariati, da sarcastici e introspettivi a più ironici e audaci fino ad arrivare al non-sense.
Celebrato dalle gallerie e sostenuto da un devoto seguito underground, Parra è diventato un artista rispettato, attraverso mostre personali in Asia, Stati Uniti ed Europa. Lavorando su sculture pubbliche su larga scala, dipinti, disegni e lavori tessili, Parra ha creato uno stile enigmatico e immediatamente riconoscibile che sfida la facile categorizzazione. Il suo lavoro è in collezioni pubbliche quali quella del San Francisco Museum of Modern Art ed in altre importanti collezioni private. L’artista è co-fondatore dell’etichetta di abbigliamento cult ByParra e membro del gruppo musicale Le Le e MICH. Parra Vive e lavora ad Amsterdam, nei Paesi Bassi.
Figlio d’arte, all’inizio della sua carriera, verso la fine degli anni ’90, prima di evolvere il suo personale ed unico stile artistico, disegnava grafiche per linee d’abbigliamento sportivo, cover degli album per gruppi musicali underground e illustrava poster e flyer per eventi musicali di Amsterdam, pesantemente influenzato dalla cultura post pop e avantgarde e dalla subcultura skate di cui ha sempre fatto parte. Negli anni, brand d’abbigliamento del calibro della Nike, solo per citarne uno, hanno affidato a Parra la customizzazione in limited edition dei loro prodotti.
Ha scritto di lui Rachele Agostini “La sua arte è un misto di sacro e profano: il sacro è rappresentato dall’immediatezza universale dei suoi progetti e delle sue soluzioni artistiche, dalle sue scelte di rappresentare stati d’animo, situazioni surreali o semplici fantasie esprimendosi maggiormente con colori primari ma carichi di saturazione, e il profano è garantito dall’aspetto satirico, goliardico, spesso nonsense delle sue diavolesse procaci e dei suoi soggetti che sfoggiano teste d’uccello stilizzate, che sembrano un ammiccamento ad un formato di vignetta post moderno senza dialoghi, senza contesto. Il lettering vibrante sottolinea la vena spensierata e coinvolgente dei suoi lavori, continuando la sua opera di artista calligrafico e introducendo nel pool dell’arte contemporanea la sua visione underground. In definitiva, in un mondo dove tutto deve avere per forza un senso, Parra ci porta dove finiamo per chiederci se davvero abbiamo bisogno di dare un senso a tutto, con un’arte figurativa d’impatto e bizzarra, come le sue spille a soggetto fantastico di donne in tacchi a forma di pera o le stampe di paesaggi che sembrano collage”
I suoi lavori sono stati pubblicati su svariate riviste d’arte e design (vanta anche alcune copertine su Juxtapoz, tanto per citarne una) ed esposti in tre continenti. Tra le mostre più recenti ricordiamo: Hold on to your mini horse, Ruttkowski;68, Parigi 2022, , I’m just happy we’ve got a cat, Constant, Los Angeles 2020; 8th Ply, The Garage, Amsterdam, 2020; Mixed Pickles 6, Ruttkowski 68 Gallery, Cologne, 2019; Volta, Joshua Liner Gallery, Basel, 2019; Art central, Over the Influence booth, Hong Kong, 2019; Pulse art fair, Joshua Liner Gallery booth, Miami, 2018; Volta, Joshua Liner Gallery, New York, 2018; 10 Years, Joshua Liner Gallery, New York, 2018; Pulse art fair, Joshua Liner Gallery booth, 2017, Miami; No Work Today, Joshua Liner Gallery, New York, 2016; Juxtapoz x Superflat, Pivot Art + Culture, Seattle, 2016; Summer Mixer, Joshua Liner Gallery, New York, 2016; I Can’t look at your Face Anymore, Ruttkowski: 68, Cologne, 2016; Salut, Alice Gallery, Brussels, 2015; Yer so Bad, Jonathan Levine, New York, 2015; Parra (a 10 year survey, The story so far), Kunsthal, Rotterdam, 2015; Same Old Song, HVW8, Los Angeles, 2014; Tracy had a Hard Sunday, Jonathan Levine Gallery, New York City, USA, 2013; And Wait for Something to Happen, Ruttkowski;68 Gallery, Cologne, 2013; Il Senso di Colpa, Galleria Patricia Armocida, Milan, 2013; Kind Regrets, HVW8 Gallery, Los Angeles, USA, 2012; Weirded Out, SF MOMA, San Francisco, 2012; The How Original Show, HVW8 Gallery, Los Angeles, 2011; The Amsterdam Show, Common Gallery, Tokyo, Giappone, 2010; The Disco of Italo, Galleria Patricia Armocida, Milano, 2009; Is that a gun my friend?, HVW8 Gallery Los Angeles, 2009; I Like the Tee Shirt but I Will Get the Painting, Pool Gallery, Berlin, 2009; Boo to the Hoo, Lazy Dog Gallery, Parigi, 2008; Random Tits, Reed Space, New York, 2007; Parrived, Arrive, Miami, 2007; LalaLa, HVW8 Gallery Los Angeles, 2007; The Of Best, Vallery Galley, Barcelona, 2007; Tits And Typo, Kemistry Gallery, Londra, 2006; The Art of Parra, Toykyo, Ghent, 2006; I really like it but could you change the colors & the design?, Lazy Dog Gallery, Paris, 2006.
Per approfondire e seguire il suo peculiare e colorato mondo creativo: https://www.instagram.com/pietparra/ (316.000 followers); https://it-it.facebook.com/byparra/; https://workbyparra.com/