La Biblioteca dei destini incrociati

Confluito in un libro edito da Luciano, “La biblioteca dei destini incrociati” è la storia di un laboratorio svolto negli anni 2013-2019″ all’interno della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele II di Napoli nell’ambito delle attività di promozione della lettura

Una serata densa di emozioni per raccontare 𝗟𝗮 𝗯𝗶𝗯𝗹𝗶𝗼𝘁𝗲𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗿𝗼𝗰𝗶𝗮𝘁𝗶. La 𝗦𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗹𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟭𝟯-𝟮𝟬𝟭𝟵, fiore all’occhiello negli ultimi dieci anni dell’attività di  promozione sociale e di lettura della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli in occasione della presentazione del libro omonimo  edito da Luciano (2023) per la collana “I Quaderni della Biblioteca Nazionale ” . Sono intervenuti 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗜𝗮𝗻𝗻𝗼𝘁𝘁𝗶 (Direttrice Biblioteca Nazionale) e 𝗟𝘂𝗶𝘀𝗮 𝗥𝘂𝘀𝘀𝗼 (Direttrice Dipartimento di Salute Mentale Asl Na1) 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗠𝗮𝗻𝗰𝗶𝗻𝗶, 𝗟𝘂𝗶𝗴𝗶 𝗗’𝗔𝗺𝗮𝘁𝗼, 𝗘𝗻𝘇𝗮 𝗦𝗶𝗹𝘃𝗲𝘀𝘁𝗿𝗶𝗻𝗶, 𝗟𝘂𝗰𝗶𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶. 𝗗𝗮𝗻𝗶𝗲𝗹𝗲 𝗣𝗮𝗹𝗹𝗼𝘁𝘁𝗮, che ha mostrato un video che ha documentato l’iniziativa. 

Lucia Marinelli, oggi vicedirettrice della Biblioteca, nel gennaio 2013 , responsabile della sezione Americana, “John Fitzgerald Kennedy” , ha illustrato come ha preso vita dieci anni fa  l’iniziativa, nata sulla base di una serie di esperienze pregresse (tra cui quattordici anni di gruppi di lettura  sulle innovazioni nel campo della cura psichiatrica di Sergio Piro negli anni ’60 e ’70) e grazie alla collaborazione psichiatra Antonio Mancini,  

“La biblioteca dei destini incrociati”, che si è tenuta in modo continuativo presso la Sezione Americana della Biblioteca dal 2013 al 2019, con la partecipazione di poeti, intellettuali e utenti , ha organizzato vari momenti  di espressione e condivisioni  partendo dalla lettura collettiva de Il Deserto dei Tartari di Dino Buzzati, un romanzo quanto mai emblematico della nostra condizione esistenziale,  per costruire -sul piano profondo della comune sofferenza umana, ma anche della comune gioia di stare insieme-  gli incontri  che si sono avvalsi  della collaborazione dell’ASL Na1 e di operatori e utenti di alcuni CDR napoletani , il cui scopo e ambizione era di natura principalmente terapeutica: avvicinare i sofferenti psichici, gli operatori del settore, e chiunque sentisse il desiderio di esprimere la propria interiorità attraverso la parola, la lettura, la scrittura, la pittura collettiva. 

 il libro ha offerto l’ occasione per  approfondire la bella esperienza dimostratasi fortemente seguita e partecipata, e tutti d’accordo nello sperare  che l’ esperienza analoghe  si rinnovi e riparta da quello  straordinario luoghi di cultura e di socialità che è la biblioteca per trasferirsi sul territorio.

(fonte: comunicato stampa)