Gran finale per la XXIV edizione del Festival del Cinema europeo
Miglior Film al francese “Midwives” di Lea Fehner; Premio Speciale della Giuria “Légua” di Filipa Reis, João Miller e tanti altri premi tra cui ricordiamo il Premio Mario Verdone assegnato al film Disco Boy di Giacomo Abbruzzese e il Premio Emidio Greco a “Le variabili dipendenti” di Lorenzo Tardella
Si è conclusa con successo la XXIV edizione del Festival del Cinema Europeo diretto da Alberto La Monica. Tanti gli ospiti presenti che hanno accompagnato i film e dialogato con il pubblico: Michael Winterbottom, Franco Nero, Anna Galiena, Loredana Macchietti Minà, Luciana Castellina, Micaela Ramazzotti, Samuel Perriard, Diego Abatantuono, Teresa Saponangelo, Silvia e Luca Verdone e molti altri.
Numerose le anteprime e gli eventi speciali con pellicole provenienti da tutta Europa. Quest’anno il Festival ha voluto ricordare due personaggi che hanno segnato, durante i singoli percorsi professionali la storia del cinema e del giornalismo italiano, con l’omaggio a Nico Cirasola e a Gianni Minà.
Reading, musica dal vivo, presentazione di libri nei diversi luoghi della città con il Festival OFF, l’evento che il FCE propone ogni anno coneventi gratuiti come il concerto di Stefano Di Battista al Teatro Apollo, Yari Carrisi e Cesare dell’Anna alle Officine Cantelmo, Karima da Gusto Liberrima, Fabio Tosti e Kimberly Covington al Cantiere, lettura con musica dal vivo dai racconti di Calvino alla Biblioteca Bernardini con sax & live electronics di Marco Castelli e voce recitante di Adriano Giraldi, presentazione del libro Fame di storie di Gianni Minà e del libro Per i soldi o per la gloria. Storie e leggende dei produttori italiani dal dopoguerra alle tv private di Domenico Monetti e Luca Pallanch da Liberrima.
Per il Concorso di lungometraggi europei “Ulivo d’Oro”, la giuria, presieduta da Stefan Kitanov e composta da Gentian Koçi, Wilma Labate, Ales Pavlin, Angela Prudenzi, ha conferito i seguenti riconoscimenti:
Miglior Film a Midwives di Léa Fehner (Francia, 2023). Sofia e Louise, dopo cinque anni di studio, entrano nella vita professionale come ostetriche. Sono accolte da un turbine di situazioni ed emozioni che interferisce con il lavoro. Il team di maternità, a corto di personale, riuscirà a mantenere a galla la nave? Per quanto tempo? La motivazione: “Uno sguardo inedito e profondo sulla maternità, che mette in luce segreti di cui spesso non si parla. La regista scompare dietro la cinepresa e lascia libere le persone di esprimere i propri sentimenti in diversi momenti privati. Il scava nel profondo dell’animo umano”.
Premio Speciale della Giuria a Légua di Filipa Reis, João Miller Guerra (Portogallo, Francia, Italia, 2023). In un vecchio maniero nel nord del Portogallo, Ana aiuta la sua amica Emília, anziana governante determinata a continuare a tenere in ordine la casa dei proprietari che non ci sono mai. Mónica, la figlia di Ana, sfida le scelte di sua madre e tre generazioni di donne cercano di capire quale sia il loro posto in un mondo che sta svanendo. La motivazione: “Il nucleo del film è la capacità di unire uno sguardo narrativo a un approccio documentarista, assieme all’abilità di descrivere con sensibilità personaggi femminili di tre generazioni diverse”.
Premio per la Migliore fotografia a Ita Zbroniec-Zajt per Woman on the roof di Anna Jadowska (Polonia, Francia, Svezia, 2022). Mirka, una donna di 60 anni, sembra avere una vita normale. Una mattina inizia la sua giornata come tutte le altre, si sveglia presto, mette ad asciugare i vestiti della sua famiglia, acquista cibo per i suoi pesci e commette una rapina in banca con un coltello da cucina. La motivazione: “Con un approccio visivo preciso e strutturato, il film esprime l’identità profonda di una donna che si incammina nel suo viaggio verso la morte”.
Premio per la Migliore sceneggiatura a Remember to blink di Austeja Urbajte (Lituania, 2022): Jacqueline adotta con suo marito due bambini provenienti da un paese straniero. Per aiutarli nella traduzione, i ragazzi sono accompagnati da Gabriele, una ventenne che comincia appena ad assaporare la dolcezza del sentimento di potere. La motivazione: “La sceneggiatura è semplice, acuta, profonda e chiara e unisce culture e lingue diverse. La storia ruota intorno a due donne, una che non è madre, ma ha un forte senso materno che l’altra, una madre adottiva piena di pregiudizi, non possiede. Il film osserva con sguardo crudele la borghesia francese”.
Menzione Speciale all’attore Ivan Barnev per la sua interpretazione in Vasil di Avelina Prat (Spagna, Bulgaria, 2022). Il pensionato Alfredo accetta di ospitare temporaneamente Vasil, un immigrato bulgaro molto stimato al locale circolo del bridge, con cui, attraverso una serie di partite a scacchi, inizia a stringere amicizia. Quando la permanenza si dilunga, le differenze tra i due cominceranno a manifestarsi. Di seguito la motivazione: “L’attore crea con sicurezza un personaggio vigoroso, energico, accogliente ed emotivo, un immigrato dell’Est Europa che prova ad adattarsi alla società occidentale.
Al suo personaggio, dona la sensibilità e la capacità di spezzare tanti pregiudizi e allo spettatore, la possibilità di immedesimarsi nell’eroe. Porta luce in ogni scena e costruisce un’identità incisiva, ma sempre con momenti di dubbio”.
Il Premio del Pubblico, assegnato dagli spettatori al termine delle proiezioni alla Multisala Massimo, va a Vasil di Avelina Prat.
Premio SNGCI miglior attrice/attore Europeo assegnato dalla Giuria dei Giornalisti Cinematografici Italiani, assegna il Premio al Miglior attrice europea – Lecce 2023 a Angela Bundalovic, protagonista del film Copenhagen does not exist di Martin Skovbjerg. “Per l’interpretazione intensa e non convenzionale in sintonia con questa storia d’amore fuori da ogni regola che i due protagonisti scelgono di vivere come in un isolamento claustrofobico. Venendo dal cinema del celebrato Nicolas Winding Refn a tale film di Martin Skovbjerg, Angela Bundalovic offre un’interpretazione che conferma il suo talento nel duetto che inscena un amore autoreferenziale e costruisce, spesso col solo scambio dei loro sguardi, un reale thriller dei sentimenti”.
Premio Giuria Fipresci composta da Jason Best, Dana Duma e Tomasso Tocci, ha assegnatoil premio aCopenhagen Does Not Exist di Martin Skovbjerg per la seguente motivazione: “A un film che è insieme una complessa love story, un enigmatico dramma psicologico e un thriller serrato, che ricompensa l’attenzione dello spettatore con un racconto frammentato e un montaggio evocativo”.
Premio Cineuropa assegnato dal direttore Valerio Caruso va a Vasil di Avelina Prat con la seguente motivazione: “Il film è una intelligente critica della società spagnola, denunciandone la mentalità chiusa e la visione limitata del mondo, soprattutto tra la classe borghese. D’altra parte, il film tratta del dialogo umano in maniera universale. L’autore arriva alla conclusione è che i mondi culturali e personali rimangono sconosciuti, anche quelli vicini tra loro, ma lascia uno spazio aperto alla speranza e alla reciproca comprensione”.
Per la sezione Puglia Show, la giuria, presieduta da Ignazio Senatore e composta da Francesco Lattarulo e Paolo Strippoli, ha assegnato il Premio CNC – Centro Nazionale del Cortometraggio ed il Premio Augustus Color come Miglior corto a Paramore di Andrea Lamedica e Francesco Mastroleo “Per la capacità di raccontare due adolescenti alla ricerca della propria identità con un approccio stilistico fresco e spontaneo, utilizzando volti incisivi e promettenti”.
Menzione speciale a La mia escort di Alessandro Porzio “per la capacità del regista di aver raccontato una storia compiuta e pulsante e per aver diretto in maniera pregevole gli attori che hanno creato un immaginario credibile e pervaso da un’umanità spiazzante”.
Il Premio Rai Cinema Channel decretato dalla giuria composta da Maria Federica Lo Jacono e Manuela Rima di 3.000 euro a La piccola estate di Sara Scalera: “Un coming of age che racconta con delicatezza tante emozioni giovanili come la gioia, la paura, la rabbia…Ogni immagine trasuda verità, anche grazie a due giovani attori, così bravi da farci credere che sia tutto reale”.
Il Premio Mario Verdone,assegnato dalla giuria composta daifratelli Carlo, Luca e Silvia Verdone va a Disco Boy di Giacomo Abbruzzese “Per la capacità di coniugare rigore espressivo e libertà ideale nel racconto dello smarrimento e della rinascita di un eroe del nostro tempo, sospeso tra la ricostruzione della propria identità e il bisogno di trovare un posto nel mondo. Giacomo Abbruzzese ha realizzato un’opera in cui lo stile personale e la potenza dello sguardo confermano l’originalità del suo talento”.
Il Premio Unisalento, assegnato dalla giuria composta da Noemy Bello, Francesco Bruno, Fabiola Cirillo, Manuel De Giovanni, Daniele Dellaccio, Mattia Di Muro, Federica Fiorita, Roselena Forleo, Ilenia Fusco, Enrico Greco, Ludovico Palese, Domenico Piantadosi, Francesco Pio Parisi, Francesca Ribezzo, Margherita Serafini, Iris Talema, Lidia Vergallo, Antonio Vetrano, va a Tart di Federico Emilio Cornacchia che “tratta con originalità il tema della mascolinità tossica all’interno dell’ambiente familiare. Grazie ad una narrazione coinvolgente con ritmi ben scanditi, si immerge lo spettatore in un viaggio emotivo nella fragilità della psiche umana. Abbiamo apprezzato la particolare attenzione alla recitazione e alla fotografia, con un utilizzo di inquadrature volte a delineare lo spazio soffocante dell’azione”.
Premio Emidio Greco, arrivato all’XI edizione va a Le variabili dipendenti di Lorenzo Tardella scelto dalla giuria composta dalla famiglia Greco con la seguente motivazione: “Per la capacità di inquadrare e raccontare i cortocircuiti sentimentali e relazionali della propria generazione, con tutte le contraddizioni, le speranze e gli slanci emotivi che li determinano, in maniera precisa e non banale, per la direzione eccellente dei due giovani protagonisti, bravissimi entrambi, impegnati in due ruoli complessi e che si sviluppano su più piani, e soprattutto per una regia consapevole e molto personale che lascia presagire una carriera ed un futuro luminosi per il giovane autore”.
Il Premio Rotary, scelto tra tutti i film presentati al Festival, va a Go, Friend, Go di Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso e Andrea Settembrini con la seguente motivazione: “Per la capacità di accostarsi al dramma delle migliaia di persone che cercano di raggiungere l’Europa, in fuga da guerre, miseria e disastri ambientali, tenendo fede alla dignità di uno sguardo che non perde mai di vista la loro umanità, il loro coraggio, i bisogni e i sogni da cui sono mossi”.
Anche quest’anno la Sezione Cinema&Realtà gode della Menzione speciale “CinecittàNews 2023” che va a Tutto quello che sarà di Renato Chiocca per “L’originalità del soggetto non banale; l’esplorazione cinematografica con un mezzo insolito, la bicicletta; la resistenza e la poesia: sono queste le peculiarità e le emozioni che hanno convinto la redazione di “Cinecittà News” – quotidiano online di cinema italiano e internazionale edito da Cinecittà SpA, realizzato dalla Direzione Comunicazione e Attività editoriali di Cinecittà – a destinare la propria Menzione Speciale 2023 a Tutto quello che sarà di Renato Ciocca, film capace di riflettere senza retorica, con pragmatismo e onirismo narrativi e visivi, il senso primo del racconto della realtà, in particolare ponendo l’accento su una della macchine economiche del nostro Paese, quella del Terzo Settore, indagato e restituito rispettandone le complessità e la sostanza ma con lo sguardo visionario e fuori dal comune del suo autore”.
(fonte: comunicato stampa)