Io sono. Volti di donne sfigurati dalla violenza
Una mostra appello di due artisti napoletani, Piero Loffredo e Nando Calabrese, allestita nelle sale della Biblioteca Nazionale di Napoli. Dal 23 novembre 2023 all’8 gennaio 2024
Un giorno funesto per Napoli il 23 novembre del 1980, da tutti ricordato per il tragico terremoto dell’Irpinia. Ma ci sono altri eventi, non imprevedibili come quelli legati alle attività sismiche del nostro pianeta ma alle azioni degli uomini quando dimenticano di essere tali e usano violenza alle donne. Una violenza che ha mille volti e che spesso viene raccontata quando ormai l’epilogo peggiore è avvenuto come è accaduto alla giovane Giulia Cecchettin, brutalmente assassinata da chi diceva di amarla. Spesso non siamo in grado di cogliere il grido di aiuto, di evitare il peggio. Due artisti napoletani, Pietro Loffredo e Nando Calabrese, hanno pensato di coglire il “grido di dolore” e attraverso l’arte denunciare le violenze di cui sono vittime ogni giorno le donne: donne di ogni cultura, etnia, estrazione sociale, accomunate da storie spesso simili.
Donne comuni, come i volti che scorrono in mostra, noti o sconosciuti. [foto1. l’attrice Antonella Stefanucci, madrina dell’iniziativa]. La mostra, Io Sono, di Pietro Loffredo e Nando Calabrese, è stata inaugurata Il 23 novembre, alle ore 16.30, alla Biblioteca Nazionale di Napoli (Sala di Bibliografia), da Ilaria Perrelli, presidente della Consulta regionale per la condizione della donna, Maria Iannotti direttrice della biblioteca, Linda Irace, curatrice della mostra, Mario Rovinello, casa editrice La valle del tempo. Il vernissage è stato accompato dalla musica cura degli alunni del Liceo Palizzi.
Le dodici opere scaturiscono dagli scatti fotografici di Nando Calabrese, che incrociano il segno pittorico di Pietro Loffredo, in una sorta di magia scaramantica che affida all’arte la difesa di quei volti femminili: al centro del progetto dei due autori, che raffinano e rafforzano la loro collaborazione. Nei loro lavori si afferma quell’ io Sono, io esisto, che in tutta la sua forza si manifesta individuale, irripetibile. In occasione dell’inaugurazione Pietro Loffredo e Nando Calabrese sono stati protagonisti di una performance con disegni e scatti fotografici dal vivo che hanno coinvolto il pubblico presente, in un gioco di rimandi ai segni propiziatori delle opere e di provocazioni per cercare [nell’assenza delle istituzioni] in amuleti e magia gli strumenti per proteggersi dalla violenza.
La mostra in collaborazione con l’associazione “Tempo Libero” rientra nelle iniziative della Biblioteca napoletana per celebrare la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, e sarà visitabile tutti i giorni, dal lunedì al giovedì ore 12 e ore 16, venerdì solo ore 12,00 fino all’ 8 gennaio 2024.
Dopo Napoli le opere saranno esposte in varie città italiane. I due autori, che più volte hanno collaborato tra loro, hanno all’attivo numerose esposizioni, personali e collettive
Pietro Loffredo
Napoletano, ha esposto a Roma, Venezia, Napoli, Bastia, Montecarlo, Parigi, Berlino, Barcellona. Le sue opere sono state esposte presso i musei di Castel Sant’Angelo in Roma, il Dar Bach Amba di Tunisi, la Fondazione Orestiadi di Gibellina e il St. James Cavalier – Centre For Creativity de La Valletta. La costante ricerca artistica lo porta a sperimentare tecniche diverse ed ad individuare una peculiare cifra stilistica nella scelta di soggetti privilegiati (angeli neri, cornetti).
Nando Calabrese
Gran parte della sua esperienza fotografica è maturata nel mondo dell’arte. Da anni, “racconta” con le sue immagini le mostre d’arte contemporanea che si svolgono a Napoli e dintorni, è autore di numerosi cataloghi d’arte ed ha esposto in personali e collettive a Napoli, Parigi, Roma, Miami.
red.