Sui passi di Lucia nella città di Sant’Agata
Un nuovo studio approfondisce la conoscenza sui luoghi di culto e il patrimonio artistico di Catania e Siracusa unite nel culto delle loro Sante patrone
Dario Bottaro
È risaputo fin dai primi secoli, del profondo rapporto che lega la città di Siracusa e Catania, nel nome delle rispettive vergini e martiri, Lucia e Agata. Un rapporto intimo, potremmo dire di “sorellanza”, iniziato da quel pellegrinaggio di Lucia “la Siracusana”, a Catania, proprio sulla tomba della santa “Catanese” che poco più di cinquant’anni prima aveva spirato dopo inauditi tormenti, dando testimonianza vera e fedele al Vangelo di Gesù. È il Codice Papadopulo, ovvero la Passio in cui sono narrate le vicende degli ultimi anni di vita di Lucia, a darne notizia, ponendo la centralità di quel pellegrinaggio nell’incontro “celeste” avvenuto tra le due giovani siciliane.
Quel sogno o estasi di Lucia, in cui Agata si manifesta fra una gloria di angeli, irradiante la luce della Patria eterna, è il momento che suggella il patto di Fede tra Agata e Lucia, tra la città dei Catanesi e quella dei Siracusani, per volere stesso di Dio che ha gradito il proposito della verginella siracusana di consacrarsi totalmente a Lui. È così che nel corso dei secoli, l’episodio è stato più volte ripreso dagli artisti che ne hanno fatto narrazione nelle opere d’arte. Una narrazione che è diventata – possiamo ben dirlo – il simbolo di un legame profondo, di un sottile filo rosso mai interrotto tra le due città. Forse non abbiamo mai focalizzato del tutto le speciali “conseguenze” di questo legame che si palesa anche per le strade del capoluogo etneo. È a Piazza Stesicoro, infatti, che all’interno dell’area archeologica con le rovine dell’antico teatro romano, sono affissi i grandi caratteri che compongono la frase «PER ME CIVITAS CATANENSIVM SVUBLIMATVR A CHRISTO» che Sant’Agata pronunciò a Lucia durante il loro mistico colloquio che sintetizza il “ruolo” assunto da Agata per la città di Catania, lo stesso che spetterà alla fanciulla aretusea. Detto questo, l’idea di una nuova pubblicazione che vedrà presto la luce – afferente al tema della devozione e dell’arte dedicato a Santa Lucia nella città di Catania – ha preso forma attraverso il lavoro di ricerca nelle principali chiese etnee. Dalla Cattedrale al Carmine, da S. Agata al Borgo a S. Domenico, al Ss.mo Sacramento e poi ancora a S. Sebastiano, S. Camillo e poi ancora i siti museali della città, il Museo Diocesano e il Museo Civico di Castello Ursino. Ciò ha permesso di costituire un vero e proprio percorso narrativo di fede, arte e devozione, che ripercorre idealmente il cammino di Lucia, da Siracusa a Catania, pellegrina al sepolcro di sant’Agata. Un percorso ricco di elementi storico-artistici che riflette la forte presenza di Santa Lucia tra il popolo catanese. Un’idea progettuale condivisa con l’amica e collega Marina Cafà, apprezzata storica dell’arte sia a Catania – sua città natale – che a Roma dove attualmente svolge le sue attività di ricerca presso l’Università degli Studi di Tor Vergata. Grazie alle competenze della coautrice di questo nuovo libro, alla grande disponibilità degli enti coinvolti ed alla preziosa collaborazione delle figure di riferimento quali la dott.ssa Grazia Spampinato direttrice del Museo Diocesano, della dott.ssa Valentina Noto, direttrice del Museo Civico di Castello Ursino, e della dott.ssa Carmela Cappa, storica dell’arte presso la Soprintendenza dei Beni Culturali di Catania, abbiamo potuto svolgere ricerche specifiche al fine di creare una nuova mappa artistica e culturale di Catania con un’originale chiave di lettura del territorio, partendo dall’esperienza di Santa Lucia. Le opere pervenute, dai dipinti alle incisioni a un singolare “portapolvere”, sono state studiate nei diversi aspetti, da quelli storici riguardanti gli autori e i luoghi di culto a cui appartengono o sono appartenute, ai dati di una ordinata e puntuale descrizione del linguaggio artistico di cui sono esempio. Sui passi di Lucia nella città di Sant’Agata, non è soltanto uno studio che aggiunge un nuovo tassello di conoscenza al patrimonio storico artistico della città di Catania, rivolto agli esperti del settore, ma è in primis un omaggio alle due città che hanno posto, da sempre la loro fede in Cristo guardando alle due sante Concittadine e l’invito a un’esperienza nuova per apprezzare le bellezze della città di Catania.