I film da Oscar La vita è bella

Per i Luoghi del cinema un viaggio tra i set di tante pellicole di successo. Tappa ad Arezzo

Sono passati più di venticinque anni da quando nelle sale arrivò La vita è bella di Roberto Benigni.
Abituati all’irresistibile e irriverente comicità toscana dell’attore e alle sue pellicole divertenti e piene zeppe di momenti esilaranti costruiti ad hoc sulla satira e sulle debolezze del sistema culturale e sociale italiano, il film spiazzò tutti gli spettatori.
E non solo loro, visto che ben presto venne inserito a pieno merito nei migliori festival europei aggiudicandosi i premi più prestigiosi e importanti.
Ma il vero successo giunse durante la notte degli Oscar quando La vita è bella si aggiudicò l’ambita statuetta per il miglior film straniero, il miglior attore protagonista e la miglior colonna sonora.


Indimenticabile la scena in cui un’emozionata Sofia Loren dal palco, dopo aver aperto la busta, grida il nome dell’attore toscano, che in barba ai protocolli e in preda all’euforia sale sulla poltroncina e con l’aiuto del grande Steven Spielberg saluta il pubblico presente che lo applaude.
Il momento diventa talmente iconico che viene spesso mandato in onda nella sigla che apre ogni anno la notte più famosa del cinema internazionale.
Ma ritorniamo alla pellicola e al perché del successo di pubblico e critica.
Nessuno degli addetti ai lavori avrebbe mai potuto immaginare che dietro al nuovo lavoro di Roberto Benigni potesse esserci una storia drammatica piena di riferimenti storici legati agli anni più bui della Seconda Guerra Mondiale.
Nonostante l’inizio divertente e per certi versi favolistico con la storia d’amore tra lui e Nicoletta Braschi, il film segue il corso degli eventi che portarono l’Italia dentro il conflitto.
E ben presto le risate si fanno meno evidenti e al loro posto subentrano le lacrime e le riflessioni, per tutto quello che è stato e che non doveva essere, per l’assurdità delle leggi razziali e per la disumana atrocità della guerra.
Rimane negli occhi il finale carico di speranza e amore che rende La vita è bella un piccolo grande capolavoro del cinema italiano riconosciuto e osannato in tutto il mondo.
Talmente osannato che un’intera città si è trasformata negli anni in una vera e propria località turistica con tanto di tour guidato nei luoghi simbolo del film.
Stiamo parlando naturalmente della bellissima Arezzo in Toscana, in cui furono girate tutte le scene della prima parte, quelle legate alla vita quotidiana e alla storia d’amore tra i due protagonisti.
Iniziamo dunque il nostro viaggio immaginario con Piazza Grande.
Una piazza in leggera pendenza racchiusa come un prezioso scrigno e circondata da tesori architettonici unici, come Palazzo Lappoli e il Palazzo della Fraternità dei Laici.


Il momento che tutti ricorderanno e che vede come protagonista questo luogo emblematico di Arezzo è l’arrivo in sella alla bicicletta dei personaggi della storia con il piccolo Giosuè sistemato sul manubrio.
Dopo Piazza Grande bisogna passeggiare assolutamente sotto i portici delle Logge Vasari progettate dallo storico architetto toscano (quello del famoso corridoio che passa sopra Ponte Vecchio a Firenze tanto per intendersi) per assaporare con gli occhi e la mente la scena in cui Guido e Dora camminano e s’innamorano durante la loro notte dei miracoli, con le chiavi che all’improvviso cadono dal cielo come fossero stelle e cappelli che piovono fuori dal nulla.
Rimanendo in zona e più precisamente nell’angolo sud-est di Piazza Grande si può prendere via Borgunto per visionare il negozio del protagonista, la cartolibreria Orefice sulle cui vetrine potete scorgere le locandine del film con vari cimeli appartenuti alle riprese.
Se invece si esce dal lato nord-ovest della piazza si può raggiungere comodamente a piedi la Cattedrale dei Santi Donato e Pietro.
Per i nostalgici della pellicola è il punto in cui Guido appoggia per terra un tappeto rosso per la sua adorata principessa mentre sui due si scatena un temporale.
Ma la magia dei luoghi legati al film non è ancora finita.
Se si prende via Cavour si può visitare la Basilica di San Francesco e la Badia delle Sante Fiora e Lucilla, proprio come fece la coppia durante il proseguo della storia in uno degli ultimi momenti spensierati.
Sulla stessa strada poi si affaccia il Caffè dei Costanti, il bar protagonista della pellicola.
Se vi ricordate è quello che mostra in vetrina il cartello che vieta l’ingresso agli ebrei e ai cani e che in qualche modo anticipa il cambio di registro impresso alla trama, con il dramma che prende spazio nel cuore e nell’animo di Guido.
Dulcis in fundo, per concludere al meglio il giro sui luoghi di Arezzo legati al film, non può mancare una visita al Teatro Petrarca, per assistere magari a uno spettacolo dal vivo o anche solo per sedersi sulla poltroncina dalla quale il protagonista tenta con il pensiero di convincere la sua adorata principessa (seduta nella zona dei palchi), a girare lo sguardo nella sua direzione.
E con quest’ultima informazione, lasciamo la città di Arezzo e le sue bellezze architettoniche non prima di aver rivisto La vita è bella, un film che nonostante i suoi ormai venticinque anni continua prima a strappare una risata e poi a emozionare il cuore e gli occhi.
Perché, soprattutto oggi con i tempi che viviamo, una riflessione storica sarebbe opportuna.
Giusto per non dimenticare.
O forse meglio… Ricordare.