Lu Mière Calici di Cinema itinerari d’arte, vino e cultura
Ai nastri di partenza l’undicesima edizione della rassegna ideata da Antonio Manzo guida turistica e cultore di cinema
Antonietta Fulvio
Undici edizioni di Lù MIÈRE, pronta a partire nel solco della valorizzazione del territorio attraverso il cinema e il vino.Questa è la formula di successo ideata da Antonio Manzo, patron anche del Gala Calici di Cinema che lo scorso ottobre ha ricordato e premiato la straordinaria figura dell’attore e regista Adolfo Celi alla presenza dei figli Alexandra e Leonardo Celi.
E proprio durante la serata svoltasi a Lecce nell’atrio di Palazzo Brunetti, trasformato per una sera in una sala d’essai, è stato annunciato il ricco programma della manifestazione. Ed è lo stesso Antonio Manzo a svelarci qualche anticipazione.
Lu Mière diventa occasione per girare in lungo e in largo il Salento. Quale sarà la prima tappa e il primo film della rassegna 2024?
La rassegna partirà da Casarano, sabato 27 gennaio, l’ennesima “avventura enoproiettiva” del Lù MIÈRE calicidicinema. Un folto e variopinto programma ci attende, toccando, come sempre, luoghi magici e storici del Salento. Come prima tappa, ci “inabisseremo” all’interno di un seicentesco spettacolare frantoio ipogeo, sito all’interno della elegante dimora storica Corte di Bonifacio di Mara Maglie dove verrà proiettato il bellissimo film “La Visita”.
La pellicola, programmata nelle sale italiane proprio nel gennaio di sessant’anni fa, è rara e preziosa. L’interpretazione di Sandra Milo è magistrale. La regia, affidata a uno dei maestri più determinanti del cinema italiano: Antonio Pietrangeli che ricorderemo, prima della proiezione.
Ancora una volta Lu Mière è supportata da partner d’eccezione.
Esatto, sono tante e prestigiose le cantine che ci accolgono per l’appuntamento mensile di Lu Mière per descrivere quello che chiamo il “cammino enoproettivo” e ringrazio di cuore Pamela Maglie di Art & Design di Ruffano, Marta dell’enoteca Vite Colta di Felline; Elisabetta Indino del centro studi Chora Ma di Sternatia e Anna Di Nanni e la sua Antica riserva dei daini, un luogo magico imersa nella campagna di Maglie. Senza dimenticare, naturalmente, gli sponsor che rendono possibile questi incontri.
E veniamo al programma, anche quest’anno ricco di bellissime pellicole da riscoprire…
Dopo “La visita, il 17 febbraio, saremo ospiti a Ruffano al frantoio ipogeo di Pamela Maglie arte dove potremo assistere alla proiezione del film “Tutti i colori del buio” diretto da Sergio Martino (1972). Si tratta di un thriller, una produzione italo-spagnola con l’attrice francese naturalizzata italiana Edwige Fenech nel ruolo della protagonista che in tenera età assiste all’omicidio della madre.
L’8 marzo lo trascorreremo a Felline, alla Cantina Vite Colta con la visione della pellicola “La donna della domenica” con la regia di Luigi Comencini, tratto dal romanzo giallo di Fruttero & Lucentini, è il racconto dell’indagine del commissario Santamaria sull’omicidio dell’architetto Garrone, personaggio che conduce una vita di squallidi espedienti a margine della Torino “bene”. Nel ruolo del commissario l’indimenticabile e carismatico Marcello Mastroianni e un cast formidabile con Jacqueline Bisset, Jean Luois Trintignant.
Il 24 maggio sarà la volta dello splendido Palazzo Granafei di Sternatia dove all’interno del Centro studi “Chora-Ma” sarà proiettato “Un detective”. Ancora un giallo del 1969, diretto da Romolo Guerrieri con Franco Nero nel ruolo del commissario Belli che deve indagare sull’omicidio di un discografico. Nel cast Delia Boccardo, Adolfo Celi nei panni dell’avvocato Fontana e Florinda Bolkan, attori straordinari che Lu MIère Calici di cinema ha avuto modo di premiare. Da segnalare le musiche bellissime di Fred Bongusto. Conclusione in bellezza all’antica riserva dei Daini a Maglie con un altro mostro sacro del cinema italiano: Ugo Tognazzi protagonista di “Splendori e miserie di Madame Royale”. Il film diretto da Vittorio Caprioli nel 1970, una commedia di costume con risvolti polizieschi che è anche un’analisi della società del tempo in cui l’omosessualità veniva vissuta in clandestinità.
Non resta allora che seguire in itinere gli appuntamenti di questa nuova stagione di Lu Mière che proporranno pellicole di altissima qualità, legando la cultura cinematografica con la cultura enologica attraversando luoghi, architetture e piazze del Salento.