Il genio di Escher a Conversano in mostra al castello aragonese

Fino al 19 ottobre le sale espositive del Polo Museale – Castello Conti Acquaviva d’Aragona di Conversano accolgono ottanta opere dell’artista olandese

Dal 28 marzo 2025 le sale espositive del Polo Museale – Castello Conti Acquaviva d’Aragona di Conversano hanno accolto le opere di Escher, artista geniale e visionario. Per la prima volta in Puglia, ed eccezionalmente fino al prossimo 19 ottobre 2025, il pubblico potrà ammirare circa ottanta opere di Maurits Cornelis Escher (Olanda, 1898 – 1972).
Con il suo stile unico e inconfondibile grazie alla sua straordinaria capacità di trasportare i visitatori all’interno di mondi immaginifici e apparentemente impossibili, Escher è un artista iconico per gli amanti dell’arte ma anche per matematici, designer e grafici.


Nelle creazioni del grande maestro olandese, che ha anche vissuto e viaggiato in ltalia fra le due guerre, confluiscono innumerevoli temi e suggestioni: dai teoremi geometrici alle intuizioni matematiche, dalle riflessioni filosofiche ai paradossi della logica.
Le sue inconfondibili opere, che hanno influenzato anche il mondo del design e della pubblicità, sono una sfida alla percezione e rappresentano un unicum nel panorama della storia dell ’arte di tutti i tempi.
A Conversano, attraverso l’esposizione di circa 80 opere, corredato da approfondimenti didattici, video e sale immersive, viene presentato l’intero percorso artistico di Escher, dagli inizi ai viaggi in Italia alle varie tecniche artistiche che lo videro impegnato per tutta la vita e che lo hanno reso un artista unico.

Maurits Cornelis Escher,Giorno e notte, Febbraio 1938 Xilografia, 39,1×67,7 cm Collezione Maurits, Italia All M.C. Escher works © 2025 The M.C. Escher Company, The Netherlands. All rights reserved www.mcescher.com


Tra tassellature, metamorfosi, strutture dello spazio e paradossi geometrici, fino alle opere che dagli anni ’50 ne hanno accresciuto la popolarità tanto da poter parlare oggi di una vera e propria Eschermania. Cascata (1961), Belvedere (1958), Relatività (1953), Giorno e notte (1938) Galleria di stampe (1956) sono tra i capolavori del maestro olandese che sarà possible ammirare.
Escher si avvicina al mondo della grafica grazie a Samuel Jessurun de Mesquita (1868-1944), esponente del movimento Art Nouveau olandese, suo maestro alla Scuola di Architettura e Arti Decorative di Haarlem, che incoraggiò la sua inclinazione.
Dal 1922 al 1935, fondamentali sono i viaggi che compie nel nostro paese visitando in particolare Venezia, la Toscana, l’Abruzzo, la Calabria e la Sicilia. Escher si ispira alla natura: in una lettera spedita da Ravello scrive: «[…] Voglio trovare la felicità nelle cose più piccole, come una pianta di muschio di due centimetri che cresce su una roccia e voglio provare a lavorare a quello che desidero fare da tanto tempo: copiare questi soggetti minuscoli nel modo più minuzioso possibile […]».
In Italia lo studio dei paesaggi lo porta a concentrarsi sulle strutture geometriche dei panorami e degli elementi naturali. L’idillio si interrompe nel 1935 quando, a causa del rafforzamento del fanatismo del regime fascista, l’artista decide di trasferirsi in Svizzera.
Nel 1936 Escher visita più volte l’Alhambra a Granada, e resta affascinato dalle decorazioni moresche. Come scrive l’artista stesso «I Mori erano maestri proprio nel riempire completamente le superfici con un motivo sempre uguale. In Spagna, all’Alhambra, hanno decorato pavimenti e pareti mettendo uno vicino all’altro pezzi colorati di maiolica della stessa forma senza lasciare spazi intermedi».
L’uso delle tassellature diventerà un tratto distintivo della sua arte, in cui fantasia, geometria e soggetti figurativi vengono sapientemente combinati. Le tassellature sono alla base dei cicli e delle metamorfosi, che Escher affronta a partire dal 1937. La sezione dedicata alle Metamorfosi evidenzia lo studio delle tassellature e la realizzazione di cicli e metamorfosi (che per altro possono coesistere nella stessa stampa, come in Giorno e Notte o Incontro)portano Escher a indagare la rappresentazione dell’illimitato attraverso la suddivisione infinita del piano.
Le sue architetture e composizioni geometriche presentano distorsioni prospettiche che, a prima vista, paiono perfettamente plausibili ma che, ad una più attenta indagine, si rivelano impossibili.
Salire e Scendere, Belvedere, Cascata, Galleria di stampe, o ancora Relatività. Questi capolavori riflettono un aspetto essenziale dell’arte del grafico olandese: il suo complesso rapporto con la matematica, la geometria e il tema della riproduzione grafica dell’infinito.
Come tutti gli artisti che vivono della propria opera, Escher, in qualità di grafico, riceve nel corso degli anni commissioni di vario genere come – per esempio – gli ex libris (contrassegni da inserire in libri di collezioni o biblioteche private per attestarne la proprietà ed evitarne la perdita o lo scambio con copie identiche) e biglietti d’auguri.
Dagli anni ’50 in poi la popolarità di Escher cresce. Grazie anche alle sue connessioni con il mondo scientifico ed accademico, varie riviste cominciano a dedicargli articoli e recensioni. A partire dalla metà degli anni ‘60, inoltre, suo malgrado, una grossa visibilità gli sarà offerta, soprattutto negli Stati Uniti, dal movimento hippy che si approprierà delle sue opere, modificandole e riproducendole su poster e magliette, in chiave psichedelica.
Le tassellature e i mondi impossibili e paradossali non hanno ancora cessato di essere fonte d‘ispirazione per ulteriori sviluppi e rielaborazioni, nei settori più diversi.

Polo Museale – Castello Conti Acquaviva D’Aragona
Conversano
prorogata fino al 19 ottobre 2025, Tel. 080 99 52 31
Dal martedì al venerdì 10.00-13.30 | 15.30-19.00 Sabato e domenica 10.00-13.30 | 15.30-20.30

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