Fragilità e leggerezza
A Lecce, dal 7 al 17 aprile 2016, nelle sale di Palazzo Vernazza Castromediano
Il tempo, i luoghi, l’uomo e la sua fragilità
Nell’ambito di Itinerario Rosa 2016, rassegna al femminile promossa dall’amministrazione comunale di Lecce, dal 7 al 17 aprile le sale di Palazzo Vernazza Castromediano, piazzetta ospiteranno la mostra “Fragilità e leggerezza”. Partendo da una visione contemporanea le opere in rassegna si snodano nel tempo, nella memoria, e saranno occasione per immaginare, in un’ottica realista, le stagioni della vita dove protagonista è il tempo, i luoghi, l’uomo e la sua fragilità – spiega l’ideatrice Ambra Biscuso presidente dell’associazione “Le Ali di Pandora”.
“La parola «Fragilità» è spesso associata alla donna, ai soggetti deboli, ha la stessa radice di frangere, che significa rompere e la donna è capace di spezzare gli schemi consapevole che la fragilità sia un atto di forza, non di debolezza in questa società. Fulcro della società è la famiglia, che sia monoparentale, ricostituita, di altra cultura o arcobaleno, ma è anche la famiglia delle 60 mila separazioni e dei 30 mila divorzi ogni anno, spesso teatro in cui si sviluppano relazioni mortificanti per i bambini e per i suoi componenti più fragili” – spiega la stessa Biscuso che continua.
“Le Famiglie fragili, dove si vive il contatto con la disabilità o la malattia, andrebbero sostenute, ascoltate, protette così che la fragilità possa diventare forza. Fragile è l’anziano perché invecchiare in quest’epoca è diventata una malattia. Parlare di vecchiaia significa parlare del senso e delle prospettive dell’esistenza umana: l’identità del soggetto, la comunicazione tra gli esseri, le somiglianze, l’esclusione, il distacco dalla realtà, la malinconia, elementi che troviamo non solo negli anziani ma anche nelle giovani generazioni che soffrono di mancanza di prospettive e dove la parola speranza riempie uno spazio muto. Fragile è la gioventù che cerca riferimenti ed ideali da perseguire; “(…) come carne priva di vita in cella ibernatrice dei miei sentimenti” riporta Vincenzo Leone – Medico delle Dipendenze, Comunità Emmanuel – nella sua testimonianza “Il vissuto dell’esperienza” Fragili sono le frontiere dove uomini, donne e bambini sono resi vulnerabili e fragili dalle guerre, costretti all’esilio, spezzando le loro storie, annichilendo le speranze.”
Ma il tema della fragilità quando incontra l’arte diventa leggerezza. E cosa c’è di più leggero della carta? Fragile ma anche icona di memoria per aver saputo dare voce alle civiltà nel tempo. Dal primo e fragile papiro che pur ha superato l’oblio del tempo e farsi racconto. Una sfida che gli artisti ospiti hanno saputo cogliere e interpretare ciascuno con la propria cifra stilistica: Silvia Beccaria, Roberto Bergamo, Mario Calcagnile, Glauco Lèndaro Camiless, Daniela Cecere, Enzo De Giorgi, Oreste Ferriero, Lucy Ghionna, Massimo Marangio, Luigi Martina, Maurizio Martina, Francesco Pasca, Enza Santoro, Elia Stomaci, Paola Zampa, compiendo un percorso di profonda introspezione e analisi della realtà fenomenica che li ha portati a tramutare l’esperienza soggettiva in manifestazione oggettiva, donano allo sguardo una serie di opere la cui originalità ed espressività inviteranno lo spettatore a soffermarsi su ogni singolo elemento costruendo un rapporto dialettico ed emotivo con l’opera stessa”
Oltre quaranta Artisti emergenti, supervisionati da Lucia Ghionna, hanno lavorato sulla tematica in questione e una rigorosa selezione ha premiato solo alcuni di loro: Cristina Baldari, Veronica Cavone, Franco Chiarello, Dario De Iacob, Giulia Gazza, Romunaldo Gerardi, Mariangela Martinelli, Stefania Martino, Francesco Paglialunga, Giulia Piccinni, Alberto Renisi, Giulio Ribezzo, Silvia Sparro, Marco Vitale, Sara Za. “Ore di lavoro e introspezione hanno prodotto un ampio campionario la cui potenza espressiva crea un’affascinante commistione con il supporto scelto, carta realizzata artigianalmente, archetipo della fragilità e della leggerezza, sulla quale gli artisti hanno sviscerato sentimenti ed emozioni, raccontati attraverso l’uso sapiente della tecnica, dando vita ad un microcosmo variegato in cui sesso, esperienza ed età perdono il proprio valore sociale restituendo un’esperienza visiva che invita ad andare oltre la forma per concentrarsi sul contenuto” – si legge nella presentazione di Claudia Forcignanò.
Scrive Hegel: “(…) l’arte scava un abisso tra le parvenze e le illusioni di questo mondo basso ed effimero (…) Lungi dall’essere semplici apparenze e illustrazioni della realtà ordinaria, le manifestazioni dell’arte hanno una realtà più elevata e un’esistenza più vera (…) edsu questo concetto che hanno lavorato:
La Fragilità è anche fuori di noi, se posiamo lo sguardo sul nostro paesaggio con la nostra storia in abbandono, con la storia che svanisce sotto i colpi dell’incuria, sotto i colpi dei mortai, sotto i colpi del radicalismo. L’arte incide sulla memoria a breve e lungo termine educando alla bellezza ed al rispetto, analizzando la condizione nella nostra società, una società, l’attuale, caratterizzata spesso dal male di vivere e dalla paura. Gli eventi di questi ultimi anni ci inducono a riflettere sulla pericolosità della forza, la forza distrugge l’uomo la fragilità, forse, lo ricrea – spiega ancora Ambra Biscuso aggiungendo: “in ultimo ma non ultimi, gli Ospiti della Comunità Emmanuel presentano una video-installazione che vede il lavoro nella comunità di Eboli e di Lecce sul tema della fragilità e leggerezza. Guardando sullo schermo negli occhi di Michele, Francesco, Gerardo, Vladimir, Narciso, Antonio, Cosimo e Giuseppe; Andrea, Armando, Massimo, Nello, Pietro, ritroviamo noi stessi, guardiamo vedendo oltre e più in profondità. La fragilità sarà “raccontata” non solo attraverso l’arte visiva ma anche attraverso incontri e laboratori interattivi di educazione alla lettura e alla vita; è un piacere ospitare realtà a cui riconosciamo sensibilità, passione, impegno e azione, ringraziamo: Comunità Emmanuel, Ass. Consortium Iuris, Ass. Le Cento Pagine, Ass. Vitruvio, Laura Madonna, RETE TIAPP”.
Fragilità e leggerezza anche nelle performances che vedranno alternarsi sulla scena: Cristina Baldari, Tiziana Buccarella, Rosanna Mancarella, Serena Manieri, Alessandra Cocciolo Minuz, Andrea Ortese, Giulia Piccinni, Giulio Ribezzo, Patrizia Sambati. Non resta che attendere il taglio del nastro, il prossimo 7 aprile alle ore 18 per scoprire un percorso espositivo che sarà ampiamente arricchito da una serie di incontri e di eventi come svela in anteprima il programma della mostra-laboratorio.
red. Arte e Luoghi
Fragilità e leggerezzza
mostra di arte contemporanea
Palazzo Vernazza Castromediano – Lecce, Italy
Via Palazzo dei Conti di Lecce
dal 7 al 17 aprile 2016
vernissage 7 aprile ore 18,00
Espongono: Silvia Beccaria, Roberto Bergamo, Mario Calcagnile, Glauco Lèndaro Camiless, Daniela Cecere, Enzo De Giorgi, Oreste Ferriero, Lucy Ghionna, Massimo Marangio, Luigi Martina, Maurizio Martina, Francesco Pasca, Enza Santoro, Elia Stomaci, Paola Zampa.
Artisti emergenti: Cristina Baldari, Veronica Cavone, Franco Chiarello, Dario De Iacob, Giulia Gazza, Romualdo Gerardi, Mariangela Martinelli, Stefania Martino, Francesco Paglialunga, Giulia Piccinni, Alberto Renisi, Giulio Ribezzo, Silvia Sparro, Marco Vitale, Sara Za
Ospiti Comunità Emmanuel: Antonio Esposito, Amedeo, Antonio, Cosimo, Francesco, Gennaro, Gerardo, Giuseppe, Marcello, Massimiliano, Michele, Narciso, Paride, Vladimir, Stefania, Antonella, Emanuela, Maristella ed altri
ore 10/12:00 – 18/20:30
ingresso libero
Programma
7 aprile alle ore 18,00 – performance- Il pianto del tempo con Giulia Piccinni: un ritorno al passato tramandando un canto antico, dall’età matura di una nonna in una melodia senza tempo
proiezione del video- Libero arbitrio – di Claudia Ingrosso a seguire il saluto delle autorità e apertura della mostra. Espongono: Silvia Beccaria, Roberto Bergamo, Mario Calcagnile, Glauco Lèndaro Camiless, Daniela Cecere, Enzo De Giorgi, Oreste Ferriero, Lucy Ghionna, Massimo Marangio, Luigi Martina, Maurizio Martina, Francesco Pasca, Enza Santoro, Elia Stomaci, Paola Zampa.
Artisti emergenti: Cristina Baldari, Veronica Cavone, Franco Chiarello, Dario De Iacob, Giulia Gazza, Romunaldo Gerardi, Mariangela Martinelli, Stefania Martino, Francesco Paglialunga, Giulia Piccinni, Alberto Renisi, Giulio Ribezzo, Silvia Sparro, Marco Vitale, Sara Za
Ospiti Comunità Emmanuel: Antonio Esposito, Amedeo, Antonio, Cosimo, Francesco, Gennaro , Gerardo, Giuseppe, Marcello, Massimiliano, Michele, Narciso, Paride, VladimirStefania, Antonella, Emanuela, Maristella ed altri
Venerdì 8 aprile – ore 18,00 Laboratorio “Dalla carta al libro” a cura di Le Ali di Pandora.
Sabato 9 aprile – ore 18,00 – Laura Madonna aprirà la serie di incontri con “Parole oltre il silenzio: voci di donne a confronto, tra cielo e terra” in un itinerario tra voli e cadute, sogni e incubi, funamboli, miti e arte in una ricerca di leggerezza e bellezza. Un approccio ai miti e alla loro attualità, la descrizione e la lettura di brani di Emily Dickinson, Etty Hyllesum e Simon Weil nonché di autrici del concorso Letterario Lingua Madre, rivolto a donne migranti: perché i sentimenti, le esperienze, i sogni al femminile sono la trama di una storia che tutte accomuna oltre ogni differenza. Scrive Laura Madonna: “Le Sette opere della Misericordia è uno stupefacente quadro del periodo napoletano di Caravaggio, pittore il cui fascino permane nel tempo perché ha mostrato, attraverso un linguaggio innovativo e trasgressivo, i chiaro-scuri dell’interiorità. Un mondo tormentato, il suo, frequentato fondamentalmente dal Dubbio. Il territorio del Dubbio è, nell’opera in questione, abitato dalla necessità della Misericordia, del soccorso alla sofferenza umana. Sono tante le dialettiche di questa dimensione terrena: interagiscono con le necessità materiali e con le dinamiche sociali, etiche, umanitarie. La scena è sovrastata da un volo: gli sguardi tendono, dal basso, verso le angeliche presenze che mostrano la sfida al senso di gravità, la possibilità dell’”oltre”. Volendo usare il linguaggio del Cristianesimo, la Speranza Ѐ, questa, una splendida metafora della Fragilità e della Leggerezza, poiché l’ unico esito della fragilità umana che possa produrre leggerezza è nella possibilità di uno spazio “altro” rispetto a quello terreno e meramente materiale.”
Domenica 10 aprile – ore 19,00 –Performance – “Respiro” – con Alessandra Cocciolo Minuz, Serena Manieri.
Il testo di Alessandra Cocciolo Minuz la vede in scena con Serena Manieri. Alessandra le definisce Installazione Scenica e si rivolge al pubblico: “Ti è capitato mai di ascoltare il Tuo respiro? È lì che risiedi. È li che Sei. Nuda. Autentica. È la tua vera immagine e non teme riflessi, né abbagli. Il tuo respiro è fragile quando ti appartiene. Senza paure. Sei ventre in movimento. Pianto. Singhiozzo. Risata. Sbadiglio. Urlo. Respira ed ascolta chi Sei”
Lunedì 11 aprile – ore 18,00 – L’Associazione Vitruvio propone “Nel Ventre Dei Luoghi” a cura di Chiara Armillis ed Enrico Romano con la partecipazione di: Ennio Brunetta (Sax), Alessandra Capone, Bruna Caroli, Alessandra Corsano, Anna Leo, Eliana Lista, Caterina Lucrezio, Rossella Maggio, Giulia Palamà, Lilli Pati. I curatori spiegano: “Nel Ventre dei Luoghi è un percorso antropologico che oscilla tra idea e suono, che individua nell’istante poetico interposto tra la fragilità e la leggerezza, la necessità di ispezionare il momento di rottura del buio con la luce, della contrazione e della distensione dell’Anima attraverso l’esplorazione del liquido amniotico e dell’antica legge sonora dell’ospitalità femminile, per elaborare, attraverso l’immagine poetica, un nuovo pensiero etico, politico e architettonico dell’ospitalità che va oltre i concetti frammentati, distorti e bulimici di integrazione, inclusione, abbattimento degli stereotipi e delle diversità di genere della società multiculturale di oggi. Il percorso poetico rappresenta un cammino in verticale che tende e insiste nel voler scorticare l’Essenza verso l’idea di una rispettosa, pacifica, e consapevole vicinanza dell’individuo con sé stesso e con il mondo. La società ha urgenza di pensarsi come pacifica e leggera, ha bisogno di Ri-trovare l’ancoraggio del senso della Maternità che è nello Sguardo, rintracciare il principio femminile, tutto quanto racchiuso nei non-Luoghi della Poesia e della musica che, con la loro scientificità e complessità, sono l’espressione della creatività, dell’imprevedibilità della vita e si propongono come trasformatori sia a livello sociale che individuale. Arte e Scienza dialogano per impostare una nuova cultura dell’ospitalità e degli spazi di condivisione di diritti e doveri tesi a concepire un’architettura interna ed esterna all’Uomo che renda possibile la compresenza e la coesistenza. delle molteplici diversità e l’incontro tra individui, per innestare una nuova cultura dell’ospitalità in grado di accogliere ogni corpo e ogni altra cultura recuperando le antiche immagini e atmosfere del Grembo materno che custodisce e nutre il bambino tenendolo distinto dall’Unicità della madre, garantendo il sacro principio della differenza e della dualità”.
Martedì 12 aprile – ore 18,00 – L’Associazione Consortium IURIS propone “Bambini in ascolto”. Intervengono: Avv. Luigi Coclite, Alessandra Capone (avvocato/mediatrice familiare), Stefania Domina Pantacosta (avvocato), Monja Ghionna, Antonella Licata. Martedì 12 aprile alle ore 18,00 all’interno della mostra/laboratorio “Fragilità e leggerezza” dell’Ass. Le Ali di Pandora, l’Associazione Consortium IURIS propone il laboratorio interattivo “Bambini in ascolto”. Intervengono: Avv. Luigi Coclite, Alessandra Capone (avvocato/mediatrice familiare), Stefania Domina Pantacosta (avvocato), Monja Ghionna, Antonella Licata.
Consortium Iuris è un’ associazione culturale e di formazione che ha tra le sue finalità statutariela promozione sociale e il benessere della persona e del suo ambiente di vita in un’ottica che valorizzi le pari opportunità come sancite dalle Convenzione dei Diritti dell’Uomo (1948) e dalla Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (1989). Promuove e sostiene, pertanto, le potenzialità del mondo dell’infanzia, dell’adolescenza, dell’età adulta e della genitorialità, per fare emergere i loro bisogni e sostenere gli stakeholder (famiglia, scuola, mass media, comunità, istituzioni) attraverso progetti, servizi e attività di educazione, formazione e consulenza, con particolare attenzione alla crescita, alla relazione, ai contesti di origine e appartenenza per il conseguimento del superiore interesse del minore e i suoi diritti. Alessandra Capone dice: “Bambini in ascolto è un contenitore in cui diritto, poesia e psicologia si completeranno per dar vita a una corale riflessione sui diritti dell’infanzia, dai connotati e linguaggi nuovi. Sarà una sorta di viaggio immaginario, che partirà con un’analisi dei principi enunciati dalle fonti internazionali e nazionali sui diritti dei bambini e si completerà con la lettura di poesie di vari autori, così da stimolare nei presenti una riflessione su quei diritti e quelle fragilità che furono della loro infanzia perché, come diceva il Piccolo Principe di Antoine De Saint-Exupéry, “ai grandi bisogna sempre spiegare tutto quello che i bambini capiscono subito”. La scelta del connubio tra diritto e poesia nasce dalla volontà di liberare il diritto da quella pesantezza e gravità che lo rende impenetrabile ai più, restituendo così al pubblico l’essenza. Per diventare adulti consapevoli ed equilibrati bisogna avere avuto il tempo di essere bambini, invece la società odierna, tutta incentrata sul mito dell’accelerazione, della velocità e della competizione, non è più capace di rispettare i tempi dei bambini, neanche le due agenzie primarie dell’educazione, famiglia e scuola, lo sono. Anzi, molto spesso è proprio la famiglia il luogo in cui il diritto ad essere bambino, ad esprimere le proprie opinioni, ad avere una famiglia vengono violati. Da qui l’intervento delle dott.sse Monja Ghionna(psicologa/psicoterapeuta) e Antonella Licata (educatrice/pedagogista) che parleranno della loro esperienza con i gruppi di parola Tutti in gioco! dedicando ai bambini uno specifico spazio di parola e rielaborazione delle trasformazioni della famiglia che vivono o hanno vissuto in rottura di legami, dando con leggerezza un supporto emotivo alle loro fragilità.
Mercoledì 13 aprile – ore 17.00 – Laboratorio “Dalla Carta al libro” a cura di Le Ali di Pandora
Giovedì 14 aprile – ore 17.00 Comunità Emmanuel e RETE TIAPP (Tutti Insieme Alla Pari Per La Prevenzione) daranno vita agli incontri/laboratorio “Onda d’urto” di informazione e sensibilizzazione per la prevenzione delle dipendenze in cui esperti argomenteranno sulle nuove dipendenze insistendo sui temi: Fragilità mangiata. Fragilità a sbarre e strisce. Fragilità dipendente. Fragilità delle relazioni. Fragilità e giovani. Fragilità nella comunicazione. Interverranno:Vincenzo Leone, Dino Pizzoleo i componenti della Rete TIAPP.
Il medico delle dipendenze Vincenzo Leone spiega:“Se osserviamo lo scenario che oggi si svela davanti ai nostri occhi vediamo: tanti giovani normali, figli di famiglie normali e così profondamente insoddisfatti, a rischio di comportamenti disfunzionali (uso di sostanze) stanchi della fatica di condurre la quotidianità della vita. Genitori, insegnanti, educatori, spesso disorientati, spiazzati, non sufficientemente attrezzati di fronte a certi atteggiamenti, comportamenti a rischio e alcune modalità relazionali preoccupanti e disfunzionali. Ci si interroga, si cerca di capire, comprendere come una società come la nostra, trionfante di efficientismo, non abbia ancora trovato il rimedio giusto. E allora il rischio di semplificare, di cercare la soluzione più comoda, più facile, è molto grande”
Venerdì 15 Aprile – ore 18.00 L’associazione culturale Le cento pagine propone l’incontro Ginestre nel vento – Anime fragili che si involano tra note, versi e racconti. Interverranno: Anna Leo, Carolina Babbo, Lucia Babbo, Lidia Caputo, Lara Carrozzo, Alessandra Corsano, Liliana D’Arpe, Antonio Leo, Mauro Maggiore, Pina Petracca, Anna Rosa Potenza, Giulia Reale, Antonella Tamiano. Introduce Claudia Forcignanò.
L’incontro nasce dal desiderio condiviso di rendere omaggio alle donne cui la passione per l’arte, per la musica, per la letteratura è costata il marchio di “fragili” e la reclusione in strutture psichiatriche, donne che si sono lasciate sommergere dal fango e hanno atteso in silenzio che giungesse il momento della rinascita, come ginestre tenaci e flessibili che vivono, esistono e resistono a dispetto del male. Ginestre nel vento è un percorso emozionale alla scoperta della forza che si cela dentro ogni “anima fragile” che ha portato e porta sulle spalle il peso delle proprie scelte, inneggiando al diritto all’amore incondizionato per ogni forma artistica, perché l’arte chiama a sorridere al mondo in un girotondo di emozioni e voci, porta lontano da questo vivere, distoglie l’attenzione dalla quotidianità, ma soprattutto abbatte, frantuma, sgretola ogni barriera mentale.
Ginestre che si lasciano accarezzare dal vento stagliandosi contro nuovi orizzonti, sono quelle che racconteremo nel corso dell’incontro che vedrà protagoniste dieci grandi donne e artiste che riveleranno con i loro versi tracce di vita autentica, ricordando tutte coloro che le hanno precedute, in un vorticoso valzer di emozioni scandite dalle note e dalla voce del cantautore Antonio Leo che renderà loro omaggio creando un connubio perfetto in risposta all’odio, alla paura e al dolore.
Saranno le immagini, la musica e le parole a scrivere, nel corso della serata, l’invito ad essere libere, sovversive, ad urlare forte il diritto ad esserci, senza mai lasciarsi condizionare dagli stereotipi.
Domenica 17 aprile – ore 18.00 – Performances “Fragilità e leggerezza” si alterneranno sulla scena
duo musicale Cristina Baldari, Giulio Ribezzo
18.30 Tiziana Buccarella in Fr-Agile -funambolerie di sopravvivenza per anime sensibili
L’autrice cerca i motivi che spingono alla resa totale di se stessi all’altro,spesso consentendogli di farsi carnefice di sè, e esplora vie intime di ri-uscita dalla prigione che la “vittima” innalza intorno a sè per paura di essere soli e per il bisogno di essere amati in ogni caso, anche da un amore crudele. Nella fragilità della condizione umana lo sforzo è rafforzarsi in dolcezza e questo è il percorso indicato dall’autrice. L’autrice performerà un suo scritto sul tema, leggerà due suoi brevi componimenti poetici: Consapevolezze e Resurrezione; chiuderà leggendo brani di: Vincenzo Cardarelli “Alla deriva”, Dino Campana: La chimera, Fernando Pessoa: Il violinista pazzo, Clarissa Pinkola Estes : Donne che corrono coi lupi.
19.00 concerto per chitarra e voce con Patrizia Sambati, chitarra, Rosanna Mancarella, soprano. La formazione voce chitarra vanta un pregevole repertorio, per l’occasione hanno scelto alcuni brani tra i più interessanti e originali. La vibrante sonorità della voce e il tocco vellutato della chitarra disegnano atmosfere raffinate, alternando il fresco e arioso stile New Age, alla brillante invenzione melodica di autori barocchi come Bach, al sognante melos “francese” di Gabriel Fauré. Le sonorità evocative del flauto si mescolano all’intenso pathos delle corde della chitarra, per un viaggio nella musica dell’anima all’insegna della “leggerezza”.
Patrizia Sambati accompagnerà con le sue note Andrea Ortese con la sua performance che nasce dal desiderio, inteso come esigenza personale di esprimere le umane debolezze e fragilità partendo dall’uomo e dalla sua disperata esigenza di amare ed essere amato, dalla sua innata “paura di aver paura” e dal suo proverbiale senso di dolore leso dal tempo che passa. La musica lo accompagna e sembra affievolire il suo senso di inadeguatezza: é “lingua universale che attinge alla sorgente intima dell’esistenza, mutando radicalmente la nostra disposizione interiore. Eseguirà alcune letture sceniche tratte da “fragilità e condizione umana di Vittorino Andreoli – l’uomo di vetro la forza della fragilità”; alcune parti tratte da “il grande dittatore” (“il discorso di chaplin”) che riflette sul senso della vita, sulle umane fragilità, sulla libertà e su come raggiungere il fine ultimo dell’uomo: la sua felicità ed infine interpreterà il monologo “non aspettarti nessuna risposta oltre la tua”* di Bertolt Brecht