Tosca al Gran Teatro all’Aperto Puccini

Tosca 2019 credits ufficio stampa del Festival Puccini

di Silvia Cosentino

 

Venerdì 2 agosto scorso la 65esima edizione del Festival Puccini di Torre del Lago (LU) ha visto la prima di Tosca, per la regia di Dieter Kaegi, la direzione di Dmitri Jurowsky e con il grande tenore argentino José Cura, di nuovo su questo palco dopo molti anni di assenza. Le prossime repliche di questa tra le più famose delle opere di Giacomo Puccini saranno l’11, il 18 e il 24 agosto prossimi.

Assistere ai drammi del grande compositore lucchese proprio a Torre del Lago, luogo prediletto in cui ha tanto vissuto e composto moltissime delle sue opere più famose, è sempre una forte emozione. In questo caso specifico, l’apparato scenografico è il vero punto di forza di questo allestimento: Carlo Centolavigna propende per una resa realistica e coerente con il periodo storico degli avvenimenti, aiutando così lo spettatore a calarsi nel tempo e nell’atmosfera. Il palco ha forma di un triangolo fortemente inclinato verso la platea e su di esso vengono innestati elementi aggettanti che vanno via via a caratterizzare le varie ambientazioni.

Tosca 2019, credits ufficio stampa del Festival Puccini

Nel primo atto, l’interno di Sant’Andrea della Valle è ricostruito recuperando in modo molto pertinente i colori e le

Tosca 2019, credits ufficio stampa del Festival Puccini

suggestioni dei materiali, l’armonia delle colonne,  l’oro e i marmi policromi: particolarmente interessante (forse un omaggio al noto allestimento di Franco Zaffirelli?), la prospettiva della grandiosa cupola, dalla cui base è ricavata una scala su cui si posizionano i personaggi per il Te Deum. L’imponenza richiamata in questa fase fa il paio con quella del secondo atto, in cui uno sfarzoso Palazzo Farnese campeggia con l’eleganza delle decorazioni e degli affreschi; pochi oggetti, ma coerenti, sul palco: uno scrittoio, una chaise-longue e un tavolo, con il damascato rosso a connotare le varie finiture. Nel terzo atto, invece, il palco si svuota dagli orpelli, dalle quinte e dal fondale (liberando la splendida vista sul Lago di Massaciuccoli) e resta solo, sul vertice del triangolo, il grande Angelo dietro la cancellata a connotare la desolazione fisica e concettuale che si respira sul bastione di Castel Sant’Angelo.

 

 

I costumi della rinomata Fondazione Cerratelli di Pisa ben si accordano con le scenografie: colpisce in particolare il debordante rosso scarlatto che la protagonista indossa nel primo atto, comune simbolo della passione e della gelosia che albergano in Tosca e che la porteranno al consumarsi della tragedia. Le luci di Nino Napoletano sono minimali e poco mosse, esaltando, senza tuttavia interferire, i forti connotati scenografici.

 

Tosca 2019, credits ufficio stampa del Festival Puccini

Tra le interpretazioni canore, spicca senza dubbio quella di Carlos Almaguer nel ruolo di Scarpia: con voce granitica e potente rende impeccabilmente le caratteristiche di un personaggio che, sebbene fortemente caratterizzato, quasi stereotipato, non manca mai di affascinare il pubblico. Il grande José Cura è sempre imprevedibile nel suo modo peculiare di portare la voce e di interpretare la partitura del suo cantato, tanto da disorientare, in alcuni momenti di duetto, la più scolastica Maria Guleghina. Convincente la performance del Coro degli adulti e Voci Bianche del Festival Puccini, armoniosi e ben amalgamati in scena.

 

Un bell’allestimento classico, dunque, a cui senz’altro vale la pena di assistere, per godere al meglio della musica e delle suggestioni che il Maestro Puccini ha saputo trasferire a questo suo grande capolavoro.

 

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Scheda dell’opera

TOSCA

Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

Musica di Giacomo Puccini

(prima rappresentazione 14 gennaio 1900, Teatro Costanzi, Roma)

Allestimento in coproduzione con il Teatro dell’Opera di Georgia-Tblisi

Regia: Dieter Kaegi

Maestro concertatore e direttore: Dmitri Jurowsky

Floria Tosca: Maria Guleghina

Mario Cavaradossi: José Cura

Il Barone Scarpia: Carlos Almaguer

Cesare Angelotti: Davide Mura

Il Sagrestano: Lisanndro Guinis

Spoletta: Francesco Napoleoni

Sciarrone: Andrea De Campo

Un carceriere: Massimo Schillaci

Un pastorello: Anna Russo

Scene: Carlo Centolavigna

Costumi: Fondazione Cerratelli, Pisa

Light Designer: Nino Napoletano

Assistente alla regia: Luca Ramacciotti

 

Orchestra del Festival Puccini

Coro del Festival Puccini

Maestro del Coro: Roberto Ardigò

Coro delle Voci Bianche del Festival Puccini

Maestro del Coro voci bianche: Viviana Apicella

Foto: credits ufficio stampa del Festival Puccini