GIANCARLO MONTELLI

 

La leggerezza… di pensieri di piombo

dentro la notizia con la poesia degli inchiostri

di Antonietta Fulvio

 

Pensare per immagini e immaginare il pensiero. Stemperarlo in punta di matita. Nel  silenzio di uno studio. Perché silenziosa è la scia del pennello intinto nell’acquerello che  sfuma i contorni e i colori del mondo. Quel mondo con le sue miserie e contraddizioni, curiosità e drammi  tali da finire in prima pagina… Notizie che cambiano il corso della Storia pur avendo vita breve, anzi brevissima, tra le colonne dei quotidiani dove bruciano,  fagocitate con la stessa velocità di un soffio di vento. Quanto basta a voltare pagina.
All’illustratore spetta il compito di  calamitare gli occhi del lettore, anche il più distratto, sul foglio di carta per condurlo poi dentro la notizia.

Un’arte su-blime  che sembra essere nata per il segno del maestro Giancarlo Montelli. Maestro perché di questi tempi ce ne sono davvero pochi e, soprattutto, con la sua stessa umiltà e disponibilità a tramandare, come succedeva nelle botteghe rinascimentali, l’arte di generare visioni. Poetiche raffigurazioni di parole e gesti che vanno oltre le stesse parole che possono accompagnarle, perché come sosteneva già De Chirico “è l’immagine la principale espressione del pensiero umano”.

E Montelli con i suoi segni riesce a sublimare letteratura e storia, creatività e abilità pittorica, ragione e sentimento.

 

“Tutto dipende dal segno  che deve essere incisivo, deve riuscire a dare immediatamente il senso del messaggio”  spiega il maestro. Già il messaggio. Eccola lì la parola magica perché illustrare equivale a comunicare inviare messaggi, appunto,  tra le righe ma pronti ad essere decodificati. Sintetizzare in poche linee il contenuto di mille pensieri, il segno come metafora: questo è il principio. E basta riguardare le copertine, i disegni, i bozzetti per comprendere. Riguardare sì, perché le illustrazioni di Giancarlo Montelli stregano  il cuore e restano negli occhi: non si smette mai di osservarle;  ogni volta ci si sofferma con più attenzione ed è possibile cogliere tra le sfumature dei suoi pastelli o tra le curve dei suoi inchiostri, nascosto lì, tra i tratti netti e decisi, un particolar

e che sembrava esserci sfuggito ma  il no-stro cervello lo aveva colto  ancor prima del nostro sguardo. È questa l’alchimia del segno che diventa immagine, eternamente in bilico tra illusione e realtà con la poesia del di-segno e la forza del colore capace, a distanza di tempo, di riuscire a raccontare nuove storie. Non sorprende infatti, che alcune copertine realizzate per l’Espresso diversi anni fa sono ancora attualissime, non solo per le tematiche, purtroppo invariate negli anni ma, soprattutto, per la freschezza espressiva, la sintesi del linguaggio montelliano che trasforma, ad esempio, la banconota delle vecchie centomila lire in mattone per sintetizzare l’eterno problema della speculazione edilizia. Così come plasma il pianeta in una bomba, allusione chiara al terrorismo. O  rinchiude il mare  in un barile di petrolio puntando il dito sulla principale  fonte di inquinamento marino. E ancora  l’Italia che si sgretola nel mare, tra la spuma delle onde dove sprofonda lo stivale concretizza il problema serio dell’erosione delle nostre coste. Un problema ancora più urgente e drammatico se rapportato all’intero planisfero.
Ideazioni grafiche forti ma sempre di grande impatto visivo e permeate dalla sottile ironia dell’autore che riesce a proiettarsi con la sua arte sempre un po’ più in là della linea dell’orizzonte. E’ l’artista veggente di Rimbaud e il visionario eroe del Cervantes insieme.  E’ l’Ulisse dantesco e l’affabulatore contro l’omologazione nelle illustrazioni del “Pinocchio”.
“L’immagine per colpire deve essere monolitica, sintetica, meno elementi ha più è  efficace ” spiega con la calma che lo contraddistingue.
Certe volte sembra proprio un uomo d’altri tempi che non si lascia condizionare dalla frenesia moderna,  riuscendo a dominare anche il tempo giornalistico che lascia poco spazio alla meditazione. Ma Giancarlo Montelli, con la sua inesauribile fantasia e perizia tecnica riesce a tradurre la realtà in visioni “mitiche”. In una circolarità che avvolge e coinvolge lo sguardo, finiscono i luoghi del mito: la Sicilia, nel manifesto realizzato per promuovere gli eventi dell’ente Regione, dove elementi della grecità, templi, anfore e maschere, si fondono con la mediterraneità del paesaggio isolano. O il  Nuovo Mondo, come nelle “Mappe di fine d’anno”, tavole di apertura per una serie di inserti monografici pubblicati dal giornale Il Foglio su grandi temi dell’Europa, della Libertà, del Lavoro e dell’America appunto. Qui in una composizione circolare, dagli esiti tridimensionali, l’artista riesce a far coesistere la statua della libertà e topolino, la coca cola e i missili, l’astronauta e l’atleta, l’aquila e il sogno americano  che, anche al di qua dell’oceano, ha incantato le coscienze di intere generazioni ma che ormai volge al tramonto… Passato e presente si incontrano su diversi piani anche nella tavola realizzata per l’Europa dove la scena centrale è dominata dalla venere botticelliana, icona del rinascimento italiano intorno cui ruotano le espressioni artistiche degli altri paesi europei rievocando il ruolo di protagonista ricoperto dal nostro paese, almeno in quel tempo della Storia….
E si potrebbe continuare all’infinito.
Proprio come nelle straordinarie visioni suggerite da Wimbledon, le tavole che il maestro ha realizzato tra il 1988 e il 1992 per illustrare i tornei lette-
rari organizzati dal Venerdì della Repubblica. Tanto che il foglio bianco, spazio-incubo anche per i giornalisti, è sempre più striminzito. Inadeguato, nel caso di Montelli, ad esprimere  in maniera esaustiva ciò che suggeriscono le sue illustrazioni, le sensazioni che i suoi disegni riescono ad evocare.
In questa contemporaneità fatta di surrogati e di immagini stereotipate le  sue visioni insegnano ed emozionano. Ed è inevitabile soffermarsi, ancora una volta, su una tavola in particolare dedicata proprio agli illustratori.
L’artista che attacca bottone con la fantasia che ha nella testa solo i colori. I colori dell’universo che è possibile percorrere inseguendo le tracce dei propri pennelli. Non a caso li ha racchiusi in uno stivale perché non c’è viaggio che non si possa fare con l’arte. Non ci sono pianeti o personaggi che non si possano descrivere e raccontare con la metafisica dei pensieri. Perché ogni racconto, immagine o testo che sia, parte sempre da un “segno”. Fu così per la scrittura degli antichi egizi e dei sumeri. E prima ancora per il graffito inciso sulle pareti di una grotta che diede inizio alla civiltà, alla storia dell’uomo. Come dire, c’era una volta il segno…      
…C’è il segno di Giancarlo Montelli: una “mitica” realtà da “fiaba” .Una connessione spontanea  tra cuore e mente, mano e creatività come avviene per tutti solo nell’infanzia quando il bambino con il suo “scarabocchio” è sicuro di aver dipinto il mondo. Un mondo che Giancarlo Montelli continua a raccontare sorprendendoci ogni volta con i suoi “effetti speciali”, con la libertà dei suoi  ineguagliabili segni in grado di svelare il senso della vita. E la poesia del sogno.


 

 

In punta di china, inchiostri e acquerelli, l’artista romano Giancarlo Montelli fa entrare nel suo poliedrico mondo pittorico. Un mondo popolato da personaggi presi in prestito dai classici della letteratura, così come dalla vita reale; visioni fantastiche che riportano indietro l’orologio del tempo riscoprendo, nel segno di Montelli, i grandi miti che sono patrimonio della memoria collettiva.

Il Catalogo

DALLA FAVOLA AL MITO

Pubblicato nel 2006, per i tipi della casa editrice IL RAGGIO VERDE  il catalogo “Dalla favola al mito”accompagna l’omonima mostra organizzata dalla stessa casa editrice in collaborazione con il Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce. In prima di copertina campeggia il mitico Re Artù, opera inedita di un ciclo dedicato alle carte da gioco. è infatti Re Artù uno dei personaggi che affollano l’originale galleria di ritratti montelliani, attinti dalle pagine della letteratura mondiale. Don Chisciotte della Mancha e Sancho Panza di Miguel de Cervantes, Bradamante di Ludovico Ariosto, Erendira di Gabriel Garcia Marquez, ma anche Re Mida, Ulisse, Minerva, Carlo Magno, Riccardo cuor di leone.

“I colori sono azioni della luce, azioni e passioni, in questo senso possiamo attenderci da essi chiarimenti intorno alla luce. Colori e luce stanno anzi in rapporto strettissimo, ma dobbiamo rappresentarci l’una e gli altri come appartenenti all’interna natura: poiché è proprio da essa che, tramite loro, si svela per intero in particolar modo al senso della vista”. Con le parole di Goethe (lo stralcio tratto da “La teoria dei colori”), Giancarlo Montelli sigla in ultima di copertina il catalogo ideato e progettato per accompagnare il percorso espositivo “Dalla favola al mito”.

Centoventotto pagine a colori nella elegante e agile veste grafica che porta non a caso la firma dello stesso maestro. Una accurata selezione di immagini, molte delle quali inedite, articolano le sette sezioni che scandiscono non solo il tema della mostra ma presentano al pubblico uno spaccato significativo della sua produzione artistica.

In apertura di catalogo gli interventi di Giovanni Pellegrino, presidente della Provincia di Lecce e Antonio Cassiano, direttore del Museo Provinciale. Si susseguono tra visioni e magiche illustrazioni i saggi che disegnano il percorso, fissando le tematiche: L’esistenza come racconto e utopia. L’arte di Giancarlo Montelli di Giovanni Invitto; Dove abita Diabolik? di Brizia Minerva: Pinocchio: una storia vera di Mario Lunetta; Un ricordo graffiante di legno e china di Vauro; Un Pinocchio Odradek… di Claudio del Bello; Le historie di Giancarlo Montelli di Vito Riviello; La leggerezza di…pensieri di piombo – dentro la notizia con la poesia degli inchiostri di Antonietta Fulvio.

 

 

 

 


 

Toto’ Tocchi e ritoccchi, edizioni Il Raggio Verde, 2009


La mostra
Ventisei tavole originali che raccontano il grande Totò.
“Giancarlo Montelli è un grafico di riconosciuto valore internazionale.” – scrive nel libro Giovanni Invitto, curatore della stessa collana Ris-volti. “La sua produzione ha sempre avuto una forte carica culturale e politica e il suo tratteggio non è quasi mai divertissement e certamente mai ironia gratuita”.
All’interno di un libro di discorsi su Totò i disegni di Giancarlo Montelli fissano alcune “maschere” che hanno caratterizzato la lunga attività cinematografica di Totò e si insinuano tra gli scritti costituendo alla fine un libro nel libro. “Perché Totò è soprattutto immagine, smorfia, atteggiamento che sono sincronici a parole, frasi, motti, sberleffi, dialoghi… “

Assecondando la filosofia editoriale de Il Raggio Verde che presta nei suoi libri sempre particolare attenzione alle connessioni tra immagine e parola. Non poteva essere diversamente per questa nuova collana – ris-volti – finalizzata a presentare al lettore una serie di discorsi su personaggi che hanno segnato con la propria arte il Novecento . Ris-volti come la vecchia consuetudine di ripiegare la pagina di un libro che troviamo particolarmente interessante, poiché l’intento è potersi soffermare sui volti, sui diversi aspetti della personalità degli artisti trattati nella collana offrendo nuovi spunti di lettura e riflessione.

 


 

 

Chi è Giancarlo Montelli

Pittore, incisore, fotografo, illustratore e art director in numerose case editrici, tra cui l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, pubblicitario (campagna Micra “Curvilinee – la Micra e la forma tonda”), ha al suo attivo numerose mostre in Italia e all’estero.

Per la Rai ha realizzato sigle e storie animate in programmi per ragazzi. Si è interessato ad ogni campo applicativo della fotografia, da quella scientifica a quella documentaristica, alla fotografia subacquea, mettendo insieme un vasto archivio. Ha partecipato alla mostra “Uso – Non uso” sull’utilizzazione atipica della fotografia per costruire foto animate per la Rai.

Dal 1983 al 1990 ha realizzato per il settimanale L’ESPRESSO le illustraxioni per numerose copertine. Ha collaborato continuativamente con il quotidiano LA REPUBBLICA e con il magazine IL VENERDì de LA REPUBBLICA, per il quale ha realizzato le illustraziohni di numerosi dossier, le grandi tavole della rubrica Wimbledon e i ritratti di personaggi famosi per la rubrica “Le grandi interviste”.

Dal 1988 ha diretto i corsi di illustrazione e insegnato Illustrazione editoriale presso l’Istituto Europeo di Design, l’Istituto di Comunicazione e Immagine- Multimedia. Ha tenuto lezioni di linguaggi grafici e fotografici all’interno del Corso di Perfezionamento – Master in “New media e Comunicazione” presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Roma Tor Vergata.

Attualmente è direttore e insegnante di figura, costruzione dell’immagine e illustrazione editoriale presso l’Accademia dell’Illustrazione e Comunicazione Visiva di Roma.

Collabora con il quotidiano EUROPA per il quale realizza le grandi tavole del paginone “Dialoghi” e suo è il progetto grafico della rivista scientifica “South Immunology Journal” , edizioni Il Raggio Verde.

Intensa l’attività espositiva si ricordano le mostre presso la libreria Odradek a Roma “Le copertine senza tette”, le copertine de L’ESPRESSO dal 1983 al 1989 e “Pinocchio & C., anche i burattini di legno fanno una vita da cani” in occasione della presentazione del libro “Pinocchio” di Collodi edito dalla casa editrice Odradek. Nel 2004, una mostra delle grandi illustrazioni per l’edizione di grande formato di Pinocchio organizzata dall’associazione Raggio Verde presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce dal titolo “Comunicazione Visiva e l’Arte di Generare Visioni” che lo ha visto impegnato in un convegno e un work-shop con gli allievi della stessa Accademia. Nel novembre 2005 una sua grande mostra dal titolo “Dalla favola al mito” è stata ospitata presso il Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano” e organizzato dallo stesso Museo e il Raggio Verde edizioni che ha editato il catalogo omonimo. Recentemente nell’ambito della manifestazione “Ottobre piovono libri” la biblioteca comunale di Cavallino ha ospitato la mostra “Nel segno di Pinocchio” con le tavole originali delle illustrazioni realizzate per il capolavoro di Collodi e raccolte nella collana Di/segni editata da Il Raggio Verde di Lecce.

 

Nel dicembre 2010 esce per i tipi di Odradek il libro illustrato “Dalla chioma di Atena. Donne oltre i confini” con i testi di Valeria Palumbo. Le tavole originali sono in mostra in diverse città italiane. Dopo Roma, Pomezia. Milano, Otranto, le tavole originali del libro “DALLA CHIOMA DI ATHENA” di Giancarlo Montelli saranno esposte al FESTIVAL DELLA LETTERATURA DI VERBANIA dal 22 al 26 giugno


 

Approfondimenti

Sul nostro sito:

DALLA CHIOMA DI ATENA. I DISEGNI DI MONTELLI AD OTRANTO

Dalla chioma di Athena  alla Biblioteca Rispoli di Roma

Le donne illustrate di Montelli al Festival di Letteraltura

Dalla chioma di Athena incontro con gli autori alla libreria Odradek

Dalla chioma di Athena – Donne oltre i confini

 

 

sul sito della Ladif

www.ladif.it