Castellitto e Gilliam a Lecce


Prosegue con successo la XIII edizione del Festival del Cinema Europeo in programmazione al Multisala Massimo

E il terzo giorno del festival arrivò Castellitto

E tra gli incontri attesissimo quello con il regista statunitense Terry Gilliam

di Antonietta Fulvio

Non vi muovete arriva Sergio Castellitto. Parafrasando il titolo di uno dei suoi celebri film che lo vede attore e regista, il Festival  del Cinema Europeo, alla sua terza giornata, accoglie il protagonista del cinema italiano al quale dedica una retrospettiva e una mostra monografica allestita fino a domenica nell’ex Convento ai Teatini. “Unico nel panorama della recitazione contemporanea, figlio della ferrea disciplina teatrale, dalla tecnica raffinata, ma al servizio del pubblico dallo sguardo disincantato sulla realtà, penetrato dalla profondità che segna” –  scrive Cristina Soldano, art director del festival diretto da Alberto La Monica. Ed anche per questa tredicesima edizione il programma di eventi e di proposte, con particolare attenzione al cinema indipendente, si presenta davvero interessante, variegato, non privo di sorprese. Come l’arrivo di Terry Gilliam direttamente dagli States  che domani , alle ore 20.30 in sala 4, per la sezione Short Matters! (che ogni anno propone in rassegna  tutti i cortometraggi vincitori del Prix on tour nominati all’European Short Film Awards  dell’EFA) presenterà al pubblico  The wolly family, premiato lo  scorso dicembre a Berlino  come Miglior Cortometraggio Europeo 2011.  E se in programmazione, a partire dalle 10, continueranno le proiezioni in omaggio di Castellitto (in sala 2, alle ore 10, Padre Pio di Carlo Carlei; in sala 3 alle ore 16, L’ora di religione di Marco Bellocchio e alle 18 Caterina va in città di Paolo Virzì), l’attore sarà presente alle 21, in sala 1, intervistato da Laura Delli Colli, Presidente S. N. G. C. I., A seguire la proiezione del film Non ti muovere, (Italia, Spagna, UK, 2004) regia dello stesso Castellitto,  dall’omonimo romanzo di Margaret Mazzantini.

 

Per l’omaggio a Emir Kusturica in sala 1, alle ore 16, Arizona Dream (Usa, Francia 1993) e alle ore 21, in sala 2, Underground (1995, 185’). Il ricordo di Ken Russel inizia invece in sala 3 alle 20.30 con Tommy (UK, 1975) e prosegue  con Gothic (UK 1986).

Tre i film in gara in programma, alla presenza dei registi, in sala 5 alle 11 e poi alle 20, il film italiano, Vacuum (2011) di Giorgio Cugno, porta sullo schermo la storia di una nascita che diventa storia di un’assenza, la battaglia di una giovane donna contro la depressione postpartum. Sempre in sala 5, alle ore 9, per la Danimarca, Miss Julie di Linda Wendel e alle ore 22 per la Spagna, Don’t be afraid di Montxo Armendariz.

E mentre per Cinema Sloveno (in sala 5, ore 18.15) si potrà asssistere al film  Papà di Vlado Skafar (Slovenia, Croazia, 2010), per la sezione Cinema e realtà si susseguiranno le proiezioni, in sala 4, dalle ore 9.30, alla presenza dei rispettivi registi, Life in Italy is ok di Gianfranco Marino, Emergency – Programma Italia (Italia, 2011, durata 37’), C.A.R.A. ITALIA di Dagmawi Yimer (Italia, 2010, durata 38’), L’altra città di Filippo Cariglia e Cristian Sabatelli (Italia, 2012, durata 38’). A seguire il dibattito “L’immigrazione: responsabilità e sostegno”. Interverranno: Giuliana Perrotta (Prefetto di Lecce), Nicola Fratoianni (Regione Puglia, Assessore alla Cittadinanza Attiva e Politiche di Inclusione dei Migranti), Nunzia Baglivo (Emergency, coordinatore d’area del Salento), Antonella Cazzato (Cgil Lecce), Piero Soldini (Responsabile Politiche per l’Immigrazione Cgil), Don Raffaele Bruno (Associazione Libera), Yvan Sagnet (Leader della rivolta dei lavoratori braccianti alla Masseria Boncuri, Nardò-LE), Gigi Perrone (Dipartimento per l’Immigrazione-Università del Salento), Klodiana Cuka (Associazione Integra Onlus), Paolo Paticchio (Associazione Terra del Fuoco-Mediterranea), tutti i registi dei film della sezione Cinema e Realtà.

E sempre per restare radicati alla realtà, il Festival si trasferisce nel supercarcere dove sarà proiettato il film Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani (Orso d’Oro a Berlino 2012), alla presenza dell’attore Salvatore Striano. Il capolavoro di Shakespeare rivive sul palcoscenico del carcere di Rebibbia, quale sviluppo di un progetto realizzato con la collaborazione dei detenuti e del loro regista interno Fabio Cavalli.  La macchina da presa gira nelle loro celle, nei cunicoli per l’ora d’aria, nei bracci della sezione e infine sul loro palcoscenico dove, per il breve arco dello spettacolo, i detenuti sono attori. “Abbiamo cercato di mettere al confronto – si legge nelle note di regia – l’oscurità della loro esistenza di condannati con la forza poetica delle emozioni che Shakespeare suscita l’amicizia, il tradimento, l’assassinio e il tormento delle scelte difficili, il prezzo del potere e della verità”.

Ma non solo proiezioni. Il festival dà ampio spazio anche alle parole. Parole di cinema, appunto. L’incontro sarà con Oscar Iarussi e il suo libro C’era una volta il futuro. L’Italia della dolce vita. Tanti interrogativi sulla pellicola felliniana che ritraeva un paese che stava cambiando vertiginosamente, tra delusioni, cinismo e sogni infranti, Federico Fellini anticipava, di oltre mezzo secolo, l’Italia che sarebbe stata. (ore 18 al ristorante cafè L’Ombra del Barocco)