De Nittis a Padova

 

A Padova, Palazzo Zabarella, fino al 26 maggio 2013

DE NITTIS

 L’Arte, l’Amore, la Vita

di Antonietta Fulvio

 

 

A volte, felice, restavo sotto gli improvvisi acquazzoni. Perché, credetemi, l’atmosfera io la conosco bene; e l’ho dipinta tante volte. Conosco tutti i colori, tutti i segreti dell’aria e del cielo nella loro intima natura. Oh, il cielo!

La natura, io le sono così vicino! L’amo! Quante gioie mi ha dato! Mi ha insegnato tutto: amore e generosità. Mi ha svelato la verità che si cela nel mito… Anteo che riprendeva vigore ogni volta che toccava la Terra, la grande Terra!

E con loro il cielo che io mi raffiguro i paesi ove sono vissuto: Napoli, Parigi, Londra.

Li ho amati tutti. Amo la vita, amo la natura.

Amo tutto ciò che ho dipinto”.

 

In queste parole di Giuseppe De Nittis, annotate nel suo Taccuino (1870 – 1884),  è racchiusa la sua poetica, il suo incontenibile amore per la pittura, per l’Arte. Un amore scoperto giovanissimo quando dalla natia Barletta si era trasferito a Napoli. Una scelta non ben vista dal fratello Vincenzo divenuto il responsabile della famiglia: la madre se ne era andata, quando Giuseppe aveva solo tre anni, annientata dal dolore perché suo marito, ricco proprietario terriero, era stato imprigionato a causa delle sue idee sovversive. Ma Napoli con le sue strade, tra i vicoli e il mare, fu la città di formazione: entrato all’Istituto di Belle Arti la sua insofferenza verso la dittatura accademica gli valse l’autorizzazione a fare studi dal vero in campagna. «Abbandonai la scuola e diventai mio unico maestro». Le sperimentazioni dal vero con De Gregorio e Rossano, l’amicizia con Cecioni, riempiono gli anni fra il ’64 e il ’67, quelli della “Scuola di Resina” raccontata tra l’altro in questi giorni in una bella mostra in corso a Napoli negli spazi della Quadreria del Pio Monte della Misericordia.

Tra il 1864 e il ’66 dipinge capolavori come “Appuntamento nel bosco di Portici”, il “Casale nei dintorni di Napoli”, “L’Ofantino”. Sono “Anni di libertà, di felicità all’aria aperta vissuta in una sorta di vagabondaggio a Resina, in campagna, sul mare, di nuovo lungo le rive dell’Ofanto, nelle distese del Tavoliere, scenari sui quali il giovanissimo Giuseppe esercita una ipersensibilità ottico-emotiva dallo sguardo “intelligente”, capace di registrare le variazioni della natura, della luce e dei cieli nella loro essenzialità, liberate da ogni sovrastruttura letteraria o retorica.” – scrive nel saggio in catalogo Emanuela Angiuli, curatrice insieme a Fernando Mazzocca della mostra promossa dalla Fondazione Bano di Padova e dalla Fondazione Antonveneta nel solco di un progetto decennale sulla pittura dell’Ottocento italiano.

“Prendendo avvio da quanto emerso dalla rassegna che, tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, il Petit Palais di Parigi ha riservato all’artista, l’iniziativa – spiega il presidente Federico Bano – segna una svolta negli studi e nella valorizzazione internazionale del pittore pugliese, grazie anche al recupero di lavori non presenti in quella occasione, alcuni dei quali ignoti alla critica, altri assenti dall’Italia da molto tempo, come quelli che appartengono al ciclo delle vedute londinesi”.

Inaugurata lo scorso 19 gennaio la mostra allestita nelle sale di Palazzo Zabarella sarà visitabile fino al 26 maggio 2013. Centoventi le opere in rassegna provenienti dalle maggiori istituzioni francesi, tra cui il Petit Palais di Parigi, il Musée Carnavalet di Parigi, il Musée des Beaux-Arts di Reims, e dai più importanti musei e gallerie pubbliche italiane: oltre alla Pinacoteca De Nittis di Barletta, che possiede la straordinaria raccolta di dipinti rimasti nell’atelier dell’artista dopo la sua morte precoce, l’elenco dei prestatori può contare sull’apporto della Pinacoteca Provinciale “C. Giaquinto” di Bari, della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze, delle Raccolte Frugone di Genova, della Galleria d’Arte Moderna di Milano, del Museo di Capodimonte di Napoli, della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, del Civico Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna di Trieste, della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia. A questi si aggiunge il contributo di prestigiose raccolte private, di storici collezionisti di De Nittis, il più autorevole insieme a Boldini degli Italiens de Paris. Parigi fu il paese che “uno sposa per amore e al quale da tutto se stesso” . Nel 1868 De Nittis vi si trasferì definitivamente, qui conobbe Léontine Gruvelle, divenuta poi sua moglie, e partecipò con successo quasi ogni anno ai Salon e alle Esposizioni universali conquistando il pubblico parigino e i più importanti mercanti europei come Goupil e Reitingler e il banchiere londinese Kaye Knowles.

Se De Nittis fu tanto amato in Francia è perché seppe cogliere lo spirito parigino meglio di un parigino lo spiega nel suo saggio lo stesso Mazzocca “De Nittis aveva la predisposizione a diventare un insuperato interprete, nelle sue magnifiche vedute del lungo Senna, delle piazze, delle passeggiate nei parchi, come quelle allo sconfinato Bois de Boulogne, ma anche nei magnifici ritratti a pastello e nelle vedute dei salotti, della vita parigina”. Dai paesaggi ai ritratti, De Nittis catturò sfumature, emozioni, attimi di vita effimera e struggente al tempo stesso come la visione di una bella donna: “ la donna è senza dubbio una luce, uno sguardo, un invito alla felicità, e talvolta il suono di una parola; ma soprattutto è un’armonia generale, non solo nel gesto e nell’armonia delle membra, ma anche nelle mussole, nei veli, negli ampi e cangianti nembi di stoffe in cui si avvolge […]

Ritrasse la natura en plein air riuscendo a catturare la luce nelle sue infinite declinazioni partendo dalle abbacinanti campagne pugliesi, percorrendo le strade polverose tra Barletta e Napoli, ritraendo il Vesuvio, dalla cima alle pendici, e poi Capri, Ischia, Portici, le rive dell’Ofanto, della Senna e del Tamigi. Con la stessa sensibilità riuscì a catturare la vita che scorreva frenetica lungo i boulevard, negli ippodromi o nei salotti come quello celebre della principessa Matilde. Lui stesso con l’amatissima Titine fu promotore dei “samedi de l’amitié” e rese la loro casa un punto d’incontro per intellettuali e artisti tra i quali Zola, Oscar Wilde, Daudet, Dumas figlio, i Goncourt, Manet, Degas.

All’Esposizione Universale del 1878 gli venne assegnata una medaglia d’oro e la più alta onorificenza nazionale, la Légion d’honneur.” Nel 1874 è alla prima esposizione degli Impressionisti con Degas nello studio fotografico di Nadar. L’anno seguente espone al Salon    “L’arco di trionfo”, “Piazza della Concordia sotto la pioggia” il “Ritorno dalle corse”, “Le corse a Longchamps, scorci urbani e momenti frenetici di una città che lo incuriosiva e lo affascinava   diventando soggetto di una lunga narrazione pittorica. Nel 1884 si spense nella sua casa in campagna a Saint-Germain-en-Laye colpito da un ictus celebrale: aveva solo 38 anni e tantissimi progetti per l’avvenire. “Saranno dei giorni magnifici e avremo tanti fiori, di ogni specie. Un vero paradiso. Alleveremo una quantità di animali bianchi, trampolieri rosa e ibis. È un vecchio sogno!”.

                                              

 

DE NITTIS

Palazzo Zabarella

Via San Francesco, 27

35121 Padova

 

informazioni e prenotazioni  

tel. 049.8753100

info@palazzozabarella.it

prenotazioni@palazzozabarella.it

www.palazzozabarella.it

 

orario mostra                       

Tutti i giorni 9.30 – 19.00

 (la biglietteria chiude 45 minuti prima)

Chiuso il lunedì non festivo

 

 

biglietti                                 

Intero: € 12.00                      

ridotto: € 9.00 (over 65, soci FAI, soci Touring Club, insegnanti in attività, forze dell’ordine e militari con tessera di riconoscimento, clienti Gruppo Montepaschi, viaggiatori Trenitalia in possesso di biglietto Alta velocità Frecciargento, ES City Frecciabianca, IC ed Exp con destinazione Padova e titolari di Cartafreccia); ridotto speciale: € 6.00 (ragazzi dai 6 ai 18 anni, studenti fino ai 25 anni, titolari Padova Card, titolari ‘Carta giovani – Studiare a Padova card’);

gratuito: bambini fino ai 5 anni compiuti (non in gruppo scolastico), guide autorizzate di Padova, giornalisti con tesserino, accompagnatore di visitatore diversamente abile.

 

prenotazione                         

€ 1.00 a persona (obbligatoria per gruppi e scolaresche)

 

visite guidate

Gruppi: da 15 a 25 persone max: € 110.00 Euro + € 9.00 per ogni singolo partecipante + € 1.00 di

prevendita; 1 gratuità per capogruppo. Scuole: fino a 25 alunni: visita €  50.00 + € 6.00 per ogni singolo

partecipante + € 1.00 di prevendita; 2 gratuità per gli insegnanti.

La tariffa non è applicata a scuole di specializzazione e scuole di adulti; per visite effettuate il sabato e la domenica viene applicata la tariffa dei gruppi.