La lunga Notte di Melpignano

Presentato il programma nell’ex Convento degli Agostiniani. Domani  il gran finale

 

Notte della Taranta. Ultime prove prima del Concertone

Vendola: “Qui non si celebra il folclore ma la costruzione del sistema delle qualità

fatta anche di ricchezza materiale, figlia di ciò che valorizza la ricchezza immateriale.”

 

di Antonietta Fulvio

Sarà la carica dei tarantolati. Dei centomila che ogni anno invadono Melpignano che si prepara alla grande e ultima Notte, quella del Concertone. Un’intera notte che farà danzare i pizzicati di tutt’Italia. Sarà un grande concerto “grazie alla musica del Salento” ha promesso il violoncellista  e compositore Giovanni Sollima maestro concertatore che ha accettato la sfida musicale che si rinnova ogni anno  sul piazzale  dell’ex Convento degli Agostiniani con la splendida facciata della Chiesa del Carmine, restaurata su progetto dello scultore leccese Giuseppe Zimbalo, e resa ancora più magica, dal riflesso delle luci del fondale disegnato da Mimmo Paladino.

 

Dopo le 15 tappe del Festival Itinerante (direttore artistico Sergio Torsello), che ha registrato anche quest’anno decina di migliaia di spettatori, il 24 agosto La notte della taranta si chiude con il Concertone (direttore artistico Sandro Cappelletto) introdotto  dal “pre-Concertone” (dalle 19.30), cui per la prima volta parteciperà il Taranta Power di Eugenio Bennato, oltre ai Cantori dei Menamenamò e al Canzoniere Grecanico Salentino. A serata inoltrata salirà quindi sul palco Giovanni Sollima che dirigerà l’Orchestra Popolare “La Notte della Taranta” e i numerosi ospiti della lunga notte di musica, come sempre coinvolti nella reinterpretazione dei classici della tradizione musicale locale: Alfio Antico, Emma, Niccolò Fabi, Max Gazzé, Roby Lakatos. E per la prima volta, quest’anno, l’incontro con la danza, il coreografo spagnolo Miguel Àngel Berna il virtuoso della jota e di fandango, tra le danze più antiche e conosciute della Spagna.

Sarà una notte magica, il felice epilogo di un itinerario che ha attraversato il Salento, con un preludio il concerto tarantino “perché da cittadini pugliesi vogliamo contribuire alla rinascita che è in atto a Taranto – ha esordito il presidente della Fondazione Massimo Manera. Per ogni euro investito c’è un ritorno di sette euro a testimonianza che il festival ha una fortissima ricaduta economica sul territorio e quest’anno si arricchisce di un nuovo tassello, il partneriato (oltre alla Frates e ActionAid) con Eataly che nasce per valorizzare le eccellenze gastronomiche del Salento. Lo chef executive dell’Eataly Bari Antonio Bufi ha ideato il “Il cibo della taranta”, un piatto che reinterpreta la tradizione salentina e che andrà poi, in giro per l’Italia e per il mondo nei punti Eataly durante la settimana dedicata a “La Notte della Taranta””.

È il festival dei grandi numeri, che fa aumentare le affluenze dei turisti (il Salento può vantare un +5%) ha ribadito oggi il Presidente Nichi Vendola nel suo intervento alla conferenza: “un rito dove si prova ad annunciare  un azzardo, l’idea che la Notte reinventa ogni anno se stessa e non ripete mai la stessa cifra. Chissà cosa accadrà domani sera dopo il celebrale Ludovico Einaudi e la carnalità di Goran Bregovic. Muoio dalla curiosità ma sono sicuro che si rinnoverà il miracolo sempre nuovo ad ogni edizione. È un Sud che va osservato da vicino, anche da chi lo vede sempre come un monello da bacchettare” – ha aggiunto Vendola – evidenziando come non solo dal punto di vista musicale ma, “in quanto macchina organizzativa il festival testimonia la capacità di un Sud che sa fare sistema, facendo lavorare sinergicamente pubblico e privato nell’organizzazione dell’evento di musica popolare più grande di Italia e d’Europa  senza violenza e con positive ricadute economiche sul territorio. Non chiuderemo le nostre Università, continueremo ad investire in ricerca e innovazione – ha rimarcato con forza – perché solo lì c’è la possibilità di fertilizzare la nostra terra: ciò che si celebra a Melpignano non è folclore ma la costruzione di un sistema delle qualità fatto anche di ricchezza materiale che  è figlia di ciò che valorizza la ricchezza immateriale”.

Vale a dire Cultura, Storia, tradizioni. Luoghi immateriali che Eugenio Bennato ha abitato da sempre scegliendo gli insegnamenti di maestri allora misconosciuti e dedicandosi anima e corpo allo studio e alla valorizzazione della musica popolare quando era ritenuta un fenomeno marginale. Tra quei maestri misconosciuti nel suo brano – del quale pubblichiamo il testo grazie alla concessione dell’artista napoletano –  Eugenio Bennato cita i grandi maestri salentini: Rina Durante fondatrice del Canzoniere Grecanico Salentino il primo ad essersi formato in Puglia (1975) e gli impareggiabili Luigi Stifani, Pino Zimba e Uccio Aloisin’ata musica n’ata scola”. Di ritorno da una tournée in Sudamerica Bennato ha composto due giorni fa Notte ribelle del Sud la sua personale visione della taranta per il fiume di gente che per l’Italia va controcorrente, canzone che eseguirà in anteprima accanto ad alcuni classici del suo vastissimo repertorio.

Subito dopo il suo live, spazio alle immagini del videoclip, prodotto dal musicista sardo Paolo Fresu, un omaggio musicale alla Puglia che vede protagonisti il sassofonista Raffaele Casarano e la voce di Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, nella reinterpretazione de Lu rusciu de lu mare . “Un pezzo che in tarda serata sarà reinterpretato dalla salentina Emma a dimostrazione  che si tratta di un classico della  tradizione che si offre agli sguardi diversi di due artisti contemporanei” – ha spiegato Sandro Cappelletto. “Non saremo corti perciò riposate nel pomeriggio” ha poi consigliato. E si ballerà fino a notte fonda a Melpignano. Lo farà anche Carlo Freccero, noto dirigente televisivo e autore di numerosi programmi di successo, tra i quali Anima mia e Macao, presente nel parterre degli ospiti.

 

 


 

Per gentile concessione dell’Autore pubblichiamo il testo della canzone scritta da Eugenio Bennato in occasione della sua partecipazione alla XVI edizione del festival La Notte della Taranta – Melpignano 24 agosto 2013

Notte del Sud ribelle

di Eugenio Bennato

 

Notte della taranta

è il Sud che oggi racconta

il sud di un’antichissima leggenda

Notte della Taranta

che vive e non muore

perché guarisce ancora il mal d’amore

E’ notte è notte del sud ribelle

delle sue musiche maledette

delle sue storie e le sue leggende

delle sue streghe che volano alte

é il sud ribelle che non la smette

col suo tamburo che batte forte

con la taranta della sua notte,

della sua Africa, della sua arte

Notte della taranta

è il fiume della gente

che per l’Italia va controcorrente

Sud contemporaneo

che lancia le sue onde

verso il Mediterraneo di altre sponde

è il Sud che va dove vuole andare

con la sua musica che si muove

è il sud di Orfeo che ad Euridice

oggi le dice parole nuove

è il sud che il bussines lo maledice

è il sud che brucia di troppo sole

è il sud che sente quello che canta

perchè la notte della taranta

è notte è notte del sud ribelle …….

E la taranta ca chi a canta

e la taranta ca chi la sona

e la taranta ca chi la balla

abballa e pare che vola

Luigi Stifani, Rina Durante (n’ata musica e n’ata scola)

Pino Zimba, Uccio Aloisi (n’ata musica e n’ata scola)