Napoli allo specchio
Dal 6 al 18 febbraio nelle sale delle Carceri di Castel dell’Ovo la mostra fotografica di Giorgio Di Dato
Dentro la città
di Antonietta Fulvio
Napoli allo Specchio è il titolo della personale di fotografia di Giorgio Di Dato che, dal 6 al 18 febbraio, è allestita nella Sala delle Carceri di Castel dell’Ovo. Organizzata dall’Associazione Casa del Popolo di Ponticelli e dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, la mostra è il racconto non facile di una metropoli che ha saputo “adattarsi” all’attraversamento del tempo, riuscendo comunque a far convivere le tracce del suo passato, cui rimanda l’imponenza dei suoi monumenti, con il presente e i cambiamenti che la modernità impone. È un viaggio affascinante ed emozionante dentro la città, tra le pieghe delle sue anime rugose come quelle del vulcano che la sovrasta.
La fotografia cristallizza il tempo, che non è solo quello della memoria ma anche quello dell’oggi destinato a diventare inevitabilmente “ieri”. In una città come Napoli, fortemente stratificata nel proprio tessuto urbano, e dalle dimensioni metropolitane, probabilmente, si percepisce ancor di più la frattura tra il centro, con la sua monumentalità pronta a spuntare dietro ogni angolo e a raccontare se stessa, e la periferia con gli sguardi che lacerano come la solitudine, la desolazione… Ma negli scatti di Giogrio Di Dato anche il degrado di certi luoghi diventa poetico racconto di alienanti visioni non prive di speranze per un futuro ancora tutto da scrivere. Perché “il futuro non è scritto” come campeggia su un muro: nella foto si vede avanzare un’anziana coppia e quel graffito diventa quasi un invito a credere che è sempre tutto possibile in una città dalle mille contraddizioni ma anche di incomparabile bellezza…
Napoli che ha il metrò dell’Arte, con la stazione Toledo, progettata dall’architetto spagnolo Óscar Tusquets e con le opere di Robert Wilson e William Kentridge, la più bella d’Europa e palazzi di periferia che sembrano orribili scatole di cartone; vicoli addossati dove non entra mai il sole e piazze immense come quella del Plebiscito diventata icona del rinascimento napoletano…e poi c’è il lungomare, la Galleria Umberto…la terrazza di Castel dell’Ovo da cui è possibile ammirare la città vista dal mare, il cortile interno di Palazzo Reale che diventa rifugio per innamorati e ancora, ancora…. spazi abitati in cui scorre la vita ogni giorno, con il brusio di fondo ma anche con inquietanti silenzi. Il fotografo li ha catturati entrando nella pelle della città, allungando lo sguardo fin dentro le stazioni, tra i passeggeri su un autobus di linea che attraversa la città fino a raggiungere le diramazioni più esterne, aprendo l’obiettivo tra le navate di una chiesa o sulla rete di un impervio e imprecisato campetto di calcio…o tra pozzanghere e quartieri dormitorio…
Tra gli interventi in catalogo, scrive Mauro Giancaspro direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli , dove Giorgio Di Dato attualmente lavora, “il fotografo dà sfogo alla sua appassionata abilità nel giocare il rapporto uomo- città, uomo- strada, uomo – monumento, uomo-animale, uomo-automobile, uomo-panorama, cogliendo abbinamenti, consonanze e contrappunti, sempre diversi e imprevedibili, costruendo qualche volta figure quasi irreali, nate da improvvise folgorazioni di istantanee”.
Napoli allo specchio diventa un racconto più che di riflessi di sguardi in primo piano, di bambini, uomini e donne che potrebbero essere abitanti di una qualunque metropoli del mondo dove anche gli occhi dei randagi sembrano malinconiche e speranzose richieste.
“In queste foto ci sono i temi cari ad ogni etnografia: la ritualità, i tempi della vita, il matrimonio, il gioco e la devozione, le nuove identità migranti, le periferie urbane. Una città policentrica, fatta di cortili e inaspettati luoghi di spettacolarizzazione”. Scrive Annalisa Di Nuzzo focalizzando l’attenzione su un aspetto determinante del lavoro del fotografo napoletano che si sottrae alla visione stereotipata della città del sole.
Il volo dei gabbiani in movimento in un cielo plumbeo che sovrasta il mare tempestoso che nasconde agli sguardi il profilo antico di Castel dell’Ovo, quel cielo che non è il nitido azzurro da cartolina dietro il quale svettano i torrioni del Maschio Angioino è lo stesso che ritrae gli angoli più riposti, i gesti di ordinaria vita quotidiana, i luoghi percorsi d’abitudine mille volte ma spesso inosservati. È la riscoperta dell’umanità che continua a popolare vicoli, strade e piazze.
“Napoli allo specchio” vuole essere “la testimonianza di un impegno civile e culturale che non arretra rispetto all’avanzare di una forte condizione di degrado che investe le aree periferiche della città, di una periferia che anzi reagisce, vuole appropriarsi degli spazi democratici e degli antichi valori che hanno caratterizzato per decenni la vita sociale di questa realtà e che oggi all’urlo della violenza più bieca oppone la convinta speranza di un riscatto civile e culturale dell’intera città”.
Giorgio Di Dato, fotografo, è nato a Ponticelli, dove tuttora vive, nel 1955, si è avvicinato alla fotografia da autodidatta, predilige la fotografia in bianco e nero e la “Street photography.
Nel corso del tempo, con i suoi scatti, ha narrato sempre con lo sguardo critico di chi non si rassegna allo stato di cose esistente le trasformazioni urbanistiche e sociali di Napoli e le sue periferie, evidenziando le contraddizioni di uno sviluppo urbano che, negli anni in cui ergeva Piazza Plebiscito a luogo simbolo del cambiamento del cosiddetto “Rinascimento Napoletano” lasciava in ombra le periferie che continuavano a vivere uno stato di un crescente degrado e marginalità.
Ha collaborato con La Voce della Campania e Calligrafie. Ha svolto attività culturali nel settore delle arti visive con la Casa del Popolo di Ponticelli, ha tenuto mostre fotografiche presso la Biblioteca Nazionale e la Sala Leopardi di Palazzo Reale a Napoli.
Attualmente lavora presso il Laboratorio fotografico della Biblioteca Nazionale di Napoli.
Nel video riproponiamo il servizio Napoli allo specchio, oltre gli stereotipi realizzato dalla web tv del Comune di Napoli
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