“Via De Angelis”, la via di Vittorio Bodini

di Mario Cazzato

LECCE.

“Questa strada sbilenca, e traballante/fu dunque la mia pelle/pietre e lastrici umani/di cui m’entrò nel sangue/l’odore e la gaia tristezza”.

La via descritta da Vittorio Bodini, (a proposito di toponomastica cittadina) è quella attualmente intitolata a Carlo Russi, sindaco dal 1899 al 1900 e dal 1902 al 1903, che oggi viene ricordato solo per aver subito un attentato nel quale rimase ferito. Nel 1959 l’allora sindaco, il monarchico Massari, decise improvvisamente di mutarne il nome che almeno dal secolo precedente rispondeva a quello di Domenico de Angelis, dottissimo abate, che scrisse una storia dei letterati salentini che è studiata ancora oggi. E infatti, poco prima di quella inutile modifica toponomastica, Vittorio Bodini scriveva una delle sue più belle poesie intitolata, appunto, via De Angelis, ecco qualche verso:

“Via/ senza eguali come mi canti in cuore,/ e come son cresciute/ le piccole figlie di puttana/ che un tempo vedevo spidocchiare/ con rare raucedini dalle madri/ nei momenti liberi”. E ancora, ricordando le scause :”E poi al mattino/le monache:volavano lucenti/e dense voci, frecce grappoli d’oro/ dal convento delle Scalze”.

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