La terra di mezzo secondo Vittorio Tapparini

Vittorio Tapparini, Aria NuovaLECCE. Si intitola Terra di mezzo la personale di Vittorio Tapparini che dopo le recenti esposizioni tenute a Roma torna nella sua città per presentare gli ultimi esiti della sua ricerca artistica. Sede della mostra gli spazi dell’ex Chiesa di San Sebastiano, in vico dei Sotterranei cuore espositivo della Fondazione voluta dall’indimenticabile Luciana Palmieri. Un luogo dedicato ai linguaggi trasversali dell’arte nel cuore barocco della città che dal 16 dicembre al 7 gennaio 2018 accoglie la recente produzione pittorica. «Un preludio ad una nuova sinfonia con gli strumenti della pittura, che non arriveranno mai al dramma semmai ad una garbata ironia forse anche ad un accenno di satira ma con un giocoliere né divertito né impietoso che vive nei panni di un artista» scrive l’artista Ercole Pignatelli che firma il catalogo con il fotografo Bruno Barillari e la giornalista Claudia Presicce.
Ventidue le opere in mostra dove in barba agli astrattismi e ai concettualismi verso i quali la pittura ha ormai da troppo tempo virato, Tapparini torna al dipinto puro, surreale e figurativo, fatto di strati di olio e di pensiero con il desiderio di riportare nella vita colori perduti e speranze attese, fantasie e sfumature di personaggi surreali, a volte goffi, fortemente simbolici, ma uomini liberi dai condizionamenti della società dei consumi e insistono nel coltivare la terra nuova del futuro.


Figlio d’arte, Vittorio Tapparini è pittore e scultore e annovera numerose partecipazioni in rassegne d’arte e personali nazionali e internazionali. Tra queste si ricordano il Premio Sulmona, la Biennale internazionale d’arte di Ferrara, la Biennale internazionale di arti visive di Taormina, Expo Arte di New York, la Biennale di Venezia “Padiglione Italia”. Con la personale “Hidalgo” ha esposto al Must di Lecce nel 2013 e nel marzo 2015 a Pescara al Museo Vittoria Colonna. Nel 2006 è selezionato per il Premio Arte Mondadori e vince l’Ercole di Brindisi, nel 2007 vince il Premio Rembrandt e viene nominato Gran Maestro dell’Arte nel mondo per i suoi meriti artistici.
«La terra di mezzo è per Tapparini – scrive nel catalogo Claudia Presicce – il luogo che ospita la necessità di un cambiamento, espresso chiaramente nella voglia di movimento dei suoi personaggi che si spostano continuamente: in vespa, in barca, in bicicletta, sul cavallo a dondolo. Tutti esprimono l’esplicita ricerca di superare il presente e di andare comunque avanti. La terra del coraggio in cui conoscere la parte più vera di noi, sgangherata e imperfetta, ma libera».
Tele come racconti, favole contemporanee dove si suona, si viaggia, si sogna insieme.
«Un momento di passaggio, mio personale e da un punto di vista artistico – racconta l’artista sul concept della mostra aggiungendo – È il luogo in cui ho riscoperto le mie origini, perché a volte cercare lontano non serve se le cose le hai già dentro di te. E credo sia anche, artisticamente parlando, una visione molto contemporanea della realtà».
Ma è anche il Salento terra di passaggio, dove non ci si può fermare troppo, ma bisogna andare oltre perché qui è inutile sostare in attesa.”
E l’artista capta una voglia di cambiamento che si traduce anche in un ritorno ad un figurativo simbolico e ad un particolare uso del colore. «Sta cambiando per me l’idea che ci sia più voglia di vita, di bellezza, di poesia, di verità e meno di astrattezza e negatività. Ha ragione Kandisky quando dice: “Ogni dipinto è poesia perché la poesia non è fatta soltanto di parole, ma anche di colori organizzati e composti. La pittura è quindi una creazione poetica e pittorica”. Ecco allora che il ritorno alla pittura pura è un ritorno alla voglia di vivere, di superare tanta bruttezza e tanto dolore che ci circonda e che da anni descriviamo nell’arte. Credo che ora basti lamentarsi e che sia tempo di una stagione nuova in cui le arti in generale siano chiamate a riformulare un nuovo Rinascimento. E da dove si ricomincia se non c’è un nuovo racconto?». (an.fu.)

Vittorio Tapparini
Terra di mezzo
Lecce, Fondazione Palmieri
fino al 7 gennaio 2018
ingresso libero con orario 10:30-13.30/16:30-21.00