Leonardo da Vinci. La Scienza prima della Scienza

di Antonietta Fulvio

ROMA. Cinquecento anni fa, precisamente il 2 maggio 1519, moriva nel maniero francese di Clos-Lucè, Leonardo di ser Piero da Vinci. Nato ad Anchiano, frazione di Vinci, il 15 aprile 1452, Leonardo, genio universale, fu pittore, scultore, inventore, ingegnere militare, scenografo, anatomista, pensatore, uomo di scienza incarnando l’ideale dell’uomo nuovo del Rinascimento. L’omo sanza lettere, così come lui stesso si definiva, con la sua arte e il suo talento continua ancora oggi a sorprendere e a suscitare ammirazione come aveva previsto Giorgio Vasari che ne Le Vite scriveva di Leonardo «Laonde per tante parti sue sí divine, ancora che molto piú operasse con le parole che co’ fatti, il nome e la fama sua non si spegneranno già mai». Ne è una riprova, se mai il dubbio potesse sfiorarci, il successo dell’allestimento alle Scuderie del Quirinale di “Leonardo Da Vinci. La scienza prima della scienza” che nel solo primo fine settimana dell’evento espositivo, inauguratosi lo scorso 13 marzo, ha fatto registrare oltre 3.500 ingressi, ai quali si aggiungono le già oltre 300 prenotazioni di scuole con circa 6.000 studenti coinvolti.

De Agostini Picture Library VB002180

Organizzata dalle Scuderie in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, la mostra è articolata in dieci sezioni che partendo dalla formazione toscana al soggiorno milanese, fino al tardo periodo romano, ripercorre l’attività di Leonardo da Vinci sul fronte tecnologico e scientifico, tracciando le connessioni culturali con i suoi contemporanei. Oltre 200 opere tracciano un percorso che attraversa i grandi temi al centro del dibattito rinascimentale affrontati da Leonardo, come l’utilizzo del disegno e della prospettiva in quanto strumenti di conoscenza e rappresentazione, l’arte della guerra tra tradizione e innovazione, il vagheggiamento di macchine fantastiche come quelle per il volo, la riflessione sulla città ideale e la riscoperta del mondo classico. Sarà possibile ammirare fino al prossimo 30 giugno dieci disegni originali appartenenti al prezioso Codice Atlantico custodito dalla Biblioteca Ambrosiana, raramente esposti al pubblico, così come i portelli originali della chiusa di San Marco del Naviglio di Milano, rimasti in uso fino al 1929. E ancora una vasta selezione di modelli storici, provenienti dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, in un confronto serrato e inedito con gli originali leonardeschi, molti dei quali esposti per la prima volta dopo il restauro. Ad arricchire il percorso manoscritti, disegni, stampe, cinquecentine illustrate e dipinti provenienti da prestigiose istituzioni italiane ed europee. Come uno dei due manoscritti della Divina Proportione di Luca Pacioli, realizzato per il duca Ludovico il Moro nel 1498 e arricchito dalla raffigurazione di sessanta solidi basati sui disegni preparatori eseguiti dalla “ineffabile sinistra mano” di Leonardo eccezionalmente in prestito dalla Bibliothèque di Ginevra. Un focus speciale è infatti dedicato alla biblioteca di Leonardo che doveva comporsi di oltre 150 volumi, purtroppo dispersa con l’unica eccezione del prezioso trattato di Francesco di Giorgio, in prestito dalla Biblioteca Laurenziana, unico volume appartenente con certezza al Maestro e arricchito da annotazioni di suo pugno. In questa specifica sezione, La biblioteca di Leonardo, è possibile esplorare una serie di testi e autori cari allo studio di Leonardo, presentati in edizioni che il Maestro avrebbe potuto avere nella sua biblioteca, oppure poco successive ma corredate di interessanti apparati illustrativi, e infine in manoscritti lussuosi, non certo alla portata di un artista, ma legati a corti come quella Sforzesca. «Una grande mostra pensata per le Scuderie del Quirinale – afferma il curatore Claudio Giorgione- che intende restituire gli studi e le interpretazioni più recenti dell’opera di Leonardo ingegnere e umanista, evidenziandone le relazioni con il pensiero dei suoi contemporanei. Questa esposizione è resa speciale dall’eccezionale integrazione tra i modelli della collezione storica del Museo, i fogli del Codice Atlantico della Biblioteca Ambrosiana e i preziosi prestiti concessi da prestigiose istituzioni italiane e europee». «Attraverso l’attenta ricostruzione del contesto culturale, il racconto delle contaminazioni tra le diverse discipline e la descrizione delle abilità tecniche e scientifiche di Leonardo, abbiamo voluto offrire una visione ampia della sua figura, troppo spesso presentata come genio isolato». Questo il commento di Matteo Lafranconi, direttore delle Scuderie del Quirinale che rappresentano una tappa importante all’interno del fitto programma d’iniziative per celebrare il cinquecentenario dalla morte di Leonardo avvenuta il 2 maggio 1519 e che travalicheranno anche i confini nazionali con mostre ed eventi organizzati in tutta Europa, a Parigi in primis. Dai disegni di una città ideale, alle macchine belliche, dalle macchine di teatro a quelle “dell’ingegno del fare” come il bellissimo disegno del filatoio ad alette mobili uno dei più bei fogli del Codice Atlantico la mostra alle Scuderie è incentrata su Leonardo, “uomo di scienza”, aspetto indagato anche attraverso una serie di eventi collaterali, dai corsi e laboratori didattici ospitati direttamente all’interno delle Scuderie del Quirinale, alle iniziative nel cuore di Roma con “Leonardo in città” incontri tematici sulla figura di Leonardo e sul suo pensiero (ad ingresso libero fino a esaurimento posti). Il primo sabato 23 marzo alle 11.00 con un suggestivo incontro gratuito al Teatro Argentina di Roma: “Leonardo e l’unità della conoscenza – Un’introduzione alla mostra”. Claudio Giorgione e il prof. Carlo Vecce, tra i massimi studiosi dell’opera leonardiana, introdurranno il pubblico ai temi della mostra approfondendo l’intima relazione tra l’opera di Leonardo e la storia della scienza, dell’arte, della tecnica e del pensiero rinascimentale. Al centro dell’incontro, gli aspetti realmente unici e innovativi del lavoro di Leonardo da Vinci e il senso dell’eredità del suo pensiero nei confronti della contemporaneità. Mercoledì 10 aprile (ore 18.00) la Biblioteca Angelica sarà sede dell’incontro, “Il sapere collettivo. Da Leonardo pioniere del moderno pensiero scientifico a Wikipedia” che vedrà gli interventi di Riccardo Luna, Martin Kemp, coordina Stefano Chiodi. “Rendere visibile l’azione degli elementi: Leonardo e il paesaggio.” sarà il tema dell’appuntamento il 17 aprile (ore 18:00) a Villa Medici con Gregory Quenet, Carlo Vecce e Claudio Giorgione per conversare sull’approccio leonardesco all’indagine scientifica. Altri due imperdibili eventi il 14 maggio (con inizio alle ore 18.00) nel Liceo E.Q. Visconti – Wunder Musaeum, sul tema “La scienza dell’arte: strumenti, macchine e meraviglie con gli interventi di Emmanuel Lurin, Cristiano Zanetti e Claudio Giorgione e il 23 maggio (ore 18:30) all’Accademia di San Luca “Come si crea un Mito: Leonardo e il Salvador mundi”. Stefano Chiodi incontrerà David Ekserdjian, studioso del Rinascimento ed esperto di storia del collezionismo, e Pierluigi Panza, giornalista del Corriere della Sera. Insieme ripercorreranno le tappe che contribuirono ad alimentare la fama del genio di Leonardo: dai caratteri quasi mitologici della sua figura, agli interrogativi legati alle sue opere, fino alla clamorosa e dibattuta vendita del Salvator Mundi alla cifra record di 450 milioni di dollari. Leonardo da Vinci. La scienza prima della scienza fino al 30 giugno 2019 Scuderie del Quirinale Roma, Via XXIV Maggio 16 Info: +39 02 92897722 Orari di apertura della mostra al pubblico Da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00 Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura Inclusa nel biglietto l’audioguida in italiano e inglese Intero € 15,00; Ridotto € 13,00 Ingresso gratuito fino ai 6 anni