Giuliana Caporali e la scuola romana. Il tempo sospeso

Inaugurazione il 20 settembre nelle sale del Museo Anticoli di Roma

Le sale del Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado dal 20 settembre ospiteranno le opere della mostra Giuliana Caporali e la scuola romana, Il tempo sospeso.

Curata da Isabella Carlizzi, con il supporto scientifico di Jolanda Nigro Covre, il percorso espositivo partendo da un nucleo di dipinti di maestri della Scuola romana, provenienti dalle collezioni dell’artista e direttamente connessi a episodi della vita familiare, scandisce cronologicamente la carriera artistica di Giuliana Caporali, che con alcune interruzioni è proseguita fino agli anni 2000. Saranno esposti i dipinti giovanili, eseguiti fra 1947 e il 1959, attraversando l’intera produzione fino ad arrivare al primo decennio degli anni 2000.

Nata nel 1932 a Roma, il padre, Rodolfo Caporali – noto concertista, egli stesso amante dell’arte e collezionista – le permette molto presto di entrare in contatto con alcuni dei protagonisti della pittura del Novecento. Mario Mafai, Antonio Donghi, Riccardo Francalancia, Arturo Tosi, Virgilio Guidi, Mino Maccari sono amici di famiglia. Appena adolescente diventerà allieva di Roberto Melli, grazie al quale avvierà l’attività artistica, partecipando per la prima volta nel 1956 alla Biennale di Venezia e alle successive edizioni della Quadriennale d’arte di Roma.

«…a quella Quadriennale notai un quadro di Giuliana Caporali, giovanissima, credo allora sui quindici anni, e ricordo i consensi unanimi che la sua pittura ebbe da tutti noi. Come pittore, mi sento attratto dalla misura e dal rigore di questi paesaggi urbani dipinti con nitidezza, dove la geometria delle case è pretesto di armonie pittoriche; di quella geometria su cui posa tutto il creato».

Con queste parole Eliano Fantuzzi commenterà nel 1955 il lavoro di Giuliana Caporali raccontando con efficacia l’esordio dell’artista, avvenuto in un momento cruciale della storia dell’arte italiana.

Giuliana Caporali, Marina-di-Acitrezza-1955-olio-su-tela-cm-50-x-60-Messina-premio-Sicilia-esp.-Galleria-Il-Pincio-Roma-1957, © Corrado de Grazia
Giuliana Caporali, Le-mura-di-Castelfranco-Veneto, 1999-olio-su-tela-cm-120-x-80, © Corrado de Grazia
Giuliana Caporali, Architetture-sospese-1949-pastello-su-carta-cm-24-x-315, © Corrado de Grazia

Melli, il maestro ferrarese, riuscirà a infondere nel linguaggio pittorico di Giuliana Caporali la propria predilezione per gli accordi cromatici in chiave tonalista, prestando particolare attenzione al rapporto tra valori compositivi e resa della luce. Lo si potrà ammirare in alcuni dipinti in mostra realizzati tra il 1947 e il 1959, in particolare nella prima sala, chiamata “Novecento”, in omaggio a un particolare momento dell’arte italiana, dove saranno proposte un gruppo di opere relative al periodo della formazione presso la cattedra del maestro Melli. Sono gli anni per l’artista delle prime personali alla Galleria Il Pincio; le partecipazioni al Maggio della Pittura romana dirette dallo stesso Melli; le diverse edizioni delle Quadriennali di Arte a Roma di metà anni cinquanta. Al gruppo di quadri giovanili sono affiancate alcune opere dei maestri di Scuola romana, frequentazioni abituali della famiglia Caporali. Parliamo di due tele di Roberto Melli, Vaso di Fiori del 1943, e Vaso con Mimose con bottiglia del 1944; un’opera di Mario Mafai, Piazza Vittorio del 1945; un’opera di Emanuele Cavalli, Girasoli secchi del 1944. La parte relativa ai decenni successivi – solo brevemente accennata nell’economia di questo percorso -, vedrà impegnata l’artista in una produzione sempre più interessata ai linguaggi dell’astrazione. Un percorso che verrà descritto con alcune opere intitolate Vedute Urbane, seguite dalle metropoli immaginarie, le Megalopoli, affiancate da piccole grafiche sullo stesso tema.

Nella seconda sala, intitolata “Mito”, vi sono singole opere, per quanto possibile rappresentative dei principali cicli pittorici successivi agli anni ’80, poste accanto a una pregevole produzione di pastelli, grafiche e bozzetti. Una fase segnata da un progressivo ritorno al figurativo, e da una variazione della tecnica pittorica, questa volta interessata da aspetti materici del colore. Stagione creativa che si esprime principalmente in due cicli pittorici: la serie dei Castelli, Fortezze e Torri di Guardia; e L’Altare di Pergamo, culminato nell’esposizione alla galleria La Borgonona degli anni 2002.

Giuliana-Caporali-Case-romane-1954-olio-su-tela-cm-50-x-40-esp.-XXVIII-Biennale-di-Venezia-1956, © Corrado de Grazia

L’intento è quello far emergere fra le due sale, nonostante la copiosa produzione dell’artista e gli spazi inevitabilmente raccolti del museo anticolano, una progressione che intrecci in modo il più possibile coerente i criteri che motivano la mostra e forse l’intera produzione pittorica di Giuliana Caporali: il contatto con la Scuola romana nei primi anni; l’evoluzione del linguaggio verso la sintesi geometrica; e infine la capacità di tendere lo spazio fra gli estremi del figurativo e l’astratto, senza mai perdere quell’attitudine alla resa tonale del colore, pervadendo l’ambiente di una misteriosa atmosfera onirica, una sospensione del tempo. Anche quando il suo interesse virerà nelle fasi mature nuovamente verso il figurativo, nei cicli interessati alla storia, all’archeologia e al mito.

Giuliana Caporali è presente fin dal 1948 in importanti Rassegne d’Arte, premi di pittura, esposizioni museali, oltre che ad annoverare numerose mostre personali in Italia e all’estero. Esordisce nel 1948 alla Quadriennale Nazionale d’Arte, allora presso la Galleria d’Arte Moderna a Roma;  nel 1956 partecipa alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia; e nel 1960 partecipa alla VIIIQuadriennale a Palazzo delle Esposizioni. Dal 1962 al 1964 fa parte, come consulente per i grafici nel testo, dell’organizzazione tecnica dell’Enciclopedia Universale dell’Arte. Dal 1964 al 1990 ha insegnato Disegno e tecniche pittoriche alla Scuola d’Arte di San Giacomo del Comune di Roma. Dal 1986 fino al 2006 ha fatto parte del “Gruppo 12 Polisgramma”, un collettivo di artiste costituitosi con l’obbiettivo di elaborare un progetto di installazioni e interventi artistici nello spazio urbano aperto. Sue opere si trovano in collezione alla Galleria d’arte Moderna di Roma, nel complesso monumentale di Villa Carpegna sede della Quadriennale di Roma.

Giuliana Caporali e la scuola romana
Il tempo sospeso
A cura di Isabella Carlizzi
Responsabile scientifico: Jolanda Nigro Covre
Progetto esecutivo: Paolo di Pasquale

Apertura della mostra: 20 settembre ore 11:30, ingresso gratuito.*

*Gli ingressi alle sale espositive saranno contingentati (massimo 15 persone per volta). Si invitano i visitatori a indossare la mascherina e a rispettare il distanziamento sociale.

Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
Piazza Santa Vittoria 2 – Anticoli Corrado (RM)

Fino al 15 novembre 2020
Orari: dal martedì al venerdì 10.00 – 16.00 | sabato e domenica 10.00 – 18.00 | lunedì chiuso

Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
museoanticoli@gmail.com
Tel/fax: 0774/936657
www.museoanticoli.it