Monicelli e Tornatore per celebrare la città di Rossini

Per i luoghi del cinema a spasso per Pesaro città natale di Gioacchino Rossini

Stefano Cambò

Quando si pensa a Pesaro, la mente corre inevitabilmente ad uno dei più importanti autori della musica classica, conosciuto in tutto il mondo per la sua ineguagliabile produzione, che va dal celeberrimo Barbiere di Siviglia al mitico Guglielmo Tell.
Stiamo parlando naturalmente di Gioacchino Rossini, soprannominato, per la sua precocità e velocità di composizione, il Mozart Italiano e definito da Giuseppe Mazzini un “Titano di potenza e audacia”.


Tipico del suo stile era infatti il crescendo orchestrale su una frase ripetuta, tanto da essere ribattezzato, nel gergo musicale per l’appunto, “crescendo rossiniano”.
E, proprio per ricordare la figura storica e artistica del grande maestro, in questo articolo vi porterò per mano tra le strade di Pesaro. Vi farò conoscere la sua casa natale e i luoghi più belli e conosciuti di questa località delle Marche affacciata sul mar Adriatico che, nel 2017, proprio per l’impegno e la promozione delle opere di Gioacchino Rossini, ha meritatamente ottenuto dall’Unesco il riconoscimento di città creativa per la musica.
Pochi sanno però che nei primi anni novanta, sul suo territorio, si sono ritrovati a girare i propri film due tra i più importanti registi italiani.
Infatti, un già affermato Mario Monicelli e un giovanissimo Giuseppe Tornatore vennero proprio a Pesaro per immortalare alcune scene delle loro pellicole.
Per quanto riguarda il primo nome, il maestro del cinema italiano scrisse e diresse nel 1991 l’opera Rossini! Rossini! incentrata appunto sulla vita del famoso autore.


Essendo un film biografico, si scelsero gli attori Sergio Castellitto per interpretare il compositore nei suoi anni giovanili e Philippe Noiret (l’Alfredo di Nuovo Cinema Paradiso e il Pablo Neruda de Il Postino) per gli ultimi anni di vita.
Oltre a loro, ritroviamo anche il cantautore Giorgio Gaber (che ricevette addirittura una nomination ai David di Donatello nel 1992) e Vittorio Gassman nel ruolo del grande Ludwig Van Beethoven.


Per quanto riguarda Giuseppe Tornatore, il suo nome è legato alla città di Pesaro perché tra le sue strade girò alcune scene di uno dei suoi film più belli e sentiti.
Era infatti il 1990 quando il regista siciliano firmò il melodramma Stanno Tutti Bene, interpretato da un bravissimo Marcello Mastroianni e sorretto, nella colonna sonora premiata con il David di Donatello, dall’amico e maestro concertatore Ennio Morricone.
Il film, che nel 2009 ha visto anche il remake americano con Robert De Niro nel ruolo del protagonista, ci porta a fare la conoscenza di Matteo Scuri, un anziano vedovo che un giorno decide di lasciare il suo paese del Sud Italia per andare a far visita ai cinque figli sparsi in varie città tra il centro e il nord dello Stivale.
Orgoglioso di loro e sicuro di trovarli sistemati con lavoro e famiglia (come del resto gli hanno sempre fatto credere), si accorgerà ben presto che la realtà è purtroppo lontana dalle più rosee aspettative.
Il viaggio speranzoso del padre diventa così una metafora sulla vita, sul senso delle cose perdute e sull’amore incondizionato di un genitore che si ritrova, al ritorno, a mentire anche a se stesso e alla sua defunta moglie, parlandole come se fosse ancora viva e dicendole che nonostante le avversità i loro figli “stanno tutti bene”.
Per quanto riguarda le locations dei due film e per chi fosse interessato a trascorrere un pomeriggio all’insegna di Gioacchino Rossini e della musica classica, si consiglia di partire dal luogo più rappresentativo della città di Pesaro.
Passeggiando per il lungomare si arriva infatti sul Piazzale della Libertà, impreziosito dalla “Grande Sfera” (che gli abitanti del posto chiamano amichevolmente La Palla), una bellissima scultura realizzata dall’artista Arnaldo Pomodoro e diventata, con il passare degli anni, tradizionale punto d’incontro per chi deve vedersi al mare oppure riferimento stradale inequivocabile ogni volta che si debbano fornire informazioni turistiche ai tanti visitatori che affollano la città.
Una foto con la scultura dietro è d’obbligo, così come è d’obbligo girare lo sguardo sulla sinistra e ammirare uno degli esempi di architettura liberty più importanti d’Italia.
Ossia…
Il suggestivo Villino Ruggeri, impreziosito da ricchi e barocchi stucchi zoomorfi e fitomorfi marini.
Un edificio che coglierà il turista di sorpresa e lo lascerà estasiato da tanta eleganza e allo stesso tempo semplicità architettonica.
Da Piazzale della Libertà si può prendere Viale della Repubblica, che nel centro storico diventa Via Rossini, perché proprio percorrendola si arriva alla casa natale del famoso compositore (trasformata in un museo multimediale che accoglie il visitatore e lo immerge completamente nelle atmosfere liriche).
È bene ricordare che dal 25 febbraio del 1904 tutto l’edificio comprendente la facciata e gli arredi interni è stato dichiarato Monumento Nazionale.
Non distante ci sono anche il Conservatorio Rossini e il magnifico Teatro Rossini che, dal 1980 ospita il celeberrimo Rossini Opera Festival, ormai conosciuto in tutto il mondo per la sua instancabile e devota riproposta del corpus operistico del grande maestro.
Continuando per Via Rossini si arriva in Piazza del Popolo, cuore pulsante della città, che ospita sul lato nord “la pupilla di Pesaro”, una bellissima fontana che insieme al Palazzo Ducale mostra tutta la sua graziosa eleganza.
Dulcis in fundo, non lontano dal centro storico, sorge la Rocca Costanza, opera quattrocentesca a pianta quadrata, rafforzata da torrioni cilindrici e cinta da un ampio fossato, adibita negli anni del Risorgimento italiano a carcere.
E con le immagini ancora negli occhi dei luoghi più belli e rappresentativi di Pesaro, lasciamo la città della costiera adriatica con una celebre frase del maestro Gioacchino Rossini, che riassume in modo perfetto tutto il suo estro e la sua creatività:
Datemi una lista della lavanderia e cari miei… Io la trasformerò in musica!