Salento Café Noir

Salento Cafè noir, un pensiero per Stefano da Giuliana

Giuliana Coppola

Ebbene, lo confesso…non ho mai letto un noir e i motivi sono diversi, primo fra tutti che inizio a leggere tutti i libri e tutti i giornali,iniziando dall’ultimo rigo dell’ultima pagina. Dunque, scoprirei subito il colpevole e poi che gusto c’è? Secondo motivo, fra gli altri, che vivo d’ansia e non posso mettermi in ansia anche se lo so che di solito non muore davvero chi muore in un romanzo.


Ma questa è un’altra storia… perché, per me, è vita vera quella che uno scrittore racconta e così sono vivi, respirano personaggi e protagonisti e io mi lego a loro, mi affeziono e, dunque, questo è un problema.
Così, per farla breve, non potevo non leggere “Salento Café Noir” perché c’è terra mia, c’è un café, c’è Stefano cambò e questo basta e avanza.
E succede subito che l’innamoramento inizia… per Nando, per Ugo, per le storie e i clochard e per i guerrieri della notte e per una favola nera che parla di “Speranze”, quelle con la “S” maiuscola che non t’abbandonano mai e poi i Café tutti i cafés della Lecce che ami…perché è naturale che ami Lecce alla follia e piazzetta greca e la villa e una panchina e il suono dell’acqua della fontana.
E se non bastasse, mi innamoro dell’amore…per Odysseus e Penelope e vado alla ricerca anch’io e mi viene l’ansia, ma solo un filo di ansia che tanto ho già letto gli ultimi righi del racconto e so che tutto è bene quel che finisce bene e l’amore vince ogni cosa se è affidato alla scrittura di Stefano o di Nando.
E poi? poi ti perdi, mi perdo nella usica, in questo gioco noir pieno di note musicali e di sentimento. Poi? Poi lo sapevo che Stefano è Stefano e “core dannatu”, sapevo anche che mi sarei innamorata di quest’altra creatura letteraria…così diversa, così sua, così letteraria. Grazie Stefano al prossimo noir e sarà bellissimo ancora.