Inconscio elettivo. La mostra di Alessandra Apos

Organizzata da Segno Particolare, la personale, curata da Davide Miceli, si inaugura il 18 agosto a Galatina negli spazi di Palazzo di Lorenzo

Inconscio elettivo è il nuovo progetto artistico di Alessandra Apos che offre un’occasione per uscire dalla routine social per allenare gli occhi a viaggi di smarrimento tra le linee della umana rimembranza.

In mostra fino al 19 settembre, con vernissage il 18 agosto, nelle sale di Palazzo Di Lorenzo, edificio cinquecentesco che da un decennio è divenuto spazio per l’arte contemporanea nella città.

Dieci opere su tela, due versioni 3d delle mappe, una installazione site specific e una collezione di 25 pezzi unici dalla linea geometrica in ceramica – ideata insieme al designer Andrea Persano – realizzati in collaborazione col maestro ceramista Andrea Margiotta. Le mappe immaginarie sono un elemento chimerico che trova testimonianze nelle letterature di ogni tempo e luogo. Nella cartografia dell’inconscio di Alessandra Apos si rammentano stilemi di sedimentazioni mnemoniche antiche e perdute negli evi.

Un messaggio universale che trova un nesso in numerose testimonianze archeologiche. Alimentando la grammatica della fantasia, scavando tra le rovine della memoria si incontrano percorsi che solo il desiderio di scoperta può attraversare. «L’arte di Alessandra Apos dipana possibili vie di percorrenza della mente: delle mappe immaginarie che sono inscritte nella memoria collettiva dell’umanità, come traccia, di un inconscio elettivo che sceglie di affidarsi alla sicura imprevedibilità dello scorrere del tempo, dell’attitudine umana a percorrere, attraversare con corpo mente e sguardo le geografie semantiche della linea e del segno» racconta il curatore Davide Miceli. «Nella liturgia digitale – spiega l’artista – abbiamo disperso molta della nostra immaginazione, per consegnarci al refrain del selfie e dell’autorappresentazione.» L’arte di Alessandra Apos vuole porsi come restituzione dello sguardo e far interagire il fruitore che sceglie di vedere oltre l’intenzione dell’esecutrice e al di là delle possibili letture critiche. «Ognuno di noi – spiega Alessandra Apos – ha la propria strada da percorrere, non si tratta quasi mai di un percorso lineare, spesso è un intricato groviglio in cui bisogna perdersi per poi ritrovarsi, rinnovati»

La mostra sarà visitabile il sabato e la domenica o su appuntamento. Ingresso gratuito