A Belluno due giorni dedicati al Tiziano
Un convegno di studi che affronta aspetti scientifico-culturali sul geniale artista e la sua bottega con ricerche anche inedite, grazie alla partecipazione di importanti studiosi italiani e internazionali; e con economisti, esperti di turismo e rappresentanti istituzionali propone una riflessione sul valore di Tiziano per la promozione
e la crescita del territorio bellunese, pensando al futuro
A Belluno, il 6 e 7 maggio, due giorni interamente dedicati al grande Tiziano, che torna al centro dell’attenzione grazie a un articolato convegno di studi “Tiziano e i suoi: un progetto, una prospettiva” che ha l’obiettivo di presentare alcuni dei più recenti studi relativi al pittore cadorino e ai collaboratori della bottega – con anche un focus specifico sui restauri passati e recenti finanziati da Save Venice – e nel contempo è vòlto a riflettere sulle potenzialità ancora inespresse della valorizzazione dell’artista nel territorio.
Promosso e fortemente voluto dal Comune di Belluno, il convegno – realizzato in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, che pubblicherà anche gli atti del convegno – è stato coordinato per la parte scientifica dal prof. Enrico Maria dal Pozzolo, docente presso l’Università di Verona, con l’organizzazione generale di Villaggio Globale International.
Un appuntamento aperto al pubblico a Palazzo Bembo, che – oltre a mettere a confronto ricercatori e storici dell’arte tra i massimi studiosi italiani ed internazionali dell’artista – porrà dunque in dialogo anche economisti, rappresentanti delle istituzioni e operatori culturali alla luce della grande forza identitaria e della straordinaria capacità evocativa di questo protagonista dell’arte del Cinquecento, nato e vissuto tra le dolomiti bellunesi ma ammirato e conosciuto in tutto il mondo, delineando prospettive per il futuro di Belluno nel segno dell’eredità culturale vecelliana, in relazione agli itinerari tematici dedicati all’artista e all’analisi del rapporto tra offerta turistico-culturale e ricaduta economica.
Ad accompagnare i dibattiti, la sera del 6 maggio, un altro evento speciale, con la proiezione per la prima volta al pubblico – presso il Cinema Italia di Belluno, alle ore 20.30 – del docufilm “Tiziano senza fine” una produzione di Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore/Land comunicazioni che in 52 minuti riesce a condensare la grandezza di Tiziano attraverso le sue opere iconiche ma anche grazie al racconto di Tiziano/uomo. Una narrazione con la regia di Luca e Nino Criscenti, due maestri del documentario d’arte in Italia, guidata da tre voci d’eccezione – Enrico Maria dal Pozzolo, Augusto Gentili e Stefania Mason – e dalle musiche di Matteo d’Amico, tra i più ricercati compositori contemporanei, che ha fatto del rapporto tra musica, poesia e arte una sua personalissima cifra stilistica.
A introdurre l’importante due giorni tizianesca e a delineare il senso e il valore dell’iniziativa sarà l’Amministrazione Comunale di Belluno che, insieme ai saluti istituzionali, aprirà il 6 maggio il convegno interamente dedicato – nella prima giornata – agli aspetti culturali e storico-artistici.
Due le sessioni previste il 6 maggio (dalle ore 9.30 alle ore 18.00), moderate da Stefania Mason, docente di Storia Moderna presso l’Università di Udine e Presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e da Enrico Maria dal Pozzolo, docente di Storia dell’Arte all’Università degli Studi di Verona.
La giornata sarà così segnata dalla partecipazione di: Maria Agnese Chiari Moretto Wiel (Wake Forest University e Scuola Grande Arciconfraternita di San Rocco), Peter Lüdemann (Ricercatore indipendente, Deutsches Studienzentrum Venedig), Peter Humfrey (University of St. Andrews – Scozia), Enrico Maria Dal Pozzolo (Università degli Studi di Verona), Giorgio Reolon (Storico dell’Arte indipendente) Francesca Cocchiara (Storica dell’Arte e Curatrice della raccolta di stampe tizianesche della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore), Melissa Conn (Direttore Venice Office Save Venice Inc.), Gabriele Matino (Research Associate di Save Venice Inc.), Nicole de Manincor (Dottoranda in “Arts and Archaeology” presso l’Università degli Studi di Verona–Universiteit Gent) con Sara Grinzato (Restauratrice e Storica dell’Arte), Don Paolo Barbisan (Storico dell’Arte, Direttore dell’Ufficio Diocesano per l’Arte Sacra e i Beni Culturali, Diocesi di Treviso, incaricato regionale Beni Culturali per la Conferenza Episcopale Triveneta) con Roberto Saccuman (Restauratore specializzato in supporti lignei) eGiulio Manieri Elia (Direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia) con Giulio Bono (Restauratore e conservatore dipinti).
Il 7 mattina, invece, nella sessione dedicata agli aspetti di valorizzazione territoriale moderata da Maurizio Cecconi, consulente strategico di Villaggio Globale International, interverranno, delineando valore aggiunto, strategie e opportunità, anche alla luce delle recenti novità in temi di finanza locale con le risorse per esempio del Pnrr: Maria Giovanna Coletti (Presidente Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore), Alessandra Cusinato (Storica dell’Arte), Mario Pozza (Presidente Camera di Commercio Treviso-Belluno | Dolomiti e Unioncamere Veneto), Giampiero Campajola (Presidente Fiavet Friuli Venezia Giulia), Pio Grollo (Presidente Studio Trend, Coautore Rapporto sul Turismo Italiano – CNR), Nicola Tonveronachi (Esperto di finanza pubblica, Amministratore Delegato Centro Studi Enti Locali SpA) e Gianluca D’Incà Levis (Ideatore e curatore di Dolomiti Contemporanee).
Parteciperanno inoltre Silvia Cestaro Consigliera regionale del Veneto, l’On. Roger De Menech membro della Camera dei Deputati e il Presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin.
IL PROGRAMMA
In particolare, per la parte scientifica del 6 maggio, Chiari Moretto Wiel propone un primo iniziale tentativo di raccogliere in modo sistematico le informazioni di cui attualmente si dispone sulle opere di Tiziano della Scuola Grande di San Rocco e sull’attività dell’artista all’interno del sodalizio, che tenne in realtà un rapporto “privilegiato” con il “concorrente” Tintoretto; Peter Lüdeman, con studi assolutamente inediti, indaga un possibile ruolo di Tiziano come disegnatore di opere scultoree; Peter Humfrey, in collegamento dal Regno Unito, si soffermerà sul “La Venere allo Specchio di Tiziano” e le sue varianti alla luce delle indagini diagnostiche compiute recentemente; Enrico Maria dal Pozzolo focalizza il suo intervento – in seguito al recentissimo restauro – sull’attribuzione a Simone Peterzano della Menade con satiro (1565 circa) opera realizzata nella bottega di Tiziano sotto la sua direzione, e su un’inedita Orazione nell’orto sempre di Peterzano, realizzata una decina di anni dopo a Milano, con chiara memoria della collaborazione vecelliana. Lo storico dell’arte Giorgio Reolon proporrà nuove piste di ricerca su Cesare e Fabrizio Vecellio, di cui non esiste alcuna sicura opera autografa, approfondendo le ipotesi di ricostruzione della loro attività. Infine Francesca Cocchiara, illustrerà l’eccezionale nucleo di stampe tizianesche conservate a Pieve di Cadore, paese natale di Tiziano, divenuto ormai il più consistente in Italia sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
Il focus sui restauri, che caratterizza la seconda parte di questa prima intensa giornata convegnistica, oltre a ripercorrere 50 anni di restauro e storia dell’arte
grazie all’impegno costante di Save Venice, concentrerà l’attenzione sugli importanti interventi conservativi e d’indagine di tre opere in particolare: “Il Sebastiano e donatore”unico dipinto noto di Sebastiano Zuccato primo maestro di Tiziano, conservato al Museo Correr a Venezia, opera significativa per ricostruire il modo di operare del Maestro; “L’Annunciazione” di Tiziano della Cappella Malchiostro della Cattedrale di Treviso e il capolavoro tizianesco dell’Assunta, conservato alla Gallerie dell’Accademia di Venezia.
Tra le tematiche affrontate il 7 maggio: il ruolo di Tiziano, artista innovatore, simbolo e antesignano della sapienza imprenditoriale che connota il bellunese; le agenzie di incoming nella promocommercializzazione dell’offerta turistico-culturale del territorio; il turismo culturale; le opportunità strategiche per gli Enti Locali derivanti dalle risorse del ‘Pnrr’ a servizio della Cultura; la presenza del grande artista nelle strategie di valorizzazione del patrimonio di “Dolomiti Contemporanee” e il ruolo della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore quale fondamentale avamposto scientifico nel territorio, a tutela dell’indissolubile legame tra Tiziano e le sue terre. In chiusura, proposte concrete di valorizzazione dei luoghi legati all’immaginario vecelliano.
(fonte: comunicato stampa)